Diritto e normativa Società

Class action europea nel “New deal” per i consumatori

class action europea nel new deal per i consumatori

Sebbene l’UE disponga già di alcune delle norme a tutela dei consumatori più rigorose al mondo, casi recenti, come lo scandalo Dieselgate, hanno dimostrato che è difficile farle rispettare pienamente nella pratica e hanno confermato che il diritto europeo dei consumatori dovrebbe essere rafforzato, ad esempio introducendo sistemi di ricorso collettivo, la cosiddetta class action.

Al fine di assicurare che tutti i consumatori europei beneficino pienamente dei propri diritti, aiutando gli Stati membri a rafforzare i diritti esistenti e modernizzando i sistemi di ricorso, la Commissione UE ha adottato l’11 aprile 2018 la Comunicazione “A New Deal for Consumers”.

In un mondo globalizzato in cui le grandi imprese hanno un enorme vantaggio sui singoli consumatori dobbiamo livellare le disparità – ha dichiarato Vĕra Jourová, Commissaria per la Giustizia, i Consumatori e la Parità di genere – Le azioni rappresentative, nella forma europea, garantiranno più equità per i consumatori – non più lavoro per gli studi legali. E grazie alla possibilità di infliggere sanzioni collegate al volume d’affari annuo dell’impresa, le autorità di tutela dei consumatori avranno a disposizione mezzi più incisivi per colpire chi imbroglia. Imbrogliare non può costare poco”.

Il “New Deal” per i consumatori significherà:
1. Rafforzare i diritti dei consumatori online
– In caso di acquisti online, i consumatori dovranno essere chiaramente informati se stanno acquistando da un professionista o da un privato, in modo da sapere se godono di diritti che li proteggono in caso di problemi.
– In caso di ricerche online, i consumatori saranno chiaramente informati se il risultato della ricerca è stato sponsorizzato da un professionista. Inoltre, i mercati online dovranno informare i consumatori sui principali parametri che determinano la classificazione dei risultati.
– In caso di pagamento per servizi digitali, i consumatori beneficiano di determinati diritti di informazione e dispongono di 14 giorni per annullare il contratto (diritto di recesso). Il “New Deal” per i consumatori estenderà tale diritto ai servizi digitali “gratuiti”, per i quali i consumatori forniscono dati personali senza pagare in denaro. È il caso tipico dei servizi di archiviazione su cloud, social media o posta elettronica.

2. Dare ai consumatori gli strumenti per far valere i loro diritti e ottenere un risarcimento
– Nel quadro del “New Deal” per i consumatori sarà possibile per un soggetto riconosciuto, ad esempio un’organizzazione dei consumatori, presentare ricorso, ad esempio per chiedere il risarcimento o la riparazione, a nome e per conto di un gruppo di consumatori che sono stati lesi da pratiche commerciali illecite. In alcuni Stati membri (non in Italia) i consumatori possono già avviare azioni giudiziarie collettive; ora tale possibilità sarà disponibile in tutta l’UE.
Ad esempio, in uno scenario del tipo Dieselgate, le vittime di pratiche commerciali sleali, come la pubblicità ingannevole da parte di costruttori di automobili non conformi al quadro normativo dell’UE per l’omologazione dei veicoli o alla legislazione ambientale, potranno ottenere riparazione collettivamente attraverso un’azione rappresentativa ai sensi della nuova direttiva. Tale ricorso collettivo non era prima previsto dal diritto dell’Unione.
Questo modello ha solide garanzie e si differenzia nettamente dalle class action di tipo statunitense. Le azioni rappresentative non potranno essere proposte dagli studi legali, ma solo da soggetti, come le organizzazioni dei consumatori, che non hanno scopo di lucro e soddisfano criteri rigorosi di ammissibilità, sotto il controllato di un’autorità pubblica. Il nuovo sistema garantirà che i consumatori europei possano avvalersi appieno dei loro diritti e ottenere un risarcimento, evitando al contempo il rischio di uso abusivo o indebito.
– Il “New Deal” garantirà che in tutti gli Stati membri i consumatori abbiano il diritto di chiedere una riparazione individuale (ad esempio, risarcimento o risoluzione del contratto) se sono lesi da pratiche commerciali sleali, ad esempio pratiche commerciali aggressive o ingannevoli. Tale protezione attualmente varia molto all’interno dell’UE.

3. Introdurre sanzioni efficaci per le violazioni del diritto del consumo dell’UE
– Le autorità dell’UE non dispongono di strumenti efficaci per sanzionare le pratiche che creano “situazioni di danno collettivo” che colpiscono un gran numero di consumatori in tutta l’UE. Attualmente il livello delle sanzioni varia notevolmente da uno Stato membro all’altro e spesso è troppo basso per avere un effetto dissuasivo, in particolare sulle imprese che operano a livello transfrontaliero e su larga scala.
– Nel quadro della proposta le autorità nazionali di tutela dei consumatori potranno imporre sanzioni efficaci, proporzionate e dissuasive in modo coordinato. Per le violazioni diffuse che colpiscono consumatori in più Stati membri, la sanzione massima applicabile sarà pari al 4% del volume d’affari annuo del professionista nel rispettivo Stato membro. Gli Stati membri sono liberi di introdurre sanzioni massime più elevate.

4. Contrastare le differenze di qualità nei prodotti di consumo
Dando seguito agli orientamenti di contrasto alle pratiche commerciali illegali, il “New Deal per i consumatori aggiornerà la relativa Direttiva per rendere esplicito che le autorità nazionali possono valutare e contrastare le pratiche commerciali ingannevoli consistenti nella commercializzazione in vari paesi dell’UE di prodotti apparentemente identici ma che in realtà presentano una composizione o caratteristiche notevolmente diverse.

5. Migliorare le condizioni per le imprese
– Il “New Deal” eliminerà gli oneri inutili per le imprese, anche abolendo gli obblighi a loro carico riguardo al diritto di recesso del consumatore. Ad esempio, i consumatori non saranno più autorizzati a restituire i prodotti che hanno già usato anziché limitarsi a provarli e i professionisti non dovranno più rimborsare i consumatori prima di aver effettivamente ricevuto le merci restituite.
– Le nuove norme introdurranno anche una maggiore flessibilità nel modo in cui i professionisti possono comunicare con i consumatori, consentendo loro di utilizzare anche moduli web o chat anziché la posta elettronica, purché i consumatori possano tenere traccia delle comunicazioni con il professionista.

La Comunicazione è accompagnata da due proposte di Direttive:
– una Direttiva volta a garantire una migliore applicazione delle norme dell’UE a tutela dei consumatori e la loro modernizzazione, in particolare alla luce dell’evoluzione digitale;

– una Direttiva intende migliorare gli strumenti per porre fine alle pratiche illecite e facilitare i ricorsi dei consumatori quando molti di loro sono vittime della stessa violazione dei loro diritti in una situazione di danno collettivo.

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