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Siccità concomitante potrebbe minacciare la sicurezza alimentare globale

Una ricerca condotta da un gruppo di ricercatori internazionali, coordinato dalla Washington State University, avverte che con gli attuali scenari di riscaldamento globale che intensificano gli effetti delle oscillazioni ENSO, le probabilità che si verifichino siccità contemporanee in varie regioni aumenterà del 40% entro la metà del 21° secolo e del 60% entro la fine del secolo, rispetto al 20° secolo.

Le siccità che si verificano contemporaneamente in diverse regioni del pianeta potrebbero mettere a dura prova il sistema agricolo globale e minacciare la sicurezza idrica di milioni di persone.

L’avvertimento è nel contenuto dello Studio Enhanced risk of concurrent regional droughts with increased ENSO variability and warming“, pubblicato la scorsa settimana su Nature Climate Change e condotto da un gruppo di scienziati coordinati dalla Washington State University,(WSU) che ha analizzato i dati sul clima, sull’agricoltura e sulla crescita della popolazione, dimostrando che la continua dipendenza dai combustibili fossili aumenterà la probabilità che si verifichino siccità concomitanti del 40% entro la metà del 21° secolo e del 60% entro la fine del 21° secolo, rispetto al precedente secolo.Ciò si traduce in un aumento di circa nove volte dell’esposizione della popolazione agricola e umana a gravi siccità a meno che non vengano prese misure per ridurre le emissioni di carbonio.

Ci potrebbero essere circa 120 milioni di persone in tutto il mondo contemporaneamente esposte a gravi siccità composte ogni anno entro la fine del secolo – ha affermato Jitendra Singh, ex ricercatore post-dottorato presso la School of the Environment della WS, ora all’ETH di Zurigo, principale auto dello Studio – Molte delle regioni che abbiamo analizzato saranno le più colpite, essendo già vulnerabili e quindi la possibilità che la siccità provochi disastri è alta“.

L’elevato rischio di siccità concomitante stimato da Singh e colleghi è il risultato di un clima più caldo unito a un aumento previsto del 22% della frequenza degli eventi El Niño e La Niña, le due fasi opposte dell’oscillazione del Oceano Pacifico meridionale (ENSO) che comportano rispettivamente un riscaldamento e un raffreddamento della superficie delle acque, e che influiscono sull’andamento dei monsoni in Asia .

Le proiezioni dei ricercatori mostrano che quasi il 75% delle siccità concomitanti in futuro coinciderà con questi periodi irregolari, ma ricorrenti di variazione climatica negli oceani del mondo, che hanno svolto un ruolo importante in alcuni dei più grandi disastri ambientali della storia mondiale, come le siccità alimentate da El Niño durante il periodo 1876-1878 che hanno portato a fallimenti contemporanei dei raccolti, in Asia e Africa, provocando carestie che uccisero più di 50 milioni di persone. La siccità è stata indotta da variazioni naturali delle temperature della superficie del mare, un evento simile su scala globale potrebbe verificarsi di nuovo. Inoltre, si prevede che l’aumento delle concentrazioni di gas serra e il riscaldamento globale intensificheranno gli eventi di El Niño.

Sebbene la tecnologia e altre circostanze oggi siano molto diverse da come erano alla fine del 19° secolo, i fallimenti dei raccolti in più regioni-granaio hanno ancora il potenziale per influenzare la disponibilità alimentare globale – ha sottolineato Deepti Singh, assistente professore presso la School of the Environment della WSU, co-autrice dello Studio, che in precedenza aveva pubblicato uno Studio specifico sul ruolo svolto dal clima nella Grande carestia 1876-1878Ciò potrebbe a sua volta aumentare la volatilità dei prezzi alimentari globali, incidendo sull’accesso al cibo ed esacerbando l’insicurezza alimentare, in particolare nelle regioni che sono già vulnerabili a shock ambientali come la siccità

L’analisi dei ricercatori si è concentrata in particolare su dieci regioni del pianeta che ricevono la maggior parte delle loro precipitazioni nel periodo giugno-settembre, hanno un’elevata variabilità delle precipitazioni estive mensili e sono influenzate dalle variazioni di ENSO, fattori che portano a un aumento del potenziale di siccità concomitanti. Molte delle regioni analizzate includono importanti regioni agricole e paesi che attualmente si trovano ad affrontare insicurezza alimentare e idrica.

I risultati dello Studio indicano che le aree del Nord e del Sud America hanno maggiori probabilità di subire siccità concomitanti in un clima futuro più caldo rispetto alle regioni dell’Asia, dove si prevede che gran parte dei terreni agricoli diventeranno più umidi.

Il cibo prodotto nelle Americhe potrebbe quindi essere più suscettibile ai rischi climatici. Ad esempio, gli Stati Uniti sono uno dei principali esportatori di cereali di base e attualmente spediscono mais in paesi di tutto il mondo. Anche un modesto aumento del rischio di siccità concomitanti in un clima futuro potrebbe portare a carenze di approvvigionamento regionale che a loro volta potrebbero ripercuotersi sul mercato globale, incidendo sui prezzi e amplificando l’insicurezza alimentare.

Il potenziale per una crisi della sicurezza alimentare aumenta anche se queste siccità non stanno colpendo le principali regioni produttrici di cibo, ma piuttosto molte regioni che sono già vulnerabili all’insicurezza alimentare – ha affermato Weston Anderson, assistente ricercatore dell’Earth System Science Interdisciplinary Center presso l’Università del Maryland, e anch’egli co-autore della ricerca – La siccità simultanea nelle regioni insicure dal punto di vista alimentare potrebbe a sua volta amplificare lo stress sulle agenzie internazionali responsabili dei soccorsi in caso di calamità, richiedendo la fornitura simultanea di aiuti umanitari per un numero maggiore di persone“.

Il lavoro dei ricercatori si è basato su uno scenario di elevate emissioni di combustibili fossili e negli ultimi anni la comunità globale ha compiuto progressi verso la riduzione delle emissioni di carbonio che mitigherebbe notevolmente la frequenza e l’intensità delle siccità concomitanti entro la fine del 21° secolo. Inoltre, il verificarsi di quasi il 75% delle siccità concomitanti, insieme agli eventi di ENSO nel clima futuro evidenzia il potenziale per prevedere dove potrebbero verificarsi queste siccità con un anticipo di 9 mesi.

Questo significa che la siccità concomitante durante gli eventi ENSO influenzerà probabilmente le stesse regioni geografiche che l’a subiscono oggi, anche se con maggiore gravità – ha aggiunto Singh.- Essere in grado di prevedere dove si verificheranno queste siccità e il loro potenziale impatto può aiutare la società a sviluppare piani e sforzi per ridurre al minimo le perdite economiche e la sofferenza umana correlata a tali disastri causati dal clima“.

In futuro, i ricercatori intendono analizzare meglio come le siccità concomitanti influenzeranno i vari aspetti della rete alimentare globale, come le comunità vulnerabili ne saranno colpite e come si adatteranno a tali estremi climatici, nonché come la società può essere meglio preparata a gestire il rischio di aumento di disastri simultanei.

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