Malattie e cure Salute

Cardiopatici con camminata veloce hanno un minor rischio di ricovero

cardiopatici con camminata veloce minor rischio ricovero

di Carmela Marinucci

Nel corso di EuroPrevent (Lubiana, 19-21 aprile 2018), l’annuale Congresso dell’Associazione Europea di Cardiologia Preventiva (EAPC) sono stati presentati i risultati dello StudioModerate walking speed predicts hospitalisation in hypertensive patients”, pubblicato il 19 aprile 2018 sull’European Journal of Preventive Cardiology  e condotto da ricercatori dell’Università di Ferrara.

Lo Studio è stato condotto per 3 anni su 1.078 cardiopatici, l’85% dei quali aveva anche una malattia coronarica e il 15% una valvolare, a cui è stato chiesto di camminare per 1 km su un tapis roulant ad un’intensità che per loro era “moderata”.

In base alla velocità mantenuta sono stati suddivisi:
– 359 camminatori lenti (2,6 km/h);
– 362 camminatori intermedi (3,9 km/h);
– 357 camminatori veloci (5,1 km/h).

I ricercatori hanno poi registrato il numero di ricoveri per tutte le cause e la durata della permanenza in ospedale nei successivi 3 anni, grazie al registro del Servizio Sanitario Regionale dell’Emilia Romagna, che raccoglie i dati su tutte le cause del ricovero.

Non abbiamo escluso alcuna causa di morte perché la velocità della camminata ha conseguenze significative per la salute pubblica – ha spiegato Carlotta Merlo, ricercatrice presso l’Università di Ferrara, e principale autore dello Studio – La ridotta velocità di deambulazione è un indicatore di mobilità limitata, precursore di disabilità, malattia e perdita di autonomia”.

Durante il triennio di studio si è constatato che i cardiopatici hanno avuto almeno un ricovero in ospedale:
– 182 camminatori lenti (51%);
– 160 camminatori intermedi (44%);
– 110 camminatori veloci (31%).

Inoltre, in base alla durata dell’ospedalizzazione nel corso dei 3 anni dei cardiopatici:
– i camminatori lenti hanno trascorso un totale 4.186 giorni;
– i camminatori intermedi 2.240 giorni;
– i camminatori veloci 990 giorni.

Per ogni km/h in più nella velocità totalizzata, nel corso dei 3 anni si è riscontrata una riduzione del 19% della probabilità di ospedalizzazione e il confronto con i cardiopatici più lenti ha mostrato che il rischio di un ricovero per i più veloci è ridotto del 37%.

Più è veloce la camminata, minore è il rischio di ricovero e la durata della permanenza in ospedale – ha sintetizzato la Dott.ssa Merlo – Dal momento che la velocità della camminata è un marker di mobilità limitata, collegata a una ridotta attività fisica, abbiamo dedotto che i camminatori veloci nello studio fossero tali anche nella vita reale. Camminare è l’esercizio più popolare negli adulti. È libero, non richiede un allenamento speciale e può essere praticato quasi ovunque. Anche brevi, ma regolari camminate hanno sostanziali benefici per la salute. Il nostro studio mostra che i benefici sono maggiori quando il ritmo del passo è aumentato“.

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