Clima

Resilienza climatica UE: stato delle azioni nazionali di adattamento

Un Rapporto dell’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA), che fa il punto sullo stato di implementazione dei Piani di resilienza climatica da parte degli Stati dell’UE, evidenzia i progressi compiuti negli ultimi anni, anche se sussistono differenze notevoli per livelli investimento e adattamento.

Gli Stati membri dell’UE riconoscono l’importanza di adattarsi agli impatti di ondate di caldo, siccità, inondazioni, forti precipitazioni e variazioni di temperatura e di integrare l’adattamento ai cambiamenti climatici in un’ampia gamma di aree colpite come l’agricoltura o la gestione del rischio idrico e di catastrofi, ma i livelli di investimento e il finanziamento per l’attuazione di Piani di adattamento variano ancora tra gli Stati.

A dirlo è l’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA) che ha pubblicato il 14 dicembre 2022 il Rapporto Advancing towards climate resilience – Status of reported national adaptation actions in 2021”, che valuta lo stato delle azioni nazionali di adattamento nel 2021 sulla base delle relazioni nazionali presentate alla Commissione UE, come previsto dal Regolamento sulla governance dell’Unione dell’energia e sull’azione per il clima. Ove possibile, il Rapporto confronta anche le misure di adattamento con informazioni precedenti per descrivere i progressi compiuti negli ultimi anni. 

L’Agenzia evidenzia come le azioni nazionali di adattamento e le disposizioni istituzionali generali che tengono conto dell’adattamento siano state ulteriormente sviluppate e rafforzate in molti Stati membri dell’UE per orientare meglio le relative politiche ai diversi livelli di governo e settori. È progredita anche la garanzia che le priorità di adattamento ai cambiamenti climatici siano prese in considerazione in un’ampia gamma di politiche.

Molte delle misure segnalate dagli Stati membri dell’UE riguardano l’aumento delle capacità , in particolare le attività che sostengono la sensibilizzazione, lo sviluppo delle capacità e la formazione, l’inclusione dei cambiamenti climatici nell’istruzione e il sostegno alle azioni di adattamento a livello regionale e locale.

Il finanziamento per l’adattamento è in crescita, tuttavia permangono diverse questioni, tra cui come misurare i finanziamenti per l’adattamento, poiché la maggior parte di queste misure non vengono avviate esclusivamente per l’adattamento, ma supportano anche obiettivi economici, sociali e ambientali. Alcuni Stati membri hanno stanziato appositi fondi per finanziare l’attuazione dei piani nazionali di adattamento.

Tra i risultati chiave del Rapporto:
– In diversi Stati membri sono in vigore requisiti giuridici o impegni politici per istituzionalizzare l’aggiornamento periodico delle valutazioni del rischio climatico, anche se il loro rinnovo sistematico, completo e regolare è l’eccezione piuttosto che la regola.  

– La maggior parte dei Paesi fa ancora affidamento su politiche piuttosto morbide senza impegni giuridicamente vincolanti e su una cooperazione volontaria, informale e non gerarchica , ma sono sempre più numerosi quelli che utilizzano le leggi nazionali sul clima per disporre di strumenti giuridici più rigorosi per far rispettare i propri obiettivi e strategie di adattamento. 

– Gli aspetti di giustizia sociale dell’adattamento non sono ancora integrati in tutti i P, anche se questi aspetti sempre più importanti mirano ad affrontare la distribuzione non uniforme dei rischi climatici, che colpisce maggiormente i gruppi vulnerabili. 

– Una governance efficace e multilivello incarna una varietà di reti e una serie di meccanismi collaborativi tra i governi subnazionali. Tali reti e collaborazioni svolgono un ruolo essenziale nel sostenere i governi locali a sviluppare e attuare le loro strategie di adattamento locale e piani d’azione.

Il monitoraggio, la comunicazione e la valutazione sono utilizzati principalmente per i seguenti tre obiettivi: acquisire una migliore comprensione dell’attuazione delle politiche; identificare i rischi climatici; misurare l’efficacia delle politiche nel ridurre gli impatti, i rischi e le vulnerabilità del cambiamenti climatici

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