Energia Fonti rinnovabili

IRENA: risparmi e posti di lavoro con raddoppio quota globale rinnovabili

IRENA miliardi risparmi e milioni posti lavoro

Raddoppiare la quota delle energie rinnovabili nel mix energetico globale entro il 2030 farebbe risparmiare fino a 4.200 miliardi di dollari all’anno entro il 2030, 15 volte in più rispetto ai costi.

La previsione è contenuta nella seconda edizione del Rapporto “REmap: Roadmap for a Renewable Energy Future” dell’Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili (IRENA) rilasciata a Berlino, durante la 2a edizione dell’ “Energy Transition Dialogue” (17-18 marzo 2016), organizzata dal Governo Federale Tedesco per lo scambio di informazioni ed esperienze per la Energiewende, la svolta energetica che la Germania, prima tra i grandi Paesi industrializzati, ha avviata all’indomani della catastrofe nucleare di Fukushima Dai-ichi.

Il conseguimento di un raddoppio delle rinnovabili non è solo possibile, ma è più conveniente che non farlo – ha affermato il Direttore generale di IRENA, Adnan Z. Amin – REmap mostra che questo non è solo la via più economica, ma è anche la più consapevole da un punto di vista sociale e ambientale. Si creerebbero più posti di lavoro, si salverebbero milioni di vite per la riduzione dell’inquinamento atmosferico e ci metteremmo sulla strada giusta per limitare l’aumento della temperatura globale al di sotto dei 2 °C, come concordato a Parigi”.

Questa seconda edizione della tabella di marcia globale di IRENA allarga la sua analisi a 40 Paesi che rappresentano l’80% del consumo energetico globale. Secondo il Rapporto, grandi passi in avanti sono stati fatti per aumentare le energie rinnovabili nel settore energetico, tant’è che siamo sulla buona strada per generare circa il 30% della produzione elettrica mondiale entro il 2030 (oggi è al 23%). Se si raddoppiassero gli investimenti nel settore questa produzione crescerebbe ad oltre il 50%.

C’è un grande potenzialità di aumentare le energie rinnovabili anche nei settori dei trasporti, delle costruzioni e dell’industria, attualmente in grave ritardo.
La transizione energetica è ben avviata nel settore energetico, ma per raggiungere gli obiettivi climatici e di sviluppo globale, la fase successiva richiederà più attenzione per i trasporti, il riscaldamento e il raffreddamento – ha sottolineato il Direttore del Centro Innovazione e Tecnologia di IRENA, Dolf Gielen – Se si raggiungesse un raddoppio, questi settori rappresenterebbero circa la metà del consumo di energia da fonti rinnovabili al 2030, ma per conseguire questo obiettivo si dovrebbe significativamente aumentare gli investimenti”.

Con gli attuali Piani energetici nazionali, la quota di energie rinnovabili a livello mondiale raggiungerebbe solo il 21% entro il 2030. Per raddoppiare la quota di rinnovabili, si dovrebbe aumentare di 6 volte il tasso annuo di implementazione delle energie rinnovabili, per un investimento medio annuo di 770 miliardi di dollari fino a 2030, con un contemporaneo aumento dei costi del sistema energetico mondiale di 290 miliardi di dollari all’anno, ma il risparmio ottenuto attraverso questo raddoppio, tenendo conto anche dei costi dell’inquinamento atmosferico e dei cambiamenti climatici, sarebbe 15 volte superiore a tale costo.

Nel Rapporto si indicano i principali vantaggi del raddoppiare la quota di energie rinnovabili:

– l’aumento della temperatura media globale rimarrebbe al di sotto dei 2 °C rispetto ai livelli pre-industriali (tenendo conto anche dell’efficienza energetica);
– si eviterebbero al 2030 fino a 12 miliardi di tonnellate di emissioni di CO2 correlate alla produzione di energia – 5 volte di più di quanto i Paesi si sono impegnati a ridurre attraverso l’aumento delle quote di energia rinnovabile nei loro contributi determinati a livello nazionale (INDCs);
– aumenterebbero fino a 24,4 milioni di posti di lavoro nel settore delle energie rinnovabili entro il 2030, rispetto ai 9,2 milioni nel 2014;
– la riduzione dell’inquinamento atmosferico sarebbe tale da salvare fino a 4 milioni di vite entro il 2030;
– il PIL mondiale aumenterebbe fino a 1.300 miliardi di dollari.

Per raggiungere questi obiettivi, il Rapporto individua 5 priorità d’azione:
1. correggere le distorsioni del mercato per creare condizioni di parità;
2. introdurre una maggiore flessibilità nei sistemi energetici per integrare la variabilità di alcune forme di energia rinnovabile;
3. sviluppare e implementare le soluzioni tecnologiche di energia rinnovabile per il riscaldamento e raffrescamento nei nuovi progetti urbani e nell’industria;
4. promuovere il trasporto elettrico basato sull’energia rinnovabile e sui biocarburanti per ridurre l’inquinamento atmosferico;
5. garantire l’approvvigionamento sostenibile, conveniente e affidabile di materie prime delle bioenergie.
L’età delle energie rinnovabili è a portata di mano, ma senza sforzi concertati, il suo potenziale non sarà raggiunto abbastanza velocemente per poter soddisfare gli obiettivi internazionali per il clima e lo sviluppo – ha concluso Amin – Questa tabella di marcia manda un avvertimento in ugual misura ai responsabili delle decisioni del settore pubblico e a quelli del settore privato sulle potenzialità che si offrono e sui costi di non coglierle”.

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