Energia Fonti fossili

La Cassazione ammette i 6 Referendum contro lo “Sblocca Trivelle”

Cassazione ammette 6 referendum contro sblocca trivelle

Proprio nel giorno in cui l’Agenzia Europea dell’Ambiente nel suo ultimo Rapporto sulla Qualità dell’Aria in Europa ha indicato nell’Italia il Paese europeo con il più alto numero di morti premature per la cattiva qualità dell’aria che si respira nelle nostre città, causate soprattutto da inquinanti atmosferici derivanti dai carburanti e dalla combustione di fonti fossili, da Parigi dove partecipa alla Conferenza dell’ONU sul Clima assieme al Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Gian Luca Galletti, il Capo di Governo Matteo Renzi, in riferimento alla riduzione delle emissioni e allo sviluppo delle rinnovabili del nostro Paese, ha dichiarato che “serve un accordo, ma l’Italia fa già la sua parte”.

Non mi pare proprio – gli ha fatto eco Enzo Di Salvatore, costituzionalista che ha redatto i quesiti referendari anti-trivelle per l’abrogazione di alcune norme inserite nel Decreto “Sblocca Italia” in un’intervista, all’indomani della decisione della Corte di Cassazione di ammetterli – La strategia energetica nazionale prevede sì un capitolo rinnovabili, ma si basa ancora sul petrolio. Nell’ultimo anno, il governo sta facendo fioccare i decreti di compatibilità ambientale per nuovi permessi di ricerca e concessioni di estrazione petrolifera. Sono i fatti che parlano. Ed è per questo che abbiamo pensato ad un referendum anti-trivelle: chiediamo un election day, consultazione e amministrative insieme nell’interesse dell’ambiente e degli italiani”.

La Corte di Cassazione con due Ordinanze, infatti, ha detto sì distintamente ai 6 quesiti referendari, sui quali ora la Corte Costituzionale dovrà esprimersi entro febbraio 2016 in merito alla loro ammissibilità.

Ovviamente hanno espresso soddisfazione per la decisione sia le 10 Regioni che hanno deliberato la richiesta referendaria, sia il Coordinamento nazionale “No-triv” che riunisce oltre 200 Associazioni e che ha promosso la richiesta di referendum abrogativo, che ora si riuniranno il 9 dicembre a Roma, per mettere a fuoco i principali aspetti organizzativi e discutere le prime soluzioni per l’eventuale voto primaverile.

Nei giorni scorsi, sulla questione era nuovamente intervenuto il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti che, chiudendo il 12 novembre 2015 l’evento organizzato dalla Camera dei Deputati a Palazzo Montecitorio e aperto dalla Presidente della Camera, Laura Boldrini, dal titolo “COP 21 – La sfida che non si può perdere – L’Italia e l’Europa verso la Conferenza di Parigi“, aveva affermato: “Per molti anni avremo bisogno del petrolio e del gas, allora non è che se non li estraiamo dai nostri mari non lo estrarranno nemmeno dagli altri, semmai non facciamo altro che doverne comprare di più fuori e casomai li andiamo a comprare proprio in quei Paesi che nell’estrarre quel petrolio e gas hanno molto meno sicurezza di quella che noi oggi applichiamo”.
È un tema morale e etico – ha concluso il Ministro – Noi facciamo tutte le discussioni che vogliamo sul turismo e su tutto quello che volete, però non accetto che il petrolio va bene quando lo estraiamo dall’altra parte del mondo, ma va male quando lo estraiamo dai nostri mari, perché questa è una posizione etico morale che non accetto”.

Speriamo che non risponda al vero la notizia diffusa proprio oggi da un quotidiano nazionale secondo cui anche il nostro Paese comprerebbe attraverso i porti turchi il petrolio del Califfato Isis: perché anche questa sarebbe una inaccettabile questione etico morale!

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