Energia Fonti rinnovabili

Transizione energetica: il 55% degli italiani la ritiene urgente

I dati dell’indagine IPSOS “Gli italiani e l’energia”, realizzata per Legambiente, Nuova Ecologia e Kyoto Club, presentati nel corso del XV Forum QualEnergia?, indicano che cresce in Italia la percezione che il nostro Paese sia rimasto indietro nella transizione energetica rispetto agli altri Paesi UE

Per gli italiani risulta sempre più urgente accelerare la transizione verso le energie rinnovabili, potente alleato non solo per la decarbonizzazione ma anche per la sicurezza energetica del Paese ed economica di famiglie ed imprese. Ma solo il 9% dichiara di averne una conoscenza approfondita.

È quanto emerge dall’indagine Gli italiani e l’energia”, realizzata da IPSOS e presentata nella seconda giornata del al XV Forum QualEnergia? (Roma, 29-30 novembre 2022), la Conferenza promossa da Legambiente Editoriale Nuova Ecologia e Kyoto Club, con il patrocinio del MASE, del MIT e della Regione Lazio, che propone un confronto tra istituzioni, imprese, mondo dell’economia e della ricerca sul ruolo strategico delle rinnovabili e sulle politiche energetiche sostenibili che servono al Paese per accelerare la transizione ecologica.

Secondo l’indagine, gli italiani sono sempre più destabilizzati e angosciati dall’aumento dei costi, con il 64% degli italiani intervistati che si dice molto preoccupato per la crisi energetica, soprattutto per l’impatto che potrebbe avere sulle spese quotidiane (41%), sull’insorgere una crisi economica generale (32%) o sul non riuscire a pagare le bollette/utenze (19%).

Per contrastare il caro bollette, oltre la metà degli italiani (55%) pensa che sia necessario accelerare verso la transizione energetica e solo il 12% propone di abbandonare la corsa e puntare su fossili e nucleare. Infatti, nonostante il Belpaese risulti in linea con la media europea, cresce (54% contro il 47% del 2021) la percezione che l’Italia sia rimasta indietro rispetto agli altri Paesi europei sul tema rinnovabili: 

Colpisce il fatto che la maggior parte dei cittadini pensi che l’Italia sia rimasta indietro rispetto ad altri Paesi Europei sulle energie rinnovabili ha osservato Gianni Silvestrini, Direttore scientifico di Kyoto Club – È il risultato dell’onda lunga di scarso impegno sulle rinnovabili a partire dal 2014. Quest’anno iniziano però ad esserci risultati interessanti (oltre il triplo rispetto agli anni scorsi) e dal 2023 in poi si assisterà ad un boom che si rifletterà anche sulla percezione degli italiani. Interessanti anche le risposte sulla transizione energetica, con una maggioranza che indica la necessità di accelerare e solo il 12% che propone di abbandonare la corsa e puntare su fossili e nucleare”. 

Il caro bollette, secondo gli italiani intervistati, è imputabile principalmente alla speculazione delle aziende energetiche e della finanza, alle crisi internazionali che hanno messo in luce la scarsa indipendenza dell’Europa dai Paesi produttori e ai ritardi nelle rinnovabili

Per contrastare il rincaro, dando così anche un importante contributo all’ambiente, l’89% degli italiani si dice disposto a fare qualcosa.
Il 60% pensa ad un minor utilizzo di elettrodomestici, luce e riscaldamento. 
In generale, cresce l’atteggiamento attivo verso il risparmio: sostituire elettrodomestici con altri a basso consumo e ridurre l’utilizzo del riscaldamento in inverno sono i comportamenti sostenibili che si è maggiormente disposti a adottare.
Marginale invece è la propensione ad utilizzare forme di sharing mobility.

La conoscenza delle energie rinnovabili si conferma ampia, ma stabile rispetto allo scorso anno: circa il 60% degli intervistati dice di avere un buon livello di conoscenza del tema, e questo può essere spiegato con il fatto che nel 2022 i temi energetici hanno dominato il dibattito civile e politico. Ma solo il 9% dichiara di averne una conoscenza approfondita.

“I risultati dell’indagine se da un lato ci offrono una fotografia nitida della situazione di preoccupazione vissuta da cittadini, famiglie e imprese, dall’altro ci dimostrano di quanto sia in una fase matura la consapevolezza che l’unica strada da percorrere, per contrastare la crisi energetica, sia quella della transizione energetica verso le rinnovabili – ha dichiarato Giorgio Zampetti, Direttore generale di Legambiente  Non lascia dubbi il sondaggio: solo un italiano su 5 avanza dubbi sul tema della transazione energetica. È il momento di superare ogni forma di ricatto energetico e di dipendenza dalle fonti fossili e che l’Italia del sole e del vento velocizzi la transizione verso le rinnovabili decuplicandone la velocità di sviluppo, spingendo sull’autoproduzione energetica, semplificando gli iter autorizzativi, aggiornando la normativa e mettendo al centro i territori”. 

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