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Innovazione in UE: pubblicato il quadro di valutazione 2023

L’edizione 2023 del quadro di valutazione dell’innovazione della Commissione UE conferma l’Italia nel 3° gruppo quello dei Paesi moderatamente innovatori (sono 4 i gruppi suddivisi in base alle prestazioni), anche se il suo ritmo di crescita è superiore a quello della media UE. Per quanto riguarda l’innovazione regionale, 3 regioni (Provincia Autonoma di Trento, Emilia-Romagna e Friuli Venezia Giulia) sono incluse tra quelle regioni UE fortemente innovatrici.

La Commissione UE ha pubblicato il 6 luglio 2023 il quadro di valutazione dell’innovazione europea (EIS) che fornisce una valutazione comparativa dei risultati della ricerca e dell’innovazione degli Stati membri dell’UE, di altri paesi europei e dei vicini regionali.

Contestualmente è stato pubblicato il quadro di valutazione dell’innovazione regionale (RIS) , un’estensione dell’EIS, che valuta i risultati in termini di innovazione in 239 regioni di 22 Paesi dell’UE sulla base di un numero limitato di indicatori. 

Il quadro di valutazione dell’innovazione europea 2023 evidenzia un sostanziale miglioramento dei risultati dell’innovazione di circa l’8,5% dal 2016, a conferma dell’impegno dell’UE a promuovere una cultura dell’innovazione. I risultati in termini di innovazione di 25 Paesi sono migliorati durante questo periodo, anche se a un ritmo più lento negli anni più recenti, e 20 Stati membri hanno registrato un aumento significativo delle loro capacità di innovazione nell’ultimo anno, mentre solo 7 hanno registrato un calo. Tuttavia, i paesi con sistemi di innovazione meno forti tendono a migliorare meno rapidamente rispetto alla media dell’UE. Grazie a uno strumento interativo i quadri permettono di effettuare raffronti individualizzati, visualizzare i profili dei singoli Paesi, raffigurarne i punti di forza, quelli di debolezza, e a identificare le sfide che devono affrontare

Il quadro di valutazione dell’innovazione europea di quest’anno si basa sullo stesso quadro di indicatori dell’edizione 2021, che consiste in 32 indicatori raggruppati in 12 dimensioni quali: sistemi di ricerca attraenti, investimenti solidi in ricerca e sviluppo e uso delle tecnologie dell’informazione.

Sulla base dei punteggi conseguiti, i Paesi dell’UE sono stati inclusi 4 gruppi:
leader dell’innovazione include Danimarca, principale Paese innovatore che ha scavalcato la Svezia che aveva detenuto la leadership per qualche anno, Finlandia, Paesi Bassi e Belgio;
forti innovatori sono Austria, Germania, Lussemburgo, Irlanda, Cipro e Francia;
innovatori moderati: Estonia, Slovenia, Cechia, Italia, Spagna, Malta, Portogallo, Lituania, Grecia e Ungheria;
innovatori emergenti: Croazia, Slovacchia, Polonia, Lettonia, Bulgaria e Romania.

La distribuzione degli Stati membri tra i gruppi in base alle prestazioni nel quadro di valutazione dell’innovazione europea rimane sostanzialmente invariata rispetto all’anno precedente. Tuttavia, l’Ungheria ha fatto passi da gigante ed è passata ad un gruppo con prestazioni più elevate, guadagnandosi il titolo di innovatore moderato, mentre Francia e Lussemburgo hanno registrato un leggero calo rispetto ad 8 anni fa. Ciò evidenzia la necessità di sforzi continui per migliorare le capacità di innovazione in queste regioni.

L’Italia resta un Paese “moderatamente innovatore“, anche se diminuisce il divario con i primi della classe in Europa.
La performance nazionale è di poco inferiore alla media UE, ma sta crescendo a un ritmo superiore a quello UE. Tra le note positive del Paese evidenziate dal rapporto c’è la produttività delle risorse, mentre tra i punti di debolezza ci sono la scarsità di laureati, la limitata mobilità del lavoro, un basso livello di spesa in ricerca e sviluppo nel settore privato, come ha rilevato anche l’Istat che nel suo recente Rapporto 2023 sulla situazione del Paese afferma che a pesare sul sistema produttivo italiano, c’è, tra l’altro, la scarsa propensione ad investire, soprattutto da parte delle imprese piccole e micro.

Tra il 2016 e il 2023 le differenze di rendimento tra gli Stati membri si sono ridotte, soprattutto all’interno dei gruppi di innovatori forti e innovatori moderati. Tuttavia, la distribuzione dei gruppi in base alle prestazioni mostra ancora una concentrazione geografica. L’Europa settentrionale e occidentale ospita i leader dell’innovazione e la maggior parte degli innovatori forti, mentre l’Europa meridionale e orientale ospita la maggior parte degli innovatori moderati ed emergenti.

A livello mondiale, il posizionamento globale dell’UE non è cambiato in modo significativo, registrando ancora risultati appena migliori della Cina e sta colmando il divario con l’Australia, ma quello con il Canada, la Repubblica di Corea e Stati Uniti si è ampliato.

L’edizione 2023 del quadro europeo di valutazione dell’innovazione mostra un miglioramento sostanziale dei risultati in questo ambito – ha dichiarato Margrethe Vestager, Vicepresidente esecutiva per Un’Europa pronta per l’era digitale – Sottolinea l’importanza di un ecosistema europeo dell’innovazione, fortemente promosso da Horizon Europe. Il quadro ci permette di mirare all’eccellenza, sostenere ricercatori e innovatori di punta e favorire una cultura basata sulle start-up. Potremo così consolidare la competitività europea per tenere il passo col panorama mondiale”.

Anche i risultati del quadro di valutazione dell’innovazione regionale che segue la stessa metodologia dell’EIS, ma utilizza solo dei 32 indicatori, mostra che i risultati dell’innovazione sono aumentati nel tempo in 211 regioni su 239.

Anche le regioni europee sono classificate in 4 gruppi di prestazioni dell’innovazione in base al loro indice di innovazione regionale:
– sono 36 le regioni leader dell’innovazione;
– sono 70 le innovatrici forti;
– sono 69 le innovatrici moderate;
– sono 64 le innovatrici emergenti.

Le regioni più innovatrici tendono ad essere situate nei Paesi più innovativi: la regione più innovativa è Hovedstaden in Danimarca, seguita da Helsinki-Uusimaa in Finlandia, Oberbayern in Germania, Stoccolma in Svezia e Berlino in Germania. Tuttavia alcune “sacche di eccellenza” regionali si trovano in Paesi con risultati relativamente inferiori.

È il caso dell’Italia che, pur essendo tra i Paesi del gruppo innovatori moderati, ha la Provincia autonoma di Trento, l’Emilia-Romagna e il Friuli Venezia Giulia incluse tra il gruppo delle forti innovatrici.

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