Entrerà in funzione all’inizio del 2015 in Nuova Caledonia un impianto solare i cui pannelli saranno disposti a forma di cuore, per rievocare l’immagine-icona della bellezza della natura “Coeur de Voh” scattata dal celebre fotografo ambientalista a cui Milano dedica una Mostra di 103 scatti della “Terra vista dal cielo”, aperta fino al 19 ottobre 2014.
È in corso a Milano, aperta fino al 19 ottobre 2014, una Mostra dedicata al grande fotografo ambientalista francese Yann Arthus-Bertrand, promossa dal Comune di Milano, in collaborazione con Silvana Editoriale, e co-prodotta con Yann Arthus-Bertrand – Associazione Forte di Bard.
“Yann Arthus-Bertrand: la Terra vista dal cielo” è un racconto in immagini del nostro pianeta attraverso 103 fotografie a colori, di grandi dimensioni, che fanno parte del più ampio progetto “La Terre vue du ciel“, titolo anche del libro best-seller “La Terra vista dal cielo” (prima edizione 2002 e ora ristampato in italiano per l’occasione).
Le fotografie esposte sono il frutto di un lavoro durato oltre vent’anni, durante i quali Yann Arthus-Bertrand ha sorvolato i cinque continenti con l’intento di documentare i cambiamenti in corso e l’impatto dell’uomo sui territori, sensibilizzando il maggior numero di persone sull’importanza di uno sviluppo sostenibile. Lungo il percorso espositivo, il fotografo francese ci trasporta in un viaggio emozionante, condividendo con i visitatori lo splendore del nostro pianeta e interrogandosi al tempo stesso sul suo futuro. La Terra vista dal cielo mostra tutta la sua bellezza e allo stesso tempo la sua fragilità: le fotografie sono dirette, potenti, illustrano tesori naturalistici irraggiungibili, panorami mozzafiato, la meraviglia della natura nella sua essenza più incontaminata.
“Ho visto la Terra cambiare – ha dichiarato Arthus-Bertrand – L’impatto dell’uomo si vede dal cielo. Durante i viaggi e le ricerche ho constatato che tutti gli scienziati che ho incontrato condividono la mia stessa inquietudine. Quanto illustrano le mie fotografie, loro dimostrano con le cifre, e le cifre sono inaudite“.
Dagli oceani alle vette delle montagne, dalla savana africana ai ghiacciai antartici, dai crateri vulcanici ai deserti africani, questi scatti attestano un profondo rispetto e amore per la Terra, tanto da essere diventate delle immagini simbolo, come il celebre “Cuore di Voh” (Coeur de Voh) in Nuova Caledonia che è anche la fotografia di copertina del libro, divenuta icona di una Terra che deve essere preservata.
Si tratta di un disegno scolpito dalla natura nella vegetazione di mangrovie che crescono su un suolo fangoso esposto all’alternanza delle maree e che delimita la laguna presso Voh, comune della Provincia del Nord della Grande Terre, l’isola più grande dell’arcipelago melanesiano della Nuova Caledonia, Collettività francese come viene ora denominato l’ex Territorio d’oltremare (TOM) della Francia, situato nell’oceano Pacifico.
Le mangrovie di di due tipi (Avicennia marina di piccola taglia e di Rizophora mangle più alta), agendo vicendevolmente l’una sull’altra, potrebbero far modificare con il tempo la tipica “forma a cuore”, ma la minaccia più ravvicinata alla sua permanenza viene dalle attività antropiche:
– una indotta dall’innalzamento del livello del mare per effetto dei cambiamenti climatici, che determina un’ingressione marina, con modifiche all’ecosistema;
– un’altra, più diretta, deriva dal progetto metallurgico di fare della Nuova Caledonia, il più grande produttore mondiale di nichel, coltivando il vicino massiccio di peridotite di Koniambo.
Per questo, a Voh , si è costituita l’Associazione “Patrimoine et histoire de Voh” con lo scopo di fare del sito un’area protetta, mettendolo sotto la “tutela della comunità scientifica internazionale”.
Nel frattempo, in Nuova Caledonia ha preso il via un altro progetto che mira a far divenire il “Cuore di Voh”, oltre che icona della bellezza della natura da preservare, anche immagine simbolo della sostenibilità. Su commissione del locale birrificio Froico SA, entrerà in funzione a Pouembout (comune limitrofo a Voh), uno straordinario parco solare di poco più di 16.000 m2, costituito da 7.888 pannelli la cui disposizione ripropone la forma della famosa fotografia scattata da Arthus-Bertrand.
L’impianto da 2MW inizierà a produrre l’energia per 750 residenze da marzo 2015, riducendo la dipendenza della nuova Caledonia da petrolio, gas e carbone, combustibili utilizzati attualmente per produrre l’energia elettrica consumata nell’isola, e risparmiando, al contempo, emissioni in atmosfera di oltre 2 milioni di tonnellate di CO2 durante il suo ciclo di vita, previsto in 25 anni.