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Carovana delle Alpi 2023: 19 Bandiere Verdi e 11 Nere

Nell’ambito della Campagna di informazione di Legambiente “La Carovana delle Alpi” che da oltre 20 anni fotografa la situazione ambientale e culturale dei territori montani, è stata presentata la nuova edizione dell’omonimo Rapporto che anche quest’anno ha assegnato i suoi vessilli ad attività imprenditoriali, stat-up, associazioni, comunità, consorzi, Comuni e Regioni dell’arco alpino distintisi in positivo (19 Bandiere Verdi) e in negativo 11 (Bandiere Nere) in tema di sostenibilità.

Dalle Alpi arrivano sempre più esperienze virtuose per rispondere alla crisi climatica e allo spopolamento.  Protagonisti sono associazioni e operatori locali, piccoli comuni, enti culturali, in prima linea nel ripensare l’azione territoriale.  A dimostrarlo le 19 bandiere verdi 2023 assegnate da Legambiente all’arco alpino che ben raccontano la rivoluzione in atto nei territori montani fatta di iniziative e progetti concreti. 

In occasione del VII Summit nazionale delle Bandiere Verdi di Legambiente (Venzone – UD, 9-11 giugno 2023), organizzato e promosso da Legambiente nell’ambito della campagna di informazione “La Carovana delle Alpi “che guida da oltre un ventennio i cittadini alla scoperta del territorio alpino, è stata presentata la nuova edizione dell’omonimo Rapporto che anche quest’anno ha assegnato i suoi vessilli ad attività imprenditoriali, stat-up, associazioni, comunità, consorzi, Comuni e Regioni dell’arco alpino, distintisi in positivo (Bandiere Verdi) e in negativo (Bandiere Nere) in tema di sostenibilità.

Sono 19 le Bandiere Verdi 2023 assegnate da Legambiente all’arco alpino, esempi virtuosi di adattamento creativo e innovativo e di sostenibilità ambientale, con la regione Piemonte regina d’alta quota per vessilli green (5) seguita da Friuli Venezia Giulia (4) e Veneto (3). Lombardia e Valle d’Aosta con 2 vessilli ciascuna, Alto Adige, Liguria e Trentino rispettivamente con una bandiera.  

La montagna sta dimostrando di essere un territorio resiliente e di offrire nuove opportunità rispondendo così a crisi climatica e spopolamento – ha dichiarato Giorgio Zampetti, Direttore generale di Legambiente – Il mondo delle bandiere verdi è, infatti, la prova evidente di questa resilienza e forza delle comunità locali che puntano sempre di più su innovazione, sostenibilità ambientale, valorizzazione del territorio e adattamento innovativo. Ma la montagna non deve essere lasciata sola, oltre al grande lavoro che stanno facendo i territori, è importante mettere a sistema anche interventi nazionali e risorse, a partire da quelle del PNRR, che vadano a sostegno e supporto delle realtà montane ampliando e rafforzando anche i servizi di base e più politiche di mitigazione e di adattamento che mettano davvero al centro questi territori”.  

Bandiere Verdi
I Comuni premiati:
Comune di Balme (TO) per la scelta di basare le prospettive future del Comune sulla natura preservata e sul paesaggio tradizionale, anche attraverso delibere coraggiose come quella contro la fruizione turistica con i veicoli a motore;
Comune di Enego (VI) per essersi attivato nel ripristino forestale dopo la tempesta Vaia, facendo convergere gli intenti e le collaborazioni tra diversi Enti, società e Associazioni all’interno di un masterplan generale di interventi per la ricostituzione delle foreste e la ridefinizione dei pascoli della Piana di Marcesina; 
Comune di Caraglio (CN) per un
progetto innovativo che ha permesso di recuperare un’area degradata: da ex polveriera militare a Bioparco “Acqua Viva”; 
Comune di Valdieri (CN) che, a pochi mesi dal suo insediamento, ha affrontato la questione degli usi civici del vallone del Valasco situato nel proprio territorio comunale.   

Operatori Locali
– Gestori dei rifugi della Deiva (SV) per il mantenimento di rifugi sul territorio come luogo di ospitalità e presidio di una realtà portatrice di valori giusti e positivi, coerenti con i principi della sostenibilità; I
Ivan Provenzale e famiglia per le scelte operate di vivere dal 2019 in un borgo disabitato della Val Tramontina (PN), promuovendo esperienze di comunità improntate a co-progettare un futuro conviviale e sostenibile; 
Cooperativa LASSÙ del Comelico Superiore (BL) per l’attività di sensibilizzazione della comunità locale sul tema ambientale, per le proposte di riattivazione di forme di economia sostenibile legate alla risorsa bosco insieme alla realizzazione di una piattaforma fisica di conoscenza del territorio, proposta di sviluppo e tutela
Impresa sociale Dolomiti Hub, Fonzaso (BL) per i progetti culturali e sociali sviluppati, frutto di un processo di rigenerazione di un opificio per contrastare lo spopolamento in corso;
Malga Riondera di Ala (TN), un’azienda agricola e agrituristica sulle Prealpi trentine con grande attenzione alla sostenibilità ambientale, sia nelle scelte di risparmio energetico adottate, sia nel calcolo del bilancio idrico aziendale.  

Associazioni locali e pro loco
Comitato per l’ampliamento del Parco del Mont Avic, Fénis (AO) per la volontà di ampliare il territorio del Parco sui propri terreni; 
Associazione per l’Ecomuseo Valle Elvo e Serra Sordevolo (BI) per il recupero di saperi e capacità costruttive ancor oggi idonee allo sviluppo e alla gestione dei territori montani;
– Associazione Aosta Iacta Est (AO) per aver organizzato negli ultimi quindici anni la manifestazione “Giocaosta” che dimostra la capacità di una comunità di proporre aggregazione e attrattività turistica a impatto zero;
Associazione Castanicoltori Lario Orientale, Sala al Barro (LC)per la promozione della buona pratica di cura delle selve castanili;
Associazione Gruppo Sentieri Amici della Storia di Val Brembilla (BG)per il costante impegno profuso da volontari per il ripristino e il mantenimento di una rete di sentieri tra antiche contrade con alto valore identitario, etnografico e naturalistico;
Associazioni e enti promotori dell’Iniziativa Baumgart – frutteti tradizionali Bolzano (BZ) per il recupero dei frutteti tradizionali nelle aree urbane di Bolzano.
Bandiera alla memoria e all’impegno di Remo Cacitti, scomparso prematuramente lo scorso 3 marzo, e consegnata all’Associazione Amici di Venzone e al Comune di Venzone (UD) per il contributo decisivo dato da Remo Cacitti alla ricostruzione del centro storico di Venzone e del suo Duomo trecentesco;
Associazione Podén, Forni di Sotto (UD) per aver consentito la riapertura della biblioteca di un piccolo paese e la promozione di interessanti ed originali iniziative culturali;
– Pro Loco di Preone
(UD) per un progetto, incentrato sul turismo slow e sulla valorizzazione delle peculiarità naturali del territorio che si rivolge all’intera comunità;
Alpstream – Centro internazionale per lo studio dei fiumi alpini, Ostana (CN) premiato per le importanti ricerche svolte sui fiumi alpini.  

Per contrastare la crisi climatica e il problema dello spopolamento, secondo Legambiente bisogna applicare la Carta di Budoia un documento presentato a giungo 2017 alla Conferenza internazionale di Alleanza nelle Alpi in Friuli-Venezia Giulia, che mette al centro l’importanza dell’azione dei comuni alpini nell’adottare strategie adattamento locale ai cambiamenti climatici, valutare i potenziali rischi e opportunità per i loro territori, e selezionare le misure per contrastarli.

In vista della prossima edizione di Carovana dei ghiacciai 2023 in programma da metà agosto, Legambiente lancia un appello chiedendo a livello locale la piena applicazione della carta di Budoia e invitando tutti i piccoli comuni montani alpini, che ancora mancano all’appello, a sottoscriverla.

 “La crisi climatica esaspera la convivenza uomo-natura, con conflitti che rischiano di diventare insostenibili per la nostra specie – ha spiegato Vanda Bonardo, Rresponsabile nazionale Legambiente Alpi – È nelle pratiche di adattamento creativo che la gente di montagna potrà e dovrà cimentarsi dando il meglio di sé per salvaguardare sé stessa ma anche i territori che stanno a valle, tenendo fede anche agli impegni della carta di Budoia. Anche per questo è importante riconoscere l’impegno di coloro che attraverso i vari campi di attività provano a dare forma a nuovi significati e valori per le terre alte, a partire dalle bandiere Verdi esempi concreti da contrapporre alle bandiere nere, ossia a quelle pratiche che non fanno bene all’ambiente e che guardano al passato e non al futuro della montagna”. 

In particolare le storie virtuose già in atto permettono anche di contrastare quelle pratiche ancora non sostenibili che l’Associazione del Cigno Verde denuncia con le bandiere nere. Sono 11 quelle assegnate quest’anno, ben 10 delle quali sono state attribuite a istituzioni pubbliche dell’arco alpino ad accezione del Piemonte, e una ad un privato.Il Friuli-Venezia Giulia incassa più bandiere nere (3), seguita da Lombardia e Trentino (2), Valle d’Aosta, Veneto, Alto Adige, Piemonte (1). 

Tra le bandiere nere assegnate da Legambiente:
Giunta della Provincia Autonoma di Trento, “per le gravi carenze nella gestione della convivenza con la popolazione di orsi, poiché non ha realizzato un piano efficace di comunicazione e non ha gestito in modo scientificamente fondato le situazioni problematiche“;
– e quelle correlate allo svolgimento delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina: al Comune di Bormio (SO) accusato di portare avanti progetti obsoleti sulla viabilità della Valtellina, la Regione Veneto e il Comune di Cortina (BL) per l’ostinazione nel voler costruire ex novo la pista da bob a Cortina, nonostante la disponibilità da parte della vicina Innsbruck;
– un’altra per l’evento sportivo del Giro d’Italia, al Comitato organizzatore della Tappa del Giro d’Italia 2023 Tarvisio-Monte Lussari e alla Regione Friuli Venezia Giulia, per effettuare un evento di massa sul cima del Monte Lussari, ambiente fragile, autentico santuario della natura e della fede e per l’utilizzo di fondi della protezione civile per cementare e rendere transitabile dai campioni del ciclismo la vecchia strada militare.

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