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“Condannati alle emergenze? Soluzioni e innovazioni oltre le lobby”

Presentato il Programma della XI edizione del Forum internazionale sull’economia dei rifiuti (Ischia, 20-21 settembre 2019), organizzato da PolieCo (Consorzio Nazionale per il Riciclaggio dei rifiuti dei Beni a base di Polietilene) che chiamerà a raccolta magistrati, ricercatori, imprenditori, politici italiani e stranieri, e che quest’anno si focalizzerà sulla carenza di impianti di riciclo in Italia.

Nel corso di una Conferenza stampa svoltasi il 17 settembre 2019 a Napoli, presso la sede della Presidenza del Consiglio Regionale, è stata presentato il Programma Forum Internazionale sull’Economia dei rifiuti (Ischia, 20-21 settembre 2019), organizzato da PolieCo (Consorzio Nazionale per il Riciclaggio dei rifiuti dei Beni a base di Polietilene) e patrocinato da: Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Ministero delle Politiche Agricole, Agroalimentari e Forestali e Ministero della Salute, dal titolo “Condannati alle emergenze? Soluzioni e innovazioni oltre lobby“.

Il Forum che è giunto alla sua XI edizione e da 11 anni si tiene ad Ischia, in Campania, nella regione che più di ogni altra, in Italia, ha subìto lo stigma delle emergenze continue e mai compiutamente risolte nella gestione dei rifiuti, chiamerà a raccolta magistrati, ricercatori, imprenditori, politici italiani e stranieri.

L’intento è quello di offrire agli addetti ai lavori, le imprese in primis e tutto il mondo che ruota intorno al complesso settore del riciclo (dalla Ricerca all’Università, dalle Forze deputate ai controlli alla Magistratura; dal mondo del Diritto alla politica nazionale ed europea, del giornalismo e della comunicazione sino all’associazionismo ambientale), un’ occasione di dialogo, confronto, informazione e formazione reciproca su temi ed argomenti complessi e interconnessi che intrecciano indissolubilmente l’economia e l’ambiente. Si parte dalle problematiche e dalle prospettive del settore del riciclo dei rifiuti plastici avendo sempre come riferimento principe le parole chiave: sostenibilità, etica e legalità.

Dopo aver raccontato i drammatici effetti sull’ambiente, la salute umana e certo anche sull’economia nazionale dei problemi derivanti la continua emorragia di rifiuti plastici che prendevano la via dell’Oriente per addivenire ad impianti di dubbia configurazione ove il processo di riciclo avveniva (e purtroppo avviene tutt’ora) in spregio alle più elementari norme a tutela della salute umana e dell’ambiente, così come le diverse triangolazioni transfrontaliere e le trame criminali fra imprese compiacenti e malavita, il Forum PolieCo, ha acceso i riflettori su cosa si nasconde dietro il fenomeno degli incendi negli impianti di stoccaggio, selezione e trattamento dei rifiuti.

Nelle edizioni passate, già si è posto l’accento sull’inadeguatezza di un sistema della raccolta differenziata che non funziona, basato com’è sulla quantità piuttosto che sulla qualità. Si è ribadita la necessità di intervenire a tutti i livelli sulla minore produzione di rifiuti, favorendo il riutilizzo e il riciclo prima della valorizzazione energetica.

Quest’anno il focus si incentrerà sulla carenza di impianti di riciclo in Italia a fronte di una solo apparente volontà di promuovere la green e la circular economy.

Condannati alle emergenze? Da chi? Di certo non possiamo maledire la cattiva sorte – ha affermato il Procuratore aggiunto di Napoli nord Domenico Airoma –  semmai siamo stati noi i responsabili e da oggi dobbiamo fare un’operazione verità, sgombrando il campo dalla convinzione di una magistratura ‘nemica’ delle imprese, semmai la magistratura è nemica della ‘cattiva impresa’ che finisce per creare concorrenza sleale per quella etica e legale”.

La questione da focalizzare è l’urgenza di rivedere le modalità di gestione e monitoraggio dei flussi da parte dei sistemi consortili che dovrebbero essere partner e supporter delle imprese e non diretti concorrenti.

La verità – ha sottolineato il Presidente del PolieCo, Enrico Bobbioè che gli imprenditori si sono trasformati in commercianti di rifiuti e i costi di una raccolta che non riesce a garantire livelli alti di riciclo, ma è costretta a rivolgersi in gran misura alla termovalorizzazione, sono altissimi senza soddisfare poi i requisiti di tutela dell’ambiente e della salute. Le soluzioni ci sono e vanno ricercate soprattutto nella ricerca scientifica”.

Purtroppo il nostro Paese,  anche nella redazione delle norme, è sottoposto agli interessi delle lobby che, per convenienza, non vogliono che le cose cambino – ha aggiunto a sua volta il Direttore del PolieCo, Claudia Salvestrini – Se si pensa che oltre il 50% dei rifiuti prodotti non entra nel circuito del riciclo, risulta fondamentale privilegiare la riduzione e creare le condizioni per riciclare in modo efficiente cercando soluzioni alternative in grado di impedire che tutto il materiale di scarto vada verso i termovalorizzatori o le esportazioni dei rifiuti. Prima era la Cina, adesso sono il Vietnam, la Thailandia o la Malesia, ma la storia non cambia”.

Durante il Forum, saranno altresì analizzate le nuove frontiere dell’esportazione dei rifiuti (grazie alle preziose testimonianze dalla Malesia, dall’Albania e dal Kosovo), le attività che magistratura e forze dell’ordine stanno svolgendo per far fronte al fenomeno dei roghi dei rifiuti e le conseguenze dell’inquinamento ambientale per lo stato di salute dei nostri mari.

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