Green economy Sostenibilità

State of the World 2015: le minacce nascoste per l’economia sostenibile

State of the World 2015 minacce nascoste per economia sostenibile

L’edizione di prossima uscita della serie annuale del Worldwatch Institute è dedicata quest’anno a quelle minacce sottovalutate che, driver dirette ed indirette della crescente pressione sulle risorse del pianeta, hanno la potenzialità di sconvolgere i sistemi ambientali, sociali ed economici.

Il Worldwatch Institute ha annunciato in anteprima l’edizione 2015 di “State of the World” che sarà rilasciato il 13 aprile 2015 e che quest’anno ha per titolo “Confronting Hidden Threats to Sustainability” (Affrontare le minacce nascoste alla sostenibilità) ovvero “minacce nel senso che esse sono comunemente trascurate o sottovalutate, ma affrontarle è fondamentale per creare società sostenibili”, come le ha definite Ed Groark, Presidente f. f. dell’Istituto fondato da Lester Brown.
Per l’autorevolezza delle analisi e delle valutazioni condotte ininterrottamente dal 1984 sulle questioni più critiche e problematiche che si sono presentate sulla scena mondiale, “State of the World” è divenuto un classico della letteratura ambientale, dove vengono delineate le conoscenze essenziali di ciò che sta accadendo al Pianeta e le soluzioni di cui abbiamo bisogno per sostenere la civiltà.

Negli ultimi decenni, si è diffusa la consapevolezza che si stanno esaurendo le risorse a tassi insostenibili, vengono diffusi inquinanti pericolosi, si erodono gli ecosistemi e si rischia di scardinare l’equilibrio climatico del Pianeta.
Ma il conteggio si complica per il fatto che gli impatti ambientali totali non sono sempre facilmente distinguibili, sono mimetizzati e moltiplicati dalle discontinuità, sinergie, cicli di feedback ed effetti a cascata.
Inoltre, il modo in cui gli impatti ambientali si traducono in campo sociale ed economico complica ulteriormente il quadro, producendo conseguenze inaspettate. Anche la crescita economica, a lungo indiscussa e agognata, deve essere esaminata con del sano scetticismo.
Sono minacce significative – ha osservato Groark – ma ognuna ha soluzioni, soprattutto se ci impegniamo per un’etica gestionale, una salda cittadinanza e un approccio sistemico per affrontare le sfide che abbiamo di fronte”.
Per esempio, l’adozione più rapida di sistemi energetici rinnovabili ridurrebbe la spinta alla ricerca di fonti fossili sempre più “sofisticate”, mentre la pressione all’importazione di cibi potrebbe essere diminuita, aumentando efficacemente le disponibilità di cibo tramite la riduzione dei rifiuti alimentari.
Questo, però, presuppone, che i ministri dell’economia e d’altro si pongano come obiettivo economico primario il benessere umano, piuttosto che la crescita, spostando il sistema economico globale dall’uso intensivo delle risorse e dalla ricerca senza fine del “di più”.

Quando si pensa ai danni ambientali, subito il riferimento è all’inquinamento, alla scarsità d’acqua , al riscaldamento globale. In realtà questi problemi sono solo la punta dell’iceberg, poiché sussistono altre minacce  che non possono essere più sottaciute, che debbono essere affrontate in modo approfondito e che sono le conseguenze sottostimate di un sistema globale insostenibile.
Ne vengono segnalate, in particolare, 8 che sono riassunte nel 1° Capitolo “The Seeds of Modern Threats” di Michael Renner, Senior Researcher presso il Worldwatch Institute e co-Direttore di “State of the World 2015”.
1. L’Energia costosa e a credito
– L’energia a buon mercato è la linfa vitale delle economie industrializzate, ma combustibili a basso costo e facili da estrarre sono sempre più difficili da reperire, uno sviluppo questo che sta tranquillamente facendo salire il debito.
– Gli alti e bassi dei prezzi di mercato del petrolio mascherano la realtà sottesa che il costo di estrazione su vasta scala in luoghi difficili è in aumento. I costi di produzione sono aumentati del 17% ogni anno dal 2002, a fronte di un’inflazione annua dell’economia globale del 2%.
2. La crescita economica
La crescita economica è un fattore chiave che sta dietro ai cambiamenti climatici, al declino delle specie, alla destabilizzazione degli oceani e di altri importanti biomi. Queste disfunzioni a scala globale rendono la crescita economica una minaccia nascosta ad uno sguardo superficiale.
3. La crescente dipendenza dalle importazioni alimentari
– I Paesi dipendenti dalle importazioni sono vulnerabili all’interruzione degli approvvigionamenti e all’aumento dei prezzi, quando i Paesi fornitori subiscono cattivi raccolti o decidono di manovrare le derrate alimentari a fini politici.
– Più di un terzo dei Paesi dipendono ora dalle importazioni di grano per il 25% o più del loro fabbisogno interno e un quarto importa più della metà del grano che consuma.
4. Gli investimenti a rischio
– La scarsità delle risorse e il degrado ambientale fanno diminuire il valore del portafoglio di investimenti.
– Secondo una recente stima, per limitare l’aumento della temperatura entro i +2 °C, bisognerebbe che l’80% delle riserve di combustibili fossili rimanessero sottoterra.
5. I danni agli oceani
– La pesca eccessiva prevale nei titoli quando si tratta di deterioramento degli oceani, ma la loro acidificazione, il deflusso di azoto e l’inquinamento da materie plastiche sono problemi altrettanto gravi, che non sono ancora adeguatamente compresi.
– Gli oceani assorbono il  carbonio che non può più essere trattenuto dall’atmosfera, ma questo li ha resi più acidi. La loro capacità di assorbimento non è illimitata, costituendo una minaccia che ha ripercussioni ignote per il benessere umano.
6. I migranti e rifugiati climatici
– Permane una limitata conoscenza circa le modalità con cui le modificazioni climatiche incideranno sulle comunità e gli individui in tutto il mondo, includendo la quantità di persone che si sposterà e come riuscirà ad adattarsi.
– I disastri correlati agli eventi climatici hanno fatto sfollare 140 milioni di persone, una media di 23 milioni di individui all’anno, tra il 2008 e il 2013.
7. L’Artico
– L’Artico è una vetrina degli effetti dei cambiamenti climatici, soprattutto con l’allarmante declino della superficie ghiacciata in estate che amplifica le conseguenze del riscaldamento globale.
– La regione è una zona di contesa dal momento che l’espansione delle acque libere attrae le mire delle nazioni che vi si affacciano per la prospettiva di un più facile accesso al petrolio ed altre risorse, con il rischio di alimentare tensioni e conflitti, imponendo le loro agende politiche anche alle popolazioni indigene che vi abitano.

8. La diffusione delle malattie dagli animali all’uomo
– La crescita della popolazione e i cambiamenti d’uso dei suoli hanno spinto gli insediamenti umani sempre più in vicinanza della fauna selvatica, esponendo l’uomo a malattie infettive come  AIDS, SARS ed Ebola.
– Circa due terzi delle malattie infettive umane hanno avuto origine negli animali e il passaggio degli agenti infettivi sull’uomo è agevolato dal degrado ambientale.

Ogni anno, possiamo contare su ‘State of the World’ per lo studio aggiornato che ci indica le questioni critiche della sostenibilità per il nostro Pianeta e la sua gente –  ha affermato Mathis Wackernagel, Presidente di Global Footprint Network – Acquistalo se vuoi capire le minacce emergenti e nuove possibilità. Probabilmente è il migliore investimento che può essere fatto nel 2015!”.

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