Nel corso di un webinar, a cui ha partecipato anche il Professore Roberto Caranta, uno dei principali autori del Rapporto, nonché coordinatore del Progetto europeo SAPIENS, sono state fornite importanti informazioni sullo stato di attuazione globale degli appalti pubblici sostenibili, evidenziandone i progressi, nonché i fattori chiave, le sfide e le tendenze emergenti.
Il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP) nel corso di un webinar, il 26 gennaio 2023 ha presentato i principali risultati e conclusioni della “Revisione globale degli appalti pubblici sostenibili (2022)”, il Rapporto che, a distanza di 5 anni dalla precedente edizione, secondo quanto previsto dal Programma decennale sugli appalti pubblici, uno dei 6 programmi del 10YFP adottato alla Conferenza sullo Sviluppo Sostenibile di Rio +10 (2012), fornisce informazioni e aggiornamenti sullo stato attuale e sui progressi degli acquisti sostenibili nella pubblica amministrazione a livello globale, sugli sforzi di monitoraggio prodotti dai governi nazionali, sulla diffusione dell’approvvigionamento sostenibile nel settore privato, nelle organizzazioni internazionali e sul ruolo degli enti di supporto e del mondo accademico.
Proprio su quest’ultimo aspetto è intervenuto nel corso del webinar Roberto Caranta, Professore presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Torino, uno dei principali autori del Rapporto, Coordinatore di SAPIENS (Sustainability and Procurement in International, European, and National Systems), progetto finanziato dal Programma UE Marie Curie Sklodowska nell’ambito di Horizon2020, una rete di formazione internazionale di 10 università dell’UE e 18 organizzazioni partner (tra cui organizzazioni internazionali, committenti pubblici, centri di ricerca e sviluppo, centri di competenza pubblici e indipendenti), che si propone di dimostrare come gli appalti pubblici sostenibili possano facilitare il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda ONU al 2030, anche attraverso la formazione di una nuova generazione di esperti in grado di operare in più discipline (giurisprudenza, economia, scienze aziendali) e che conoscano le diverse metodologie pertinenti.
In Allegato al Rapporto, “Schede informative sugli appalti pubblici sostenibili nei governi nazionali“, che comprende 45 schede informative nazionali che descrivono in dettaglio i quadri politici SPP, le priorità e le attività di attuazione in atto
Viene riportato, tra l’altro, il risultato di un sondaggio effettuato in 5 Paesi (Stati Uniti, Australia, Italia, Giappone e Messico) in merito alle possibilità da parte delle amministrazioni nelle loro decisioni di acquisto di accedere alle informazioni su:
– elenchi di servizi e prodotti verdi;
– una lista di imprese di proprietà delle minoranze;
– informazioni sugli impatti ambientali dei prodotti;
– elenchi delle piccole imprese;
– Ecolabel o certificazione dei prodotti;
– supporto dei fornitori a notizie sulla sostenibilità dei prodotti.
Tutti I governi locali dei 5 Paesi con politiche formali di appalti pubblici sostenibili hanno riferito di poter acquisire informazioni che possono facilitare la sostenibilità degli acquisti.
“In Italia, ad esempio gli enti locali con politiche SPP hanno il 77% di probabilità in più di avere accesso a elenchi di prodotti verdi, rispetto al 43% delle amministrazioni locali che ne sono prive – vi si legge tra l’altro – L’84% delle amministrazioni locali con politiche SPP hanno accesso ai rapporti sull’impatto ambientale delle aziende quando prendono le loro decisioni di approvvigionamento, rispetto al 41% delle amministrazioni locali senza politiche di SPP. L’87% dei governi locali con politiche formali di SPP hanno accesso alle informazioni sul marchio di qualità ecologica dei prodotti al momento di assumere le loro decisioni di approvvigionamento, rispetto al 51% dei governi locali che ne sono privi. non dispongono di una politica formale di SPP”.