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Carovana delle Alpi 2022: assegnate 19 Bandiere Verdi e 11 Nere

Il Rapporto La Carovana delle Alpi, la campagna di informazione di Legambiente che ogni anno da vent’anni fotografa la situazione ambientale e culturale dei territori montani, ha assegnato 19 vessilli verdi che premiano pratiche innovative ed esperienze di qualità ambientale e culturale e 11 neri, che segnalano le lacerazioni dell’arco alpino.

In occasione del VI Summit nazionale (Chiaverano, 18 giugno 2022) dal titolo “Strategie in Comune. Percorsi di progettazione condivisa su: comunità energetiche, turismo, agricoltura/foreste e green communities”, organizzato e promosso da Legambiente nell’ambito della campagna di informazione “La Carovana delle Alpi “che quest’anno compie vent’anni nel corso dei quali ha guidato i cittadini alla scoperta del territorio alpino, è stata presentata la nuova edizione dell’omonimo Rapporto che anche quest’anno ha assegnato i suoi vessilli ad attività imprenditoriali, stat-up, associazioni, comunità, consorzi, Comuni e Regioni dell’arco alpino distintisi in positivo (Bandiere Verdi) e in negativo (Bandiere Nere) in tema di sostenibilità.

In questi vent’anni attraverso la nostra campagna di Carovana delle Alpi abbiamo raccontato l’arco alpino con le sue storie di sostenibilità ambientale che arrivano dal basso e che lasciano ben sperare, e al tempo stesso abbiamo anche puntato il dito contro quelle pratiche dannose che lacerano il territorio montano – ha dichiarato Giorgio Zampetti, Direttore generale di Legambiente – Oggi la montagna può assumere nuovi significati e valori, non più come territorio disagiato, ma al contrario come spazio dinamico capace di fornire risposte concrete alla crisi ambientale a partire da stili di vita improntati sulla sostenibilità. Ma perché ciò accada, al pari della città, deve saper rispondere ai bisogni dei cittadini coraggiosi e caparbi che hanno scelto di fermarsi o di ritornare in questi luoghi. Da questo punto di vista, ci auguriamo che i fondi del PNRR in parte possano sopperire poiché non si può pensare ad una comunità senza servizi socio-sanitari, istruzione, trasporti, servizio postale o anche più semplicemente senza negozi di prossimità”.

Sostenibilità ambientale, tutela e valorizzazione del paesaggio, agricoltura e filiera agroalimentare, innovazione e servizi smart, comunità locali che fanno rete, sono tra le parole chiave delle Bandiere Verdi 2022 che sventolano in Piemonte e Friuli Venezia Giulia (4) Lombardia e Trentino (3), Veneto (2), Liguria e Alto Adige (1)e per finire una di rilevanza nazionale assegnata quest’anno ad Appia: la rete della Pastorizia Italiana per l’avvio del corso sperimentale formazione e accompagnamento per giovani pastori della Scuola Nazionale di Pastorizia, con l’obiettivo di sviluppare competenze in tema di pratiche agricole sostenibili e per la gestione del pascolo.

Tra le realtà premiate c’è la Fondazione Castel Pergine – Pergine Valsugana (TN) che ha deciso di acquistare, con sottoscrizione popolare, il Castello di Pergine allo scopo di tutelarlo come bene comune, farne un centro di conoscenza e cultura e un modello di turismo sostenibile.
C’è la Società “Sviluppo Turistico Grumes Srl” (TN) le cui parole d’ordine, fin dalla sua nascita, nel dicembre 2007, sono “sostenibilità” e “turismo responsabile”, sulla scia di una forte volontà dell’Amministrazione comunale (dal 1º gennaio 2016 si è fuso con Faver, Grauno e Valda per formare il nuovo comune di Altavalle in Val di Cembra) , grazie alla quale nel giro di 10 anni un piccolo paese di mezza montagna è diventato la più piccola Cittaslow del mondo.
Vessillo verde anche per il Centro di vacanze e formazione di Salecina, nel Canton Grigioni (CH), che da quest’anno ha deciso che con il clima non si scherza. I visitatori lascino le auto a casa!
Rotzo, il comune dell’altopiano di Asiago (VI), è stato premiato per l’Ecomuseo Cimbro dei Sette Comuni, legato alla valorizzazione ambientale e storica degli antichi percorsi e sentieri e per l’attenzione rivolta all’aspetto etnografico/culturale, e delle sue radici Cimbre e preistoriche.
L’attenzione per la montagna, cura e volontariato sono le parole chiave dell’ITIS Q. Sella di Biella e Gruppo Alpinistico Scolastico (GAS) delle scuole primarie e secondarie dell’IC di Valdilana (BI) che, insieme alle sezioni locali del CAI, hanno fatto un importante lavoro di manutenzione e segnalazione di oltre 150 km di sentieri delle valli Oropa, Elvo e Cervo dei sentieri, accompagnato da una costante sensibilizzazione sull’ambiente montano.

Tra le altre Bandiere Verdi 2022, ci sono:
Amministrazione comunale di S. Giovanni Bianco (BG) per le azioni concrete in materia di mobilità sostenibile e di economia circolare promosse per la riduzione dell’impatto sull’ambiente:
Comune di Malborghetto- Valbruna (UD) che, coinvolgendo le associazioni di volontariato e l’imprenditoria locali, ha favorito l’accoglienza di un turismo sostenibile;
Comune di Resia (UD) che ha realizzato un piano comunale partecipato coinvolgendo gli abitanti della valle nel disegno futuro della Valle.
Foresta – Accademia di Comunità di Rovereto (TN), per l’impegno profuso nella diffusione delle pratiche di sostenibilità ambientale, sociale, culturale ed economica nella zona della Vallagarina;
Cooperativa sociale CRAMARS (UD) che ha sperimentato ProXima, la prima vetrina digitale innovativa per l’acquisto di prodotti e servizi con i prodotti al banco che favorisce la permanenza dei piccoli negozi nella montagna interna;
Azienda Friûl Cashmere (PN) che da un allevamento di capre nelle Dolomiti friulane ha fatto nascere una rete di microstalle che permette di aumentare il numero di capi e la produzione, senza diminuire il benessere animale e coinvolgendo il territorio. La filiera si chiude in una bottega artigianale di Udine.
Azienda agricola Damos di Pieve di Cadore (BL), per la scelta pionieristica di tornare a vivere in una montagna che continua a spopolarsi, ma soprattutto per la capacità di far rivivere con creatività un borgo dimenticat;
Si parte dal bosco (TO) nato dall’incontro di tre aziende leader nel settore e premiate per la capacità di ricostruire una filiera del legno che sappia tenere insieme molte aziende con l’obiettivo di gestire il bosco in quanto bene comune;
– Heimatpflegeverband Südtirol (BZ), ossia la Federazione Provinciale per la tutela del paesaggio e per la storia e le tradizioni locali, per il sistema di irrigazione tradizionale ancora in uso sulla Landa di Malles/MalserHaide in Val Venosta, bell’esempio di utilizzo della risorsa idrica in armonia con i cicli naturali da studiare con attenzione e da valorizzare in un momento storico in cui gli eventi siccitosi saranno sempre più frequenti.

Stesso impegno e passione arriva anche dagli altri protagonisti delle storie e pratiche virtuose di quest’anno:
–  c’è chi, ad esempio, ha risposto alle nuove esigenze legate al post pandemia come l’Associazione di promozione sociale NATworking che ha creato la prima rete di spazi dedicati allo studio e al lavoro in ambienti naturali, diffusa sul territorio di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta:
– chi come i coniugi Schneider, (bandiera alla memoria), tra i pionieri del turismo soft, già una trentina di anni fa hanno saputo interpretare il bisogno di un turismo vicino alla naturalità dei luoghi e farne un’opportunità di sviluppo, facendo diventare la Valle Maira (CN) una terra ambita per le vacanze;
– la Cooperativa di comunità Brigì – Mendatica (IM) formata da giovanii che sono riusciti a tenere viva la valle creando nuovi posti di lavoro attraverso lo strumento della cooperativa di comunità;
– la Cooperativa di comunità I Rais di Dossena (BG), che sta rilanciando l’economia locale e contrastando l’abbandono del territorio montano attraverso l’offerta di servizi di carattere sociale, valorizzando i prodotti del territorio e promuovendo attività turistiche.

I tanti protagonisti delle Bandiere Verdi ci hanno dimostrato e stanno dimostrando giorno per giorno che un modo diverso di vivere e di costruire sviluppo locale è possibile – ha spiegato Vanda Bonardo, Responsabile Alpi di Legambiente – Nei progetti premiati c’è una certa idea di futuro che non dimentica le difficoltà del momento e al contempo è proiettata con coraggio su una dimensione prossima di mitigazione e adattamento agli incombenti cambiamenti climatici. Molteplici i progetti innovativi nati negli anni, basati su modelli alternativi di sviluppo, sulla green economy e sulla soft economy. Nuove attività, allo stesso tempo sociali, economiche e di tutela dell’ambiente, per dare nuova vita alle comunità che abitano le aree interne. Peculiare è la diversità di soggetti premiati, vanno dai singoli, alle cooperative, alle imprese, ai gruppi culturali e del volontariato, alle start up, intrecciati con le istituzioni locali dove sono presenti in forza i piccoli comuni, ma anche i parchi e le unioni montane. Una simbiosi tra pubblico e privato che fa ben sperare per la montagna”.

Infine, un passaggio sulle Bandiere Nere11 quelle assegnate quest’anno e così distribuite: 3 in Piemonte, 1 in Valle d’Aosta, 1 in Lombardia, 1 in Alto Adige, 1 in Trentino, 1 in Veneto, 1 in Friuli-Venezia Giulia e 1 speciale nelle Marche.

Complessivamente con gli anni sono sempre meno numerose rispetto alle verdi, che segnalano, d’altro canto, i sempreverdi tentativi di affermazione di modelli di turismo e sfruttamento del territorio ormai fuori dal tempo, del tutto incompatibili con gli obiettivi di sviluppo sostenibile essenziali per il futuro delle nostre Alpi.
Ad esempio il caso esposto in Val Sesia dal circolo locale sul mancato rispetto del Deflusso Minimo Vitale da parte della Società BASIKIDRO SRL di Milano nella derivazione d’acqua ad uso idroelettrico dal fiume Sesia in Loc. Baraggiolo del Comune di Varallo Sesia (VC).
Sempre in tema di danneggiamento degli ecosistemi e dei paesaggi c’è la bandiera nera assegnata al Comune di Camandona (BI) per la cancellazione di sentieri con rilevante valore documentale e culturale (transumanza alpina) a causa della realizzazione di alcune strade carrabili di dubbia utilità. Anche il progetto di rifacimento della pista per il bob a Cortina (Veneto).Sempre nell’ambito di Cortina, collegati alle Olimpiadi 2026, ci sono altri progetti preoccupanti come lo sfruttamento del Passo Giau (nuovo albergo da 40mila metri cubi) e il carosello di impianti che collega Cortina | 10 Carovana delle Alpi 2022 | Rapporto di Legambiente ad Arabba e al comprensorio del Civetta già descritto nei precedenti dossier.
In Lombardia, una bandiera è assegnata alla Società PontenossaSpA per 60 anni di rifiuti pericolosi depositati in val di Rogno nei comuni di Gorno, Premolo e Ponte Nossa (BG) dove si assiste alla gestione a basso costo di un’immensa discarica che invece dovrebbe essere riconvertita nel segno dell’economia circolare.
Tornando agli sport invernali una bandiera nera è stata assegnata alla regione Piemonte per la decisone di investire 2 milioni e mezzo di euro in 4 piccole stazioni sciistiche del cuneese sotto i 2000 metri, quota considerata dagli esperti insostenibile con i cambiamenti climatici in atto. Ai tradizionali finanziamenti per le infrastrutture e l’innevamento artificiale si aggiunge ora il sostegno economico ad un progetto per una pista di Sky-roll ad Entracque (CN). Nell’area delle piste di fondo, sarà creato un percorso in asfalto lungo due chilometri e largo 4 metri.
Per lo stesso motivo dell’altro asfalto sarà colato in Trentino, a Violtra Frassanida, anche qui il comune di Pinzolo sta costruendo una pista di Sky-roll. I lavori hanno già comportato l’abbattimento di ampie zone a bosco e disgaggi del terreno per poter realizzare barriere paramassi e rilevati in terrapieno consistenti spazi naturali.
Sempre a proposito di infrastrutture che impattano sul territorio dall’Alto Adige arriva la segnalazione un nuovo impianto di collegamento a fune tra la località San Cipriano (Comune di Tires) e Malga Frommer (Comune di Nova Levante) finanziato dai suddetti comuni e dalla Provincia di Bolzano.
In Valle d’Aosta la bandiera va all’Amministrazione comunale di Saint-Vincent per la scelta di investire sulla ristrutturazione degli impianti di risalita del Col de Joux, da tempo sottoutilizzati a causa del cambiamento climatico.
Ma il caso più eclatante è quello del Comune di Sarnano (MC) nelle Marche, talmente esagerato che ha spinto Legambiente a fare un’incursione negli Appennini per denunciarne l’assurdità. La regione Marche insieme all’amministrazione di Sarnano ha scelto di investire 36 milioni di euro con l’intento di rilanciare il comprensorio montano di Sarnano, attraverso il “Sistema Integrato della Montagna, Sarnano – Monti Sibillini (MC)”, con nuovi rifugi e una seggiovia, ma anche camping di lusso, bob su rotaia, osservatorio astronomico, pista di pattinaggio su ghiaccio, pista per gommoni da sci estate-inverno, glamping, parco avventura e gonfiabili per bambini, con il rischio di “trasformare un’importante area naturale di montagna in un luna park. Insomma una radicale e irreversibile artificializzazione di un’area di pregio che per i cambiamenti climatici in atto e per come si va configurando lo sviluppo del turismo nelle aree montane rischia di trasformarsi in una mostruosa creatura”.

In sintesi – osserva “La Carovana delle Alpi 2022” – dal quadro che emerge delle bandiere nere si coglie una sorta di ostinazione nella riproposizione di soluzioni obsolete, oltre che dannose per l’ambiente, e senza futuro cosi come ci ammoniscono gli esperti e in particolare il mondo della scienza”.

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