Presentati a ECOMONDO 2014 i risultati finali del Progetto “HIA21”, cofinanziato dall’Unione europea nell’ambito dello strumento finanziario LIFE+, il cui obiettivo era di sperimentare una Valutazione di Impatto Sanitario (VIS), integrata dalle pratiche partecipate di Agenza 21 Locale, per trasformare i cittadini di due località in cui sono presenti un inceneritore (Arezzo) e una discarica (Lanciano) da semplici fruitori di informazioni in soggetti capaci di giocare un ruolo dinamico nei processi decisionali e gestionali delle realtà in cui vivono.
Sono stati presentati il 7 novembre 2014, all’interno della Fiera ECOMONDO di Rimini, nel corso del Convegno “Valutazione partecipata degli impatti: salute, conoscenze ed aspettative nella gestione dei rifiuti urbani”, i risultati finali del Progetto LIFE HIA21.
Avviato il 1° settembre 2011 e cofinanziato con circa un milione di euro (49,98% dei costi eleggibili) dal Programma dell’UE LIFE +, il Progetto, come indica l’acronimo, ha avuto come obiettivo l’applicazione, in aree dove determinate metodologie di trattamento di rifiuti solidi urbani potrebbero avere effetti avversi sulla salute, della procedura di Valutazione dell’Impatto Sanitario (HIA- Health Impact Assessment), integrata dalle pratiche partecipate di Agenda 21 Locale.
Seppure il coinvolgimento delle comunità locali interessate fosse un aspetto già previsto dalla HIA, l’inclusione di A21L, con i suoi forum specifici per i vari tematismi, incontri, focus group, working group, ecc, ha consentito di informare la popolazione in maniera più completa e mirata, consentendo agli abitanti, in particolare quelli appartenenti alle categorie svantaggiate, di partecipare al processo decisionale riguardante la costruzione o l’ampliamento, la dislocazione e la gestione degli impianti di trattamento dei rifiuti, del loro riciclo e riuso.
I partner del Progetto, coordinati dal Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto di Fisiologia Clinica, sono stati: Agende 21 Locali italiane, ARPA Emilia Romagna, Medici per l’Ambiente (ISDE Italia), Fondazione Mario Negri Sud, Azienda USL 8 Arezzo, Provincia di Chieti, Comune di Lanciano.
Più in particolare, gli obiettivi principali del progetto erano di:
– mettere a punto e applicare un sistema di indagine innovativo per l’Italia, che combinasse il rigore scientifico nella valutazione dell’impatto ambientale e sanitario, con azioni di coinvolgimento della popolazione tramite piani di comunicazione verso i non addetti ai lavori;
– assegnare alla popolazione un ruolo di monitoraggio, insieme ad istituti indipendenti, di tutta la catena relativa all’impianto di trattamento, incoraggiando i proponenti o i titolari dell’impianto ad adottare le migliori tecnologie disponibili per minimizzare gli impatti, promuovendo una consapevolezza ambientale fra i cittadini coinvolti nell’elaborazione delle politiche di gestione, e adottando un sistema di sorveglianza protratto nel tempo da parte delle popolazioni locali;
– valutare le differenze fra tipologie di trattamento, riguardo agli impatti e alle modalità di gestione;
– testare uno strumento integrato per la valutazione complessiva degli impatti ambientali, sanitari e socioeconomici di differenti sistemi di trattamento di rifiuti solidi urbani, che potesse essere poi applicato anche in altre realtà europee;
– contribuire a mettere a punto nuove e più efficaci linee guida per la programmazione e la gestione del ciclo dei rifiuti.
Per cercare di raggiungere questi obbiettivi, sono stati identificati due impianti di trattamento sul territorio italiano, ai quali applicare una HIA retrospettiva, con il supporto dei processi di A21L già attivi nei rispettivi territori: un inceneritore, sito in località San Zeno, nel territorio del comune di Arezzo e una discarica, sita in località Cerratina, nel territorio del comune di Lanciano (CH).
L’impianto di Arezzo, attivo dalla fine degli anni ’80, brucia circa 40.000 t/anno di rifiuti, ma c’è una richiesta di ampliamento per raddoppiarne la capacità, per il cui iter autorizzativo potrebbe risultare utile anche le conclusioni del progetto.
L’impianto di Lanciano, attivo dal 1995, è una discarica consortile di circa 13 ha che serve 56 comuni della provincia di Chieti e che tratta circa 54.000 mc all’anno di rifiuti. La sua capacità complessiva è di poco superiore ai 2 mln di mc ed ha una autonomia operativa stimata da 200 mc a 550 mc, a seconda delle politiche di gestione che verranno seguite da qui in avanti. Dotato di un sistema di raccolta e collettamento di biogas per la produzione di energia elettrica, anche in questo caso era stato chiesto l’ampliamento della superficie dell’impianto.
Il progetto ha consistito in 5 fasi principali, ciascuna delle quali suddivisa in specifiche azioni:
– la fase di screening per identificare i fattori di pressione ambientali, sanitari e socioeconomici legati all’attività degli impianti, attaverso l’organizzazione di incontri con i portatori di interesse locali per definire set di indicatori oggetto di successive valutazioni;
– la fase di scoping, per definire le azioni necessarie alle caratterizzazioni sulla base degli indicatori definiti;
– la fase di assessment che ha valutato gli impatti indotti dagli impianti, realizzando momenti di confronto con i decisori politici e con i cittadini;
– la fase di reporting, con una relazione tecnica attraverso la quale è possibile confrontare gli impatti delle due tipologie di impianto relativamente alla dimensione sanitaria, ambientale e gestionale;
– la fase di monitoring, con lo scopo di verificare il recepimento dei suggerimenti contenuti nel report.
I risultati conseguiti si collocano su due livelli.
In termini di partecipazione, si è riconosciuto che il processo decisionale per i nuovi piani interprovinciali dei rifiuti è stato sviluppato con il coinvolgimento delle comunità e degli stakeholders.
Per quanto attiene alla valutazione degli impatti, la sperimentazione ha creato un innesto dell’approccio partecipativo a pratiche consolidate per la valutazione degli impatti ambientali e sanitari.
Il processo ha introdotto anche termini aggiuntivi ai fini della valutazione, quali: una più opportuna identificazione dell’area di indagine; un campionamento ambientale del territorio; l’adozione del modello di analisi epidemiologica più avanzato per contesti simili; l’identificazione di analisi statistiche di approfondimento volte alla caratterizzazione area specifica dei rischi.
Nondimeno, si può affermare che la scelta operata dagli amministratori locali, di essere coinvolti in una valutazione partecipativa del ciclo dei rifiuti, ha dimostrato di aggiungere valore alle attività istituzionali programmate elevando la sensibilità e la consapevolezza della comunità sulle criticità degli aspetti tecnici e programmatici alla base del processo decisionale. Soprattutto, il percorso ha evidenziato grossi margini per una ricostruzione del rapporto di fiducia tra gli attori locali: cittadini, amministratori e gestori. In particolare, il riconoscimento della importanza dei diversi ruoli ristabilirebbe un equilibrio vantaggioso per la conclusione di quei processi decisionali che normalmente sono rallentati dalla complessità delle politiche a cui partecipano.
Il report per i decisori che verrà pubblicato entro dicembre 2014, includerà gli indicatori sviluppati con il contributo dei gruppi di lavoro e dei Focus A21L, comprendente il monitoraggio delle raccomandazioni prodotte, e sarà pubblicato sul sito: www.hia21.eu