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Acque di balneazione in UE: continuano a migliorare

L’annuale Rapporto dell’Agenzia Europea dell’Ambiente conferma che la qualità delle acque di balneazione in UE mantiene un elevato livello di qualità, offrendo ai vacanzieri l’opportunità di usufruire di oltre l’85% di siti con una eccellente qualità delle acque. 

L’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA) ha pubblicato il 6 giugno 2019 l’annuale Rapporto “European Bathing Water Quality in 2018”, da cui emerge che il 95,4% delle 21.831 aree di balneazione monitorate nei 28 Stati membri  dell’UE (inclusi i 300 di Albania e Svizzera) ha soddisfatto i requisiti minimi di qualità previsti dalle norme dell’UE, e che il livello dei siti di balneazione che soddisfano gli standard di qualità di “eccellente” è leggermente aumentato dall’85,0% nel 2017 all’85,1% dello scorso anno, mentre il numero di siti classificati come “scadenti”  sono risultati 301 (1,3%, rispetto all’1,4% del 2017).

Come ha dimostrato la Giornata Mondiale per l’Ambiente di ieri, affrontiamo molte sfide –  ha dichiarato Karmenu Vella, Commissario UE per l’Ambiente, gli Affari marittimi e la Pesca, riferendosi al tema di quest’anno dedicato all’inquinamento atmosferico di cui soffre larga parte della popolazione europea che vive nelle città – Ma è anche bello celebrare le verdi storie di successo dell’Unione europea. La qualità dei siti europei delle acque di balneazione è una di queste storie di cui tutti possono prenderne atto. Attraverso buoni test, reporting, monitoraggio e condivisione di competenze, siamo sicuri di continuare a migliorare la qualità dei nostri siti preferiti. Il nostro nuovo riesame di attuazione della legislazione ambientale aiuterà gli Stati membri a imparare gli uni dagli altri il modo migliore per raggiungere e mantenere gli eccellenti standard che abbiamo raggiunto nel corso del mio mandato. Mi sono congratulato con l’AEA per aver contribuito a migliorare gli standard e anche per fornire queste informazioni in modo regolare e affidabile”.

La qualità delle acque di balneazione in Europa è notevolmente migliorata negli ultimi 40 anni, specialmente dopo che è stata introdotta la Direttiva europea sulle acque di balneazione (2006) che ha determinato un efficace monitoraggio e una efficiente gestione, riducendo drasticamente l’immissione di acque reflue urbane e industriali non trattate o parzialmente trattate. Di conseguenza, sempre più siti soddisfano gli standard minimi, migliorando la loro qualità secondo standard più elevati.

La contaminazione dell’acqua da parte di batteri fecali continua a rappresentare un rischio per la salute umana, specialmente se si trova nei siti di acque di balneazione. Nuotare in spiagge o laghi contaminati può causare malattie. Le principali fonti di inquinamento sono le acque reflue e l’acqua che defluisce dalle fattorie e dai terreni agricoli. Tale inquinamento aumenta durante le forti piogge e le inondazioni dovute al tracimare delle acque reflue e all’acqua inquinata di drenaggio che viene lavata nei fiumi e nei mari.

Il nostro Rapporto conferma che gli sforzi degli Stati membri negli ultimi 40 anni, principalmente nel trattamento delle acque reflue, hanno dato i loro frutti – ha sottolineato Hans Bruyninckx, Direttore esecutivo dell’AEA – Oggi la maggior parte degli europei gode di un’eccellente qualità delle acque di balneazione. Tuttavia, questa è solo una delle tante componenti su cui abbiamo bisogno di lavorare, dall’inquinamento della plastica alla protezione della vita marina, per raggiungere l’obiettivo di avere mari, laghi e fiumi più sani“.

Percentuale dei siti con dei Paesi membri dell’AEA con standard di qualità “eccellente” delle acque di balneazione (fonte: AEA)

Tutti gli Stati membri dell’UE, oltre a Albania e Svizzera, controllano i loro siti di balneazione in base alle disposizioni della direttiva UE sulle acque di balneazione. La valutazione della qualità delle acque di balneazione ai sensi della Direttiva sulle acque di balneazione utilizza i valori di due parametri microbiologici: enterococchi intestinali ed escherichia coli. La legislazione specifica se la qualità delle acque di balneazione può essere classificata come “eccellente”, “buona”, “sufficiente” o “scarsa”, a seconda dei livelli di batteri fecali rilevati. Laddove l’acqua è classificata come “scarsa”, gli Stati membri dovrebbero adottare determinate misure, come vietare la balneazione o pubblicare un avviso che la sconsiglia, fornire informazioni al pubblico e intraprendere adeguate azioni correttive.

Altri risultati chiave del Rapporto
– In 4 Paesi il 95% o più delle acque di balneazione è stato valutato di qualità “eccellente”Cipro (99,1% di tutti i siti), Malta (98,9% di tutti i siti), Austria (97,3% di tutti i siti) e Grecia (97 % di tutti i siti).
– Nel 2018 tutti i siti di balneazione di Cipro, Grecia, Lettonia, Lussemburgo, Malta, Romania e Slovenia hanno raggiunto almeno lo standard di “sufficiente”.
– I 3 Paesi con il maggior numero di siti di acque di balneazione di qualità “scarsa” sono risultati nel 2018: Italia (89 siti di acque di balneazione o 1,6%); Francia (54 siti o 1,6%) e Spagna (50 siti o 2,2%).
il dato non sorprende stante l’elevato numero di siti monitorati per la configurazione geografica dei paesi in questioni. Da rilevare negativamente invece, la performance di Italia e Spagna che sono passate nel 2018, rispetto al 2017 , da 79 a 89 (Italia) e da 38 a 50 (Spagna), mentre la Francia dagli 80 nel 2017 è scesa a 54 nel 2018:

Oltre al Rapporto, viene pubblicata anche una mappa interattiva aggiornata che mostra le performance di ciascun sito.

Inoltre, sono disponibili anche rapporti aggiornati sui singoli Paesi, tra cui, ovviamente, quello dell’Italia dove di certo non mancano spiagge al mare e ai laghi dove, oltre la qualità delle acque di balneazione, è ottima l’offerta di servizi e di sicurezza, come dimostra il numero di Bandiere Blu assegnate quest’anno al nostro Paese dalla Foundation for Environmental Education (FEE).

Tuttavia per chi avesse intenzione e opportunità di recarsi in Paesi europei per trascorrere questa estate le vacanze al mare o ai laghi, l’AEA fornisce una buona indicazione dei siti in cui è possibile trovare la migliore qualità delle acque.

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