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Miglio: IYM 2023 per il benessere delle persone e dell’ambiente

L’ONU ha proclamato il 2023 “Anno internazionale del miglio” (International Year of Millets – IYM 2023), per promuoverne una maggiore produzione, in considerazione delle sue proprietà nutrizionali e salutari, nonché la sua resilienza nell’adattamento ai cambiamenti climatici.

Mentre i sistemi agroalimentari affrontano molteplici sfide per nutrire una popolazione globale in continua crescita, i cereali resilienti come il miglio sono in grado di fornire un’opzione economica e nutriente, tal che dovrebbero essere intensificati gli sforzi per promuoverne la coltivazione.

Su proposta del Primo Ministro dell’India Narendra Modi, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite nella sua 75a sessione (marzo 2021) ha dichiarato il 2023 “Anno internazionale del miglio” (International Year of Millets IYM 2023), delegando la FAO a coordinare le attività celebrative, con la collaborazione di tutte le parti interessate.

Il miglio è un’incredibile coltura ancestrale con un alto valore nutritivo – ha affermato il Direttore Generale della FAO QU Dongyu in occasione dell’evento di lancio avvenuto lo scorso dicembre presso la sede della FAO a Roma – Il miglio può svolgere un ruolo importante e contribuire ai nostri sforzi collettivi per responsabilizzare i piccoli agricoltori, raggiungere uno sviluppo sostenibile, eliminare la fame, adattarsi ai cambiamenti climatici, promuovere la biodiversità e trasformare i sistemi agroalimentari“.

Il miglio (Panicum miliaceum) è un cereale che si è naturalmente sviluppato in ben 15 varietà (da qui il plurale Millets) che sono oggi un’importante fonte di nutrimento per milioni di persone nell’Africa subsahariana e in Asia, profondamente radicati nella cultura e nelle tradizioni delle popolazioni locali e aiutano a garantire la sicurezza alimentare nelle aree in cui sono culturalmente rilevanti.

Il miglio può crescere su terreni aridi con input minimi ed è resiliente ai cambiamenti climatici, soluzione ideale, quindi, per aumentare l’autosufficienza alimentare, ridurre la dipendenza dai cereali importati e fornire, al contempo, nuove opportunità di mercato sostenibili a produttori e consumatori.

In Italia e nel resto d’Europa, a causa delle ridotte dimensioni della cariosside (il chicco) la produzione di miglio è divenuta marginale e destinata per lo più all’alimentazione di bestiame e di pollame. Negli ultimi tempi è stata osservata una ripresa delle coltivazioni per effetto delle sue caratteristiche salutari:
– è un cereale privo di glutine, per cui è alimento prezioso per chi soffre di celiachia;
– è ricco di proteine vegetali, per cui vegetariani e vegani, in continuo aumento, possono trarre beneficio dal suo consumo;
– contiene per il 73,3% carboidrati complessi, ideali per le diete alimentari di sportivi e per chi fa attività di palestra;
– racchiude vitamine del gruppo B e minerali (elevate percentuali di ferro, fosforo, potassio e magnesio) che prevengono malattie cardiovascolari e neurologiche, e proteggono pelle, capelli e denti.

L’IYM 2023, inoltre, mira a contribuire all’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, in particolare per l’Obiettivo 2 (Fame Zero), l’Obiettivo 3 (Salute e benessere), l’Obiettivo 8 (Lavoro dignitoso e crescita economica), SDG 12 (Consumo e produzioni responsabili)e l’Obiettivo 15 (Vita sulla terra).

La FAO ha messo online un Manuale e kit di comunicazione che fornisce il background su obiettivi, slogan, tema, fatti, messaggi chiave, inviti all’azione e identità visiva dell’IYM 2023, oltre a richiedere la presentazione di storie di interesse umano, fornendo strumenti di comunicazione e mettendo in risalto i vari modi con cui è possibile impegnarsi per le celebrazioni.

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