Circular economy Risorse e rifiuti Sostenibilità

L’UE porrà fine alle discariche per incentivare il riciclaggio

UE porrà fine alle discariche per incentivare il riciclaggio

Il Direttore della DG ENV della Commissione UE, intervenendo ad una iniziativa sull’economia circolare indetta dalla TEPPFA, ha annunciato che è in vista lo stop alle discariche per incentivare il riciclaggio. Inoltre, l’obiettivo del riciclaggio delle materie plastiche sarà innalzato al 70% entro il 2020, organizzando i flussi di raccolta specificatamente per il riciclaggio.

Al TEPPFA Forum 2014, l’annuale Convegno dell’Associazione Europea dei Produttori di Tubazioni e Raccordi in Plastica, svoltosi il 29 aprile 2014 a Bruxelles con la collaborazione dell’EPPA (Associazione Europea di prodotti da costruzione e di profilati per finestre in PVC), il Direttore Generale Ambiente della Commissione UE, Karl Falkenberg ha tenuto il discorso introduttivo dell’evento collaterale dedicato all’Economia Circolare, in preparazione della Settimana Verde 2014, che si svolgerà, sempre a Bruxelles, dal 3 al 5 giugno.

La Tabella di marcia per un’Europa efficiente nell’uso delle risorse, indica chiaramente la necessità di intraprendere una Circular Economy in cui:
– i rifiuti siano riutilizzati come materiali secondari da reimmettere nel ciclo economico;
– la gestione dei rifiuti sia ottimizzata secondo la “gerarchia”, con tassi più alti possibili di prevenzione, riutilizzo e riciclaggio dei rifiuti;
– il recupero di energia sia limitato ai rifiuti non riciclabili e lo smaltimento in discarica solo per i residui impossibili da riciclare;
– i prodotti siano progettati in modo tale che possano essere facilmente riutilizzati e riciclati, secondo il principio “dalla culla alla culla”.

Nell’occasione Falkenberg ha annunciato che l’Unione europea si appresterebbe a vietare lo smaltimento in discarica, non essendo sufficiente la raccolta differenziata per conseguire i necessari miglioramenti delle proprie prestazioni ambientali.

La raccolta differenziata è una misura essenziale per l’economia circolare, [ma] ci stiamo rendendo conto che non basta. Abbiamo necessità di chiudere la porta al facile conferimento in discarica – ha dichiarato Falkenberg, sottolineando il danno ambientale e rischi per la salute umana che derivano da questa forma di gestione dei rifiuti – La Cina costituisce forse la migliore dimostrazione dei costi ambientali del nostro modo di produrre. Come possiamo garantire che la nostra aria rimanga sostanzialmente pulita e che la nostra acqua potabile non provochi danni ad alcuno? Tutto ciò avrebbe senso”.
Secondo il Direttore DG ENV, o si sollecita il riutilizzo e riciclaggio dei materiali o le aziende di gestione dei rifiuti devono incentivare la loro trasformazione energetica, attraverso l’incenerimento.
Concentrando gran parte del suo discorso sulla plastica che il Commissario UE per l’Ambiente Janez Potočnik ha definito “fantastica”, grazie alla sua versatilità, ma “pesante”, a causa del suo impatto ambientale, Falkenberg ha ricordato che l’anno scorso è stata effettuata una Consultazione pubblica sui rifiuti di plastica, da cui è emerso che la maggior parte degli intervenuti vuole che l’Unione europea smetta di sovvenzionare la messa in discarica e, in particolare, che vieti il conferimento in discarica della plastica e ne impedisca il suo incenerimento, nonché che operi controlli più severi sulla sua esportazione e che ponga obiettivi più ambiziosi di raccolta e riciclaggio.
“La plastica è uno di quei materiali che possono essere più facilmente riciclati e più volte – ha aggiunto Falkenberg – I flussi di raccolta devono essere organizzati con il fine del riciclaggio”.

Dopo aver indicato che la Commissione UE approverà entro l’anno in corso un nuovo Regolamento sul quale, peraltro, sono stati coinvolti i produttori del settore per un “supporto, non già per un suo restringimento”, che conterrà presumibilmente l’obiettivo del 70% di riciclaggio della plastica al 2020, Falkenberg ha quindi invitato i produttori a porre grande attenzione che i materiali usati possano essere riciclati e non costituiscano un rischio per la salute.
Vogliamo inviare un chiaro messaggio che questa è la direzione verso cui si sta indirizzando la società – ha concluso Falkenberg, aggiungendo che questo presupporrebbe “decisioni di adeguati investimenti” – Queste sono le linee che stiamo cercando di sviluppare per la nostra economia circolare”.

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