Economia e finanza Società

Indicatori BES: trasmessa al Parlamento la prima relazione

Indicatori BES prima relazione

Secondo quanto previsto dalla Legge n. 163/2016 che ha previsto che entro il mese di febbraio di ogni anno il Governo invii al Parlamento una Relazione sull’evoluzione prevista degli Indicatori BES (Benessere Equo e Sostenibile), il Ministro dell’Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan ha trasmesso al Parlamento la prima “Relazione sugli indicatori di benessere equo e sostenibile” che riporta l’andamento degli indicatori introdotti in via sperimentale nel Documento di Economia e Finanza (DEF) 2017, sulla base degli effetti determinati, per il triennio 2018-2020, dalle misure introdotte dalla Legge di bilancio approvata lo scorso dicembre.

Si tratta di 4 Indicatori BES:
– il reddito disponibile pro-capite, comprendente i trasferimenti in natura dalle Amministrazioni pubbliche e dalle istituzioni sociali senza fini di lucro;
– la disuguaglianza dei redditi (rapporto tra il reddito del 20% più agiato della popolazione e il 20% di quello più povero);
– il tasso di mancata partecipazione al lavoro (un indicatore di esclusione economico-sociale più ampio del tasso di disoccupazione);
– le emissioni di CO2 e altri gas climaalteranti nell’atmosfera.

Per quanto riguarda il reddito pro-capite disponibile aggiustato (RDA) vale a dire inclusivo del valore dei servizi in natura forniti dalle istituzioni pubbliche e senza fini di lucro, e il numero totale di persone residenti in Italia, si legge nella relazione “i dati indicano una dinamica positiva, grazie al previsto miglioramento delle condizioni del mercato del lavoro, favorite dalle misure contenute nella Legge di Bilancio 2018“. In particolare, per il triennio 2018- 2020 si prevede un aumento dell’RDA pro capite del 5,5% che corrisponde ad un incremento, in termini nominali, superiore a 1.000 euro.

La disuguaglianza dei redditi nel 2017 è stimata in riduzione di un punto decimale scendendo a 6,2. Nel 2018 l’indicatore mostra un ulteriore miglioramento rispetto al 2017, riducendosi a 6,1 per poi attestarsi al 6,0 nel biennio successivo 2019-2020, “invertendo la tendenza all’accentuazione delle disuguaglianze, che è il grave lascito della crisi finanziaria globale del 2008“.

La Relazione evidenzia come la situazione occupazionale sia prevista evolvere ulteriormente in positivo nel prossimo triennio, attenuando la carenza di opportunità di lavoro e l’esclusione sociale. Si stima che l’indicatore prescelto per tale dominio, il tasso di mancata partecipazione al mercato del lavoro, diminuisca al 20,7% nel 2017 e scenda al 18,6% nel 2020.

Infine, per quanto le emissioni di CO2 la stima è di 7,5 tonnellate pro-capite nel 2017 “e le proiezioni per i prossimi tre anni indicano una stabilità delle emissioni di CO2 pro-capite. Questo sebbene si preveda una continuazione della ripresa economica.Oltre alla ripresa dei prezzi dei prodotti energetici di fonte fossile, si manifesteranno anche gli effetti degli incentivi all’efficienza energetica delle abitazioni, introdotti negli ultimi anni e rinnovati per il 2018, e delle misure di sostegno alla produzione di energia da fonti rinnovabili“.

Le emissioni di CO2 per unità di PIL per il 2017 sono stimate pari a 0,28, livello stabile per il 2018, leggermente più basso nel 2017 (0,27) e stabile su tale livello nel 2018. Questa previsione non è positiva perché il disaccoppiamento (decoupling) tra la crescita economica e l’aumento delle emissioni che producono inquinamento e riscaldamento globale deve essere ben più marcato se si vuole conseguire l’obiettivo di contenimento del riscaldamento globale.al di sotto dei +2 °C.

Già dal prossimo anno nel Documento di Economia e Finanza verranno inseriti gli altri Indicatori BES (sono complessivamente 12), selezionati dall’apposito Comitato presieduto dal Ministro dell’Economia e delle Finanze (o suo delegato) e composto dal Presidente dell’Istat e dal Governatore della Banca d’Italia (o rispettivi delegati) e da due esperti della materia di comprovata esperienza scientifica (Enrico Giovannini, Professore di Statistica economica all’Università di Roma “Tor Vergata” e Luigi Guiso, Professore di Economia politica all’Einaudi Institute of Economics and Finance di Roma).

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