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Cibus Forum: il settore agroalimentare si confronta nell’era della pandemia

A Cibus Forum (Fiere di Parma, 2-3 settembre 2020) la filiera agroalimentare italiana analizza i dati e le tendenze per affrontare le sfide che l’attende dopo il Covid-19, anche se i cambiamenti climatici costituiscono un pericolo più complicato nel medio-lungo periodo, che imporrà la revisione degli attuali sistemi alimentari.

di E. B.

A Cibus Forum (Fiere di Parma 2-3 settembre 2020),  evento di networking in cui mondo fisico e digitale convivono (phygital), il primo per rilancio della stagione fieristica autunnale, dove le diverse componenti della filiera alimentare si ritrovano per discutere sulle sfide che il settore deve affrontare dopo la pandemia, nella sessione di apertura, dopo i saluti delle autorità, c’è stata la presentazione nella prima Sessione del report di Nielsen, l’azienda globale di misurazione e analisi dati su consumatori e mercati, sull’andamento dei consumi nell’era di Covid-19.

Ne emerge che la pandemia ha accelerato l’e-commerce e il business del largo consumo con un incremento medio degli acquisti del 33% nei supermercati in Germania, Regno Unito, Francia, Italia e Spagna. Dopo il boom, le vendite si sono stabilizzate ma continuano a essere positive.

Le famiglie italiane, ormai più confidenti con l’e-commerce e abituate a nuove categorie di spesa, comprano ancora oggi latte a lunga conservazione, surgelati, pasta, riso, farina, tonno in scatola, vino e prodotti igienici – ha affermato ChristChristian Centonze, e-commerce alimentare, discount, Food Industry Director di Nielsen – Prodotti da dispensa, che registrano ora un incremento di bevande alcoliche, sulla scia degli aperitivi tra le mura domestiche”.

Il fattore prezzo sarà sempre più un fattore e continueranno a crescere le vendite nei discount e nei negozi specializzati. Avremo una polarizzazione dei prezzi, con una domanda crescente sia sul basso sia sull’alto prezzo, e decrescente nella fascia media.

Ma a fare un vero exploit in epoca Covid-19 è l’e-commerce alimentare.
Durante il lockdown gli acquisti food&wine tramite e-commerce sono cresciuti del 149%, nonostante le consegne a domicilio non siano ancora attive in larga parte della Penisola – segnala il report di Nielsen – Si calcola che circa 17 milioni di persone al mese si siano collegate al sito di un esercizio di retail. Il fattore prezzo, la convenienza in particolare, si dimostra determinante nella composizione del carrello della spesa. Anche se durante il lockdown sono crollate le promozioni, passate dal 26% al 19%. Con la nuova centralità della vita domestica, l’e-commerce continuerà a crescere, ma avremo una polarizzazione dei prezzi, con una domanda crescente sia sul low cost che sulla fascia alta dei listini, il lusso a tavola e per il benessere“.

A Cibus Forum è poi seguita la Tavola Rotonda “Consumi e nuovi valori: l’impatto del Covid-19 sulle abitudini dei consumatori. Quali prospettive e quali opportunità”, iniziata con l’intervento del Presidente di Federalimentare, la Federazione delle industrie degli Alimenti e delle Bevande.

È innegabile che i consumi del Paese stiano cambiando e non in meglio, dati alla mano – ha sottolineato Ivano Vacondio Le vendite dei discount alimentari crescono al passo tendenziale del +7% mostrando l”esaltazione di una tendenza al risparmio dei consumatori che era già emersa negli ultimi anni e che ora è diventata evidente. La preoccupazione è che la discesa del target dei prodotti di eccellenza si consolidi nel tempo, portando a uno stabile cambiamento di costume“.

L’abbassamento qualitativo dei consumi è parte di un grande problema: la perdita di redditività, che dipende dal valore aggiunto che hanno i cibi che vengono comprati – ha aggiunto il Presidente di Federalimentare – L’industria alimentare, dopo essersi rivelata fondamentale nel periodo strettamente legato all’emergenza, può ancora fare da traino economico e tornare ai livelli pre-crisi velocemente. Questa sua forza, però, non deve essere scambiata per uno stato di benessere. Il mio è un ottimismo vincolato al sostegno da parte del Governo a questo settore. Se ci sarà, sono convinto che entro la fine del prossimo anno l’industria alimentare tornerà ad essere il volano dell’economia italiana“.

In una nota diffusa in occasione di Cibus Forum, Coldiretti sottolinea come l’agroalimentare sia l’unico settore che resiste all’emergenza coronavirus che ha fatto crollare i fatturati di tutti gli altri comparti protagonisti del Made in Italy, dalla moda alle automobili fino all’arredamento.

La filiera ha registrato una continua crescita dell’export raggiungendo la cifra record di 44,6 miliardi di euro nel 2019, secondo l’analisi Coldiretti sui dati Istat che evidenzia come quasi due terzi delle esportazioni agroalimentari siano diretti verso i Paesi dell’Unione Europea, dove il principale partner è la Germania, mentre fuori dai confini comunitari sono gli Stati Uniti il mercato di riferimento dell’italian food.

L’emergenza globale provocata dal coronavirus ha fatto emergere una consapevolezza diffusa sul valore strategico rappresentato dal cibo e sulle necessarie garanzie di qualità e sicurezza – ha affermato il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini che parteciperà alla Tavola Rotonda della Sessione “Come si modificano i rapporti di filiera: valenza strategica e prospettive future per l’agroalimentare” – L’Italia  può contare su una risorsa da primato mondiale ma deve investire per superare le fragilità presenti, difendere la sovranità alimentare e ridurre la dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento in un momento di grandi tensioni internazionali”.

Resta il fatto che oltre al Covid-19, il comparto dovrà affrontare un’altra sfida ancora più difficile, quella dei cambiamenti climatici che, a differenza della pandemia destinata prima o poi a scomparire, sono attesi a produrre effetti di lungo periodo e sui quali il ruolo del settore nel loro forcing (produzione, lavorazione, distribuzione, preparazione e consumo di cibo) non è certo secondario, come ha evidenziato il recente Rapporto di UNEP-WWF-EAT-Climate Focus.

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