Consumi e risparmio Energia

Bollette luce e gas 2022: per famiglie 1.000 euro in più

Senza l’intervento del Governo i rincari sulle bollette di luce e gas sarebbero stati ancora maggiori. Non si può pensare di continuare a far fronte alle speculazioni di mercato a spese della finanza pubblica. Stiano pagando gli indugi sul gas quale “ponte” per la transizione e i ritardi sullo sviluppo delle rinnovabili.

Nel periodo 1° gennaio – 31 marzo 2022 le bollette di luce e gas per la famiglia tipo rincareranno rispettivamente del 55% e del 5,3%, sostanzialmente in linea con gli andamenti stagionali e con valori delle materie prime non dissimili da quelli dello scorso anno.

Con un Comunicato del 30 dicembre 2021, l’ARERA (Autorità per energia, reti e ambiente) che svolge le attività di regolazione e controllo dei settori luce, gas, acqua e rifiuti, ha aggiornato la bolletta energetica degli italiani per il 1° trimestre 2022: +55% per la bolletta dell’elettricità e del 41,8% per quella del gas per la famiglia tipo in tutela (con consumi medi di energia elettrica di 2.700 kWh all’anno e una potenza impegnata di 3 kW, e di 1.400 metri cubi annui per il gas).

E gli aumenti sarebbero stati ancora più elevati (del 65% per la bolletta dell’elettricità e del 59,2% per quella quella del gas) se il Governo con la Legge di Bilancio 2022, oltre che ridurre l’IVA sul gas al 5% per il trimestre, non avesse stanziato altre risorse che hanno consentito all’Autorità di alleggerire l’impatto su 29 milioni di famiglie e 6 milioni di microimprese, confermando l’annullamento transitorio degli oneri generali di sistema in bolletta e potenziato il bonus sociale alle famiglie in difficoltà.

Per 2,5 milioni di nuclei familiari aventi diritto, in base all’ISEE, ai bonus sociali per l’elettricità e per 1,4 milioni che fruiscono del bonus gas,gli incrementi tariffari sono stati sostanzialmente compensati. L’Autorità, infatti, ha potenziato i bonus che, per il solo primo trimestre 2022, sosterranno le famiglie in difficoltà con circa 600 euro: 200 euro per l’elettricità (famiglia con 3-4 componenti) e 400 euro per il gas (famiglia fino a 4 componenti, con riscaldamento a gas in zona climatica D).

Come previsto dalla Legge di Bilancio, ARERA ha definitoper i clienti domestici che dovessero trovarsi in condizioni di morosità, le modalità di rateizzazione delle bollette di elettricità e gas emesse da gennaio ad aprile 2022, per un periodo massimo di 10 mesi e senza interessi. Per il sistema di rateizzazione è previsto un fondo di 1 miliardo di euro, con un meccanismodi anticipo alla filiera elettrica da attuarsi con la Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali (CSEA).

Siamo in presenza di una situazione assolutamente eccezionale – ha dichiarato il Presidente dell’ARERA, Stefano BesseghiniAnche ARERA cerca di dare il proprio contributo sfruttando le limitate leve disponibili delle bollette e lo strumento dei bonus sociali elettricità e gas. Come già avvenuto nella fase del lockdown, sarà determinante l’azione responsabile dei consumatori. Il risparmio energetico è uno strumento cui guardare con attenzione, ma serve anche la solidarietà tra consumatori, che si esprime anche nella puntualità dei pagamenti per chi ne ha la possibilità. Siamo coscienti che parti importanti della società si trovano oggi di fronte a difficoltà pesanti e inattese, ARERA sta valutando modifiche a quella parte di regolazione che normalmente si applica alle fasi ordinarie, adeguandola – coerentemente con il proprio mandato istitutivo – ad una situazione che non ha precedenti“.

Come viene evidenziato nella Scheda tecnica3,8 miliardi di euro circa stanziati dal Governo con la Legge Bilancio 2022 sono stati destinati al contenimento della bolletta delle famiglie e delle microimprese, allocando 1,8 miliardi di euro alla riduzione degli oneri generali di sistema per l’elettricità e 480 milioni per quelli gas nel nel trimestre gennaio-marzo 2022, oltre a 912 milioni destinati al potenziamento dei bonus.

L’Autorità ha confermato per il settore elettrico la riduzione degli oneri generali di sistema per il trimestre gennaio-marzo 2022 previsto per la generalità dei clienti elettrici, e l’azzeramento per i clienti domestici e le piccole attività in bassa tensione.
Anche la bolletta gas per il primo trimestre 2022, grazie alle risorse straordinarie stanziate, sarà meno pesante per la parte relativa agli oneri di sistema, anch’essi pressoché azzerati per la generalità delle utenze.

In termini di effetti finali, per la bollettaelettrica la spesa per la famiglia-tipo nell’anno scorrevole (si intende l’anno composto dal trimestre oggetto dell’aggiornamento e i tre trimestri precedenti, considerando anche il consumo associato ad ogni trimestre) sarà di circa 823 euro, con una variazione del +68% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente (1° aprile 2020 – 31 marzo 2021), corrispondente a un incremento di circa 334 euro/anno.
Nello stesso periodo, la spesa della famiglia tipo per la bolletta gas sarà di circa 1.560 euro, con una variazione del +64% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente, corrispondente ad un incremento di circa 610 euro/anno.

Le misure del Governo consentono di mantenere sostanzialmente invariata la spesa per elettricità e gas per le famiglie che percepiscono i bonus sociali elettricità e gas, per le quali, peraltro da luglio è definitivamente attivo l’automatismo che consente a chi ne ha diritto (nuclei con ISEE non superiore a 8.265 euro, 20.000 se con più di 3 figli) di trovare il bonus sociali direttamente accreditato in bolletta, semplicemente effettuando la richiesta dell’ISEE.

Resta invece necessaria la compilazione della domanda per le riduzioni da disagio fisico (utilizzo di apparecchiature elettromedicali salvavita). Il bonus “automatico” in bolletta è operativo grazie alla collaborazione tra ARERA e i soggetti che gestiscono i dati dell’ISEE e delle utenze – rispettivamente INPS e Acquirente Unico.

Gli aumenti delle bollette riflettono il trend di forte crescita delle quotazioni internazionali delle materie prime energetiche e del prezzo della CO2.
In particolare, il prezzo spot del gas naturale al TTF (il mercato di riferimento europeo per il gas naturale) è aumentato, da gennaio a dicembre di quest’anno, di quasi il 500% (da 21 a 120 euro/MWh nei valori medi mensili); nello stesso periodo, il prezzo della CO2 è più che raddoppiato (da 33 a 79 euro/tCO2).

La crescita marcata dei costi del combustibile e della CO2 si è riflessa, quindi, nel prezzo dell’energia elettrica all’ingrosso (PUN) che, nello stesso periodo, è aumentato di quasi il 400% (da 61 a 288 euro/MWh nei valori medi mensili).

Nel dettaglio delle singole componenti in bolletta, per l’energia elettrica l’aumento è legato principalmente al rialzo della componente materia prima, con un impatto del +55,6% sul prezzo della famiglia tipo (scomponibile in: +37,3% per effetto della voce energia PE, + 3,3% legato alla voce di dispacciamento PD e +15% per la voce PPE di perequazione, quest’ultima legata ai recuperi degli scostamenti generati sostanzialmente nel 2021, a fronte degli straordinari aumenti del prezzo dell’energia degli ultimi mesi) controbilanciato da una leggera riduzione delle tariffe regolate di rete (trasmissione, distribuzione e misura), -0,6%, reso possibile dalla recente decisione dell’Autorità di ridurre il tasso di remunerazione delle infrastrutture di rete.

(Fonte: ARERA)

Per il gas naturale, l’andamento è determinato da un aumento della componente materia prima, basato sulle quotazioni a termine relative al prossimo trimestre, con un impatto del +41,2% sul prezzo finale della famiglia tipo. A questo si somma un leggero incremento (+0,6%) dovuto principalmente alle componenti di bilanciamento e settlement, solo parzialmente compensato dalla riduzione della remunerazione delle reti gas, decisa di recente dall’Autorità. Gli oneri generali anche per il gas sono pressoché a zero e l’IVA rimane al 5% come nel precedente trimestre.

(Fonte: ARERA)

L’offerta di gas naturale stenta a tenere il passo della domanda. Le forniture dalla Russia, nonostante gli alti prezzi degli hub europei, non sono aumentate oltre quanto previsto dagli obblighi contrattuali. Inoltre, le aspettative sull’entrata in operatività in tempi brevi del nuovo gasdotto Nord Stream 2 sono andate deluse dopo la sospensione del processo di certificazione del gestore del gasdotto adottata dal regolatore tedesco.
Le recenti tensioni geopolitiche intorno all’Ucraina accrescono le incertezze nei mercati. Gli stoccaggi europei sono attestati su livelli storicamente bassi e dovrebbero chiudere l’anno con giacenze pari al 50% della capacità.

In prospettiva a breve termine, l’offerta potrebbe aumentare qualora l’attuale differenziale positivo tra i prezzi europei e i prezzi asiatici del gas naturale dovesse permanere, incentivando le forniture verso l’Europa di GNL (Gas naturale liquefatto) dagli USA (dove costa un quarto di quello sul mercato europeo), raffreddando le quotazioni.

Resta il fatto che non è pensabile che l’Italia possa continuare a far fronte alle speculazioni di mercato a spese della finanza pubblica o a tornare ad estrarre gas (fonte fossile) dai nostri mari. Stiamo pagando proprio gli indugi sul gas come “ponte” per la transizione energetica, che ha concorso a deprimere gli investimenti per lo sviluppo delle fonti rinnovabili, il cui ritardo si sta evidenziando in modo drammatico sulle bollette di luce e gas.

Inoltre, come reagirebbero i colossi asiatici di fronte ad una riduzione dei rifornimenti di gas, dirottati in Europa, e all’impennata dei prezzi del gas?
L’Agenzia internazionale dell’energia (IEA) nel Rapporto Coal 2021 del mese scorso ha rilevato che il forte aumento del prezzo del gas sta determinando la domanda di energia dal carbone, rendendola più competitiva in termini di costi. In Cina, dove avviene più della metà della produzione globale di elettricità da carbone, si prevede che questa crescerà del 9% nel 2021 e in India del 12%. Globalmente, nel 2021 la produzione di energia da carbone crescerà del 6% e potrebbe raggiungere nuovi massimi storici già nel 2022 e rimanere a quel livello per i due anni successivi, sottolineando la necessità di un’azione politica rapida e forte perché, a quel punto, sarebbero nulle le possibilità di limitare il riscaldamento globale a 1,5 °C.

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