Al via le iniziative legate alla cultura e alla tradizione enogastronomica dell’Italia nel 2018 Anno nazionale del cibo italiano, puntando sulla valorizzazione dei riconoscimenti UNESCO legati al cibo, ma anche sull’intreccio tra cibo, paesaggio e arte con l’avvio della campagna di comunicazione social dei musei italiani.
I Ministeri delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (MiPAAF) e dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MiBACT) hanno comunicato che da questo mese prenderanno il via manifestazioni, iniziative, eventi legati alla cultura e alla tradizione enogastronomica dell’Italia, tutti connotati da un Logo ufficiale che è stato presentato per la prima volta alla stampa il 30 dicembre 2017, nell’ambito del 2018 Anno nazionale del cibo italiano.
“Abbiamo un patrimonio unico al mondo – ha dichiarato il Ministro MiPAAF, Maurizio Martina – che grazie all’anno del cibo potremo valorizzare ancora di più. Dopo la grande esperienza di Expo Milano, l’esperienza agroalimentare nazionale torna ad essere protagonista in maniera diffusa in tutti i territori. Non si tratta di sottolineare solo i successi economici di questo settore che nel 2017 tocca il record di export a 40 miliardi di euro, ma di ribadire il legame profondo tra cibo, paesaggio, identità, cultura. Lo faremo dando avvio al nuovo progetto dei distretti del cibo. Lo faremo coinvolgendo i protagonisti a partire da agricoltori, allevatori, pescatori, cuochi. E credo che in quest’ottica sia giusto dedicare l’anno del cibo ad una figura come Gualtiero Marchesi [ndr: lo chef italiano più noto al mondo morto il 26 dicembre 2017, unanimemente riconosciuto come il fondatore della “nuova cucina italiana”] che ha incarnato davvero questi valori facendoli conoscere a livello internazionale“.
Nell’ambito del 2018 Anno nazionale del cibo italiano, si punterà sulla valorizzazione dei riconoscimenti UNESCO legati al cibo come la Dieta Mediterranea, la vite ad alberello di Pantelleria, i paesaggi della Langhe Roero e Monferrato, Parma città creativa della gastronomia e l’Arte del pizzaiuolo napoletano, iscritta di recente, e sarà l’occasione per il sostegno alla candidatura già avviata per il Prosecco e la nuova legata all’Amatriciana. Allo stesso tempo saranno attivate iniziative per far conoscere e promuovere, anche in termini turistici, i paesaggi rurali storici, per il coinvolgimento e la promozione delle filiere e ci sarà un focus specifico per la lotta agli sprechi alimentari.
Lo stretto legame tra cibo, paesaggio e arte sarà inoltre il cuore della strategia di promozione turistica che verrà portata avanti durante tutto il 2018 attraverso l’Enit e la rete delle ambasciate italiane nel mondo e che permetterà di evidenziare come il patrimonio enogastronomico faccia parte del patrimonio culturale e dell’identità italiana.
“Dopo il successo del 2016 Anno nazionale dei cammini e del 2017 Anno nazionale dei borghi, il 2018 sarà l’Anno del cibo italiano – ha sottolineato Ministro MiBACT, Dario Franceschini che ha firmato una Direttiva in merito e che sarà diffusa dopo la registrazione degli organi di controllo – Un’occasione importante per valorizzare e mettere a sistema le tante e straordinarie eccellenze e fare un grande investimento per l’immagine del nostro Paese nel mondo. Grazie alla collaborazione dei Ministeri della Cultura e dell’Agricoltura, l’Italia potrà promuoversi anche all’estero in maniera integrata e intelligente, valorizzando l’intreccio tra cibo, arte e paesaggio che è sicuramente uno degli elementi distintivi dell’identità italiana“.
Il Ministro ha annunciato l’avvio dal 1° gennaio 2018 di una campagna di comunicazione social dei musei statali (#museitaliani) che pone l’attenzione sul rapporto, nei secoli, tra arti e enogastronomia, sottolineandone il ruolo fondamentale nella costruzione del patrimonio culturale italiano: un calice di vino nella mano di Bacco; piatti abbondanti di cacciagione, pesci e crostacei per un banchetto luculliano; ceste ricolme di grappoli d’uva, pani, mele e melograni, cascate di ciliegie di tutti i pantoni di rosso.
È l’arte a riconoscere per prima la valenza culturale del cibo, il suo valore simbolico, sociale ed estetico, oltre che vitale, dall’epoca greco-romana fino all’avvento del barocco e al contemporaneo.
Sono postate e condivise 50 locandine digitali, tra le quali figurano la stele di Karo al Museo Egizio di Torino, la Cena con sponsali di Gherardo delle Notti, la Natura morta con peperoni e uva di Giorgio De Chirico, così come le sculture di Darren Bader al Museo Madre di Napoli e i manifesti pubblicitari conservati al Museo Salce di Treviso. Non potevano poi mancare l’Ultima Cena di Leonardo, gli affreschi di Pompei, le nature morte della Villa Medicea di Poggio a Caiano e i dipinti della Scuola Napoletana.
Il Ministero invita a visitare gli oltre 420 musei, parchi archeologici e luoghi della cultura italiani, per cercare, fotografare e condividere il tema del mese con l’hashtag #annodelciboitaliano.