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Parlare di sostenibilità. #Co2freeforum – Laudato sì: il futuro è oggi

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I talenti e il coinvolgimento di tutti sono necessari per riparare il danno causato dagli umani sulla creazione di Dio” è l’appello lanciato dai Vescovi del Sudafrica e raccolto da Papa Francesco nella lettera enciclica Laudato sì del giugno 2015scritta nel suo terzo anno di pontificato.

Sullo sfondo dell’enciclica del Santo Padre si è svolto in Vaticano un dibattito che ha visto la presenza del ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti insieme ad autorevoli rappresentanti delle istituzioni, esperti, imprenditori e opinion leader sulla sostenibilità nei suoi molteplici aspetti e prospettive future: dalle politiche ambientali alla mobilità green, dalla smart energy ai nuovi modelli di pratiche dell’economia circolare.

Nota centrale dell’evento, le scelte e le soluzioni tecniche per rendere lo Stato più piccolo al mondo, la città del Vaticano, il primo a emissioni zero. Lo ha sottolineato Monsignor Dario Viganò, capo della Segreteria vaticana per la Comunicazione, che richiamando il punto 48 della lettera Laudato sì, ha evidenziato che l’enciclica del Papa non è green, ma è un concetto che abbraccia l’iniquità planetaria poiché degrado ambientale e degrado umano e sociale vanno a braccetto, e dunque sviluppo umano e sostenibilità della vita umana sono un binomio inscindibile.

Monsignor Viganò ha illustrato la via decisa dal Vaticano verso la sostenibilità e la riduzione dell’impatto ambientale: digitalizzare l’amministrazione del dicastero per ridurre il cartaceo, ridurre i costi dell’energia elettrica negli impianti trasmissivi in FM, egualmente per l’Onda Corta e, persino, scegliere il colore grigio degli armadi “che permette un risparmio del 37% sull’energia di illuminazione“.

Durante il dibattito, moderato da Luciano Fontana, direttore del Corriere della Sera, il ministro Galletti ha sottolineato che non si devono temere le scelte di Donald Trump perché “sarà la stessa economia americana a non seguirlo“.

Vorrei dire con chiarezza e determinazione che per l’Italia, per l’Europa, non cambia nulla rispetto all’impegno, al dovere etico e morale assunto dall’Occidente con il Trattato di Parigi in materia ambientale nei confronti dei Paesi in via di sviluppo e per la conservazione del creato” ha dichiarato Galletti, ricordando che l’imminente G7 Ambiente di Bologna dell’11 e 12 giugno parte “dai concetti di ecologia integrale e debito ambientale che Papa Francesco ci rammenta nell’enciclica. Non parleremo solo di economia, tecnologia e innovazione, ma anche della relazione tra degrado umano e degrado ambientale“.

Dopo il saluto iniziale della sindaca di Roma Virginia Raggi, il Presidente di Opel Group Karl-Thomas Neuman ha prospettato un futuro niente affatto lontano, tutto elettrico, fatto di veicoli connessi e robot-taxi. La smart mobility cambierà negli ultimi 5 anni più di quanto non sia cambiata in 50 anni. E il direttore di Enel, Ernesto Ciorra, al grido di chi non innova muore, ha affermato che entro il 2050 si potrà contare solo su energia pulita, senza uso di carbone.

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