Cibo e alimentazione Sostenibilità

Spreco alimentare: Rapporto “Il caso Italia 2023”

In occasione della X Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare (5 febbraio 2023), anticipata con un evento svoltosi a Roma il 2 febbraio 2023, sono stati diffusi i dati del Rapporto 2023 di Waste Watcher International, su monitoraggio Ipsos, da cui emerge che, nonostante una riduzione del 12% rispetto al 2022, lo spreco alimentare nelle case degli italiani vale 6,48 miliardi. Lanciata l’app gratuita Sprecometro per misurare e prevenire lo spreco di cibo.

Misurati nelle abitudini di acquisto, focalizzati sulla prevenzione degli sprechi anche come risposta allo scatto inflattivo, attenti alla qualità di quello che si porta in tavola e a non sacrificare la cura della propria salute. Disponibili a tagliare i consumi per ridurre le bollette dell’energia elettrica e del gas, o per le spese di abbigliamento.

È la “fotografia” degli italiani sulla base de “Il caso Italia 2023“, ovvero del Rapporto di Waste Watcher International Observatory on Food and Sustainability,  su monitoraggio Ipsos, la società multinazionale di ricerche di mercato e consulenza.

La presentazione è avvenuta il 2 febbraio 2023 a Roma nello Spazio Europa, sede di Rappresentanza Permanente della Commissione UE, per iniziativa della Campagna Spreco Zero di Last Minute Market, con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente, dell’ANCI e di Rai per la sostenibilità, nel corso di un evento in streaming anticipatore della X  Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare (5 febbraio 2023), promossa dal Ministero dell’Ambiente, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari (DISTAL) dell’Università di Bologna e di Waste Watcher International, che quest’anno ha per focus “2030, moving on” con chiaro riferimento alle azioni e ai comportamenti concreti per contribuire al conseguimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda ONU al 2030, in particolare il 12. Target 3: “dimezzare lo spreco alimentare entro il 2030”.

Vale complessivamente 6,48 miliardi di euro lo spreco del cibo solo nelle nostre case, alla luce dei dati Waste Watcher di gennaio 2023 – ha dichiarato Andrea Segrè, Professore di Economia agraria all’Università di Bologna e ideatore del progetto di ricerca Last Minute Market, diventata impresa sociale e spin off accreditato, punto di riferimento nazionale ed europeo per la prevenzione e il recupero a fini solidali dello spreco alimentare e non alimentare – Eppure, sempre in Italia, oltre 2,6 milioni di persone faticano a nutrirsi regolarmente a causa dell’aumento dei prezzi e dei rincari delle bollette e 5,6 milioni di individui (il 9,4% della popolazione) versano in condizione di povertà”.

Dal Rapporto si evince che dopo due anni di Covid, non manca di far sentire il peso e l’onda lunga della pandemia sulle abitudini quotidiane, con marcata riduzione del consumo extra-domestico e dell’effetto “nidificazione”: per 1 italiano su 3 (33%) diminuiscono drasticamente le colazioni, pranzi e per 4 italiani su 10 anche l’abitudine dalla cena al ristorante (42%).

Diventano centrali i temi relativi alla sostenibilità alimentare (36%): il 35% del panel ha aumentato il consumo di legumi e derivati vegetali a scapito della carne e delle proteine animali, mentre il 29% ha aumentato l’acquisto di prodotti a km0. E nonostante l’aumento dei prezzi al consumo, la spesa alimentare è infatti quella che diminuisce meno (18%), dietro solo alle spese mediche (11%) e di cura alla persona (17%). “Risparmio”, dunque, non è più la parola chiave nei comportamenti degli italiani, solo il 7% dichiara di metterla al primo posto nei comportamenti di acquisto: prevale piuttosto la “pragmaticità”, per 6 italiani su 10, la qualità per il restante 32%.

L’obiettivo ONU di dimezzare lo spreco alimentare entro il 2030, non è lontano: la sfida si può vincere – ha aggiunto Segrè – Il recupero di cibo a fini solidali sta diventando una prassi consolidata, ma la prevenzione inizia quando spingiamo il carrello della spesa: la scommessa si gioca soprattutto nelle nostre case e in una svolta culturale profonda e personale. Per questo le food policies, che coordinano la filiera del cibo nelle nostre città, stanno diventando riferimento centrale di buon governo”.

I dati del Rapporto, che si riferiscono al mese di gennaio 2023, ci dicono che gettiamo in media 524,1 grammi pro capite a settimana, ovvero circa 75 grammi di cibo al giorno e 27,253 kg annui: circa il 12% in meno rispetto alla medesima indagine dello scorso anno. Un dato che si accentua a sud (+ 8% di spreco rispetto alla media nazionale) e per le famiglie senza figli (+ 38% rispetto alla media italiana).

Ma c’è un dato ulteriore da aggiungere, ed è quello relativo allo spreco di filiera, fra perdite in campo e sprechi nella catena dell’industria e della distribuzione del cibo.

Nel 2022 – ha sottolineato Luca Falasconi, coordinatore del Rapporto – sono andate sprecate nella filiera italiana oltre 4 milioni di tonnellate di cibo, per un valore di oltre 9 miliardi di euro”.

Lo spreco del cibo di filiera pesa al 26% in agricoltura, al 28% nell’industria e all’8% nella distribuzione. I dati di filiera sono una elaborazione dell’Osservatorio Waste Watcher International con Distal (Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari) dell’Università di Bologna.

E c’è un gesto e c’è un’azione concreta che possiamo tutti fare in occasione della Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare: scaricare gratuitamente e attivare, sempre gratuitamente, la nuova app istituzionale Sprecometro, uno strumento quotidiano per vivere sostenibile.

La app sviluppata dall’Osservatorio Waste Watcher International, serve a misurare e prevenire lo spreco di cibo, da soli o in gruppo (famiglia, amici, gruppo di lavoro, ecc.). Aggiornando puntualmente il proprio comportamento grazie al diario dello spreco contenuto nell’app, l’utente può valutare i progressi avvenuti nel corso del tempo fissando degli obiettivi di riduzione in linea con l’Agenda ONU.

L’app inoltre attribuisce dei punteggi per ogni variazione in diminuzione dello spreco individuale nel tempo e per ogni contenuto visionato: video, lettura delle schede, risposte corrette dei quiz consentendo di confrontarsi con altri utenti, e consente di attivare dei gruppi di riferimento: amici, famiglia, classe scolastica/universitaria, dipendenti aziendali, pubblica amministrazione… In questo modo si potranno calcolare i dati aggregati di impatto economico e ambientale per valutare i progressi dei singoli, dei gruppi di amici e del totale degli utenti: una sfida da vincere tutti assieme!

Il collegamento al canale Instagram Sprecometro consente a tutti di condividere risultati e progressi della comunità che partecipa alla sfida globale di dimezzare lo spreco entro il 2030!

Ma lo Sprecometro è molto di più, è uno strumento prezioso per stimare l’impatto economico (in euro) e ambientale (in CO2 e H2O) dello spreco del cibo nelle case, nelle comunità aziendali e scolastiche.  La app misura infatti in grammi lo spreco alimentare di singoli e gruppi, valutando la perdita economica (euro), l’impronta carbonica (C02 e km percorsi da un’auto) e l’impronta idrica (H20 e bottiglie di acqua da 0.5 l).

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