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Innovazione filiera ortofrutticola toscana nella prospettiva della sostenibilità

Innovazione filiera ortofrutticola toscana nella prospettiva della sostenibilità

Un Convegno organizzato dal Consorzio Ori di Toscana fa il punto sul comparto locale dell’ortofrutta e le sue prospettive in termini di ampliamento di mercato, Ricerca & Sviluppo, risparmio energetico e strategie di filiera.

In un contesto di mercato che ha visto, soprattutto negli ultimi anni, calare la spesa individuale per gli acquisti alimentari ancorché in un quadro di maturazione culturale dei consumatori sempre più attenti alle produzioni agroalimentari d’eccellenza, al prodotto locale e al “Km zero”, l’importanza di una “cabina di regia” a livello territoriale si traduce, non solo in una maggior capacità di penetrazione dei prodotti locali ma anche nella produzione e distribuzione di ricchezza e nella tutela stessa del territorio interessato che diventa scrigno e miniera di eccellenze.  Non è un caso che proprio il tema del “cibo” e le sue complesse connessioni con le diverse attività umane sia stato scelto per l’evento mondiale EXPO 2015 di Milano.

Da tempo la regione Toscana  ha intrapreso un cammino di valorizzazione integrata del territorio, delle sue peculiari ricchezze naturali e del suo patrimonio storico-culturale, offrendo al visitatore e ai vari key players coinvolti nei più disparati settori un’immagine di integrità sintetizzata e “garantita” nell’immagine del paesaggio riconosciuto a livello globale; ebbene, tale cammino, già dal 2010 è stato intrapreso anche nel settore agricolo dell’ortofrutta  grazie al Consorzio Ori di Toscana che si è dotato di un disciplinare di produzione e di un marchio di riconoscimento concesso ai produttori di prodotti ortofrutticoli locali.

Per illustrare lo stato dell’arte del Consorzio e del comparto di riferimento a livello territoriale, analizzando, al contempo, le problematiche del settore e le strategie di intervento, il Consorzio ha organizzato lo scorso 25 luglio, a Firenze, il Convegno dal titolo: “Innovare la filiera ortofrutticola toscana tra tradizione e necessità di cambiamento” che ha visto al Tavolo dei Relatori tutti i rappresentanti e gli stakeholders istituzionali della filiera coinvolta.

Ad aprire i lavori, il Dott. Amedeo De Napoli Responsabile Relazioni esterne Consorzio Ori di Toscana che, nel salutare e ringraziare gli Ospiti convenuti ha subito passato il testimone al collega Maurizio Tagliazucchi per entrare nel vivo della discussione. A cura del dott. Tagliazucchi la relazione: “Innovare la filiera per il mercato: analisi di scenario e principali tendenze al consumo del settore ortofrutticolo in Italia e in Toscana” , precisa ed attenta analisi sullo scenario e le principali tendenze del settore ortofrutticolo in Italia, in Toscana e nel più ampio mercato globale, a partire da una disamina dei mercati europei. Nel mettere in risalto come la concentrazione del mondo della Grande distribuzione ha influenzato il sistema distributivo degli ortofrutticoli attraverso i mercati all’ingrosso ecco che diventa sempre più urgente e necessario per la sopravvivenza dei prodotti ortofrutticoli italiani, concentrare l’offerta, l’evoluzione strutturale ed organizzativa delle imprese e creare accordi di filiera. “In questi anni – ha dichiarato il Dott. Tagliazucchi – abbiamo assistito anche ad un cambio dei consumi da parte delle famiglie italiane, che preferiscono sempre più i prodotti della grande distribuzione, spostando gli acquisti verso marchi che garantiscono la qualità del prodotto, aumento dei prodotti ortofrutticoli pronti per l’uso (surgelati o pronto cuoci, etc.). Nella nostra regione sono presenti 1.570.000 famiglie che consumano un totale tra verdura e frutta pari a 380.000 tons (escluso frutta esotica e uva da tavola); soltanto la metà della quale viene prodotta in Toscana”, osservando questi dati Tagliazucchi ha messo in evidenza che esistono importanti spazi nel mercato delle produzioni toscane la cui copertura potrebbe contribuire alla riduzione dell’impatto ambientale e favorire l’accorciamento della filiera con benefici economici e ambientali.

Nell’ottica di innovare la Filiera dal punto di vista del Prodotto, un ruolo chiave lo giocano Ricerca & Sviluppo, ecco, pertanto il senso della presenza al Convegno dell’Università degli Studi di Pisa ivi rappresentata dal Prof. Rossano Massai Direttore del Dipartimento di Scienze Agrarie e dal Prof. Alberto Pardossi dello stesso Dipartimento. Due interventi per focalizzare su: “Innovazioni tecniche, varietali e destagionalizzazione delle produzioni in Toscana” e “Sostenibilità e qualità delle produzioni serricole in Toscana”. “Troppo spesso si sente parlare di vecchie varietà come sinonimo di qualità e genuinità – ha affermato il Prof. Massai – ma senza nulla togliere al passato, bisogna essere coscienti che invece investire in innovazione è la chiave per rimanere competitivi sul mercato e soddisfare le esigenze del consumatore sempre con un occhio attento alla qualità e sostenibilità dei prodotti”. Il prof. Pardossi, invece, ha focalizzato il suo intervento fornendo un quadro esaustivo sulle produzioni agricole locali protette e sull’evoluzione della tecnica serricola a garanzia della sostenibilità ambientale.

In perfetta continuità con la logica fin qui adottata dai curatori del Convegno, la Sessione dedicata all’innovazione della filiera dal punto di vista dei processi produttivi ha visto l’attenzione spostarsi sul fabbisogno ed il consumo energetico proprio nelle produzioni serricole dove le necessità di riscaldamento vengono soddisfatte, generalmente, con impianti tradizionali a gasolio. A cura dell’Ing. Luca Antonelliresponsabile Tecnico Area Geotermia del Consorzio Ori di Toscana, l’illustrazione di un progetto per l’utilizzo dell’energia geotermica in serricoltura, che garantisce la produzione di colture protette ad elevati standard qualitativi e rispettosi dell’ambiente pur restando competitivi dal punto di vista dei prezzi di mercato. Nel presentare i dati che mettono a confronto i costi di un normale impianto di riscaldamento agricolo a gasolio con un innovativo impianto a fluido geotermico, l’Ing. Antonelli ha dichiarato: “si evidenzia una notevole riduzione dei costi: ad esempio su 1000 m2 di serra riscaldate per 2.550 h/anno con un impianto un impianto a fluido geotermico abbiamo un costo pari a 4.890 ˆ/anno contro i 47.470 ˆ/anno di un impianto tradizionale. Un risparmio notevole di ben 42.580 ˆ/anno!

Sono inoltre seguiti gli interventi del Dott. Luciano Zoppi , Dirigente della Regione Toscana  che ha brevemente illustrato la situazione dei nuovi aiuti in agricoltura ed i criteri di finanziamento nell’ottica delle nuove disposizione europee dettate dalla OCM ortofrutta e del dott. Valerio Marchioni studio A.S.I.A. Melograno che nel presentare gli “aspetti economici per in progetto integrato di filiera in ortofrutticoltura: investimenti necessari a supporto della strategia” ha spiegato come è nato il progetto integrato Ori di Toscana attraverso Tirrenofruit nell’ambito dei Progetti Integrati di filiera.

A concludere i lavori del Convegno è stato Massimo Rossetti, Presidente del Consorzio, spiegando come il consorzio sia una struttura snella a servizio dei propri consorziati e come abbia giocato un ruolo determinante per dare una svolta innovativa al settore potendo finalmente stringere un accordo con Conad e poter finalmente produrre sul venduto.

Ricordiamo che Ori di Toscana è una realtà commerciale nata a Siena e operativa dal 2010 con l’obiettivo di consorziare i produttori agricoli distribuiti su tutto il territorio regionale che si occupano della coltivazione dei prodotti della tradizione ortofrutticola d’eccellenza toscana.

La differenza che contraddistingue questa associazione da altre analoghe è quella di avere come mission la commercializzazione dei prodotti tipici toscani promuovendone l’immagine attraverso un marchio riconoscibile che garantisca ai consumatori provenienza e qualità.

L’obiettivo è quello di dare un’opportunità di sviluppo alle imprese agricole del territorio, i cui prodotti garantiti dal marchio “Ori di Toscana” con l’adozione di uno specifico disciplinare di produzione, sono strategicamente determinanti per il rilancio delle produzioni agricole attraverso accurate programmazioni. Il consorzio si propone di realizzare uno sviluppo armonico su tutta la filiera progettando un modo nuovo di produrre e consumare in grado di rilanciare e sviluppare, culturalmente, economicamente e strategicamente la ricchezza delle tradizioni alimentari toscane.

Per dare certezze ai propri soci e spessore alle idee il Consorzio Ori di Toscana ha avviato con Conad del Tirreno, una collaborazione con l’obiettivo comune di valorizzare i prodotti toscani. La nascita di Toscagri che rappresenta la leva commerciale di Ori di Toscana è lo strumento individuato per la valorizzazione, garanzia e promozione dei prodotti toscani. Conad del Tirreno è presente in Toscagri e nel garantire la commercializzazione dei prodotti ortofrutticoli ha messo a disposizione anche la sua organizzazione tecnica. In questo modo la competenza e la rete commerciale dei punti di vendita garantiscono al consumatore una reale politica commerciale caratterizzata dai prodotti a marchio “Ori di Toscana” ben identificabili con il territorio, sicuri e di qualità.  In un contesto di crisi della produzione e dei consumi che coinvolto anche il comparto agricolo nazionale questo progetto vuole essere un modello per rilanciare e sviluppare il sistema agricolo regionale coordinando i vari soggetti: Produttore – Distributore – Consumatore.

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