Energia Fonti rinnovabili

Il Renewable Energy Report 2017 è giunto alla 3a edizione

renewable energy report 2017

Nel corso del Convegno “Le Rinnovabili in Italia: nuovi mercati e potenzialità di revamping” è stato presentato a Milano il 24 maggio 2017 il 3° “Renewable Energy Report“, redatto da Energy&Strategy Group della School of Management del Politecnico di Milano, osservatorio che si propone di comprendere e divulgare le dinamiche della filiera delle energie rinnovabili, non solo in Italia.

Dal Rapporto, che analizza l’andamento delle installazioni delle rinnovabili in Italia (fotovoltaico, eolico, biomasse, idroelettrico, geotermia) e della produzione di energia da fonti rinnovabili, con particolare attenzione agli scostamenti rispetto alla produttività attesa, emerge che sta iniziando “una fase di moderata crescita del mercato” e che si profila l’uscita definitiva dalla “turbolenza” innescata dalle profonde modifiche al regime di incentivazione cominciate nel 2012.

Lo studio ha inoltre permesso di realizzare una mappa delle opportunità e delle reali potenzialità di mercato dei processi di manutenzione e/o ristrutturazione degli impianti (revamping) e degli interventi che comportano modifiche e/o sostituzioni parziali o totali dei moduli e/o inverter (repowering), in modo tale da riportarli alle prestazioni iniziali e di incrementarne la potenza nominale e la produzione annua.
Servono interventi virtuosi di revamping e di repowering sulla base installata come del resto chiedono in modo pressante anche gli operatori del settore, permettendo talora di riparare gli errori che la fretta, nei periodo di finestre strette per il conseguimento degli incentivi, ha fatto commettere – ha sottolineato Vittorio Chiesa, Direttore di Energy&Strategy Group – Sono interventi per i quali è necessaria la lungimiranza dei proprietari di asset, alle prese con la convenienza economica e i ritorni degli investimenti, la capacità della filiera di offrire soluzioni adeguate, la visione del legislatore nel garantirne la fattibilità. Insomma, serve un’azione dell’intero sistema“.
Tra i segmenti da tenere sotto osservazione, anche i sistemi di accumulo energetico (storage).

Secondo il rapporto, nel corso del 2016 sono stati installati in Italia 778 MW di nuova potenza da rinnovabili, soprattutto fotovoltaico ed eolico. Si tratta di un numero piccolo, rispetto agli anni 2008-2012 allorché il settore era decollato con una crescita annua del 7,5%, tuttavia si tratta di un’inversione di tendenza se si prende a parametro di riferimento il periodo 2013-2015 quando il calo annuo del 14,2% aveva di fatto vanificato l’effetto degli anni precedenti, anche se paradossalmente da allora l’intera filiera è diventata più solida, specialmente per quanto concerne le aziende detentrici degli asset.

Rispetto al 2013-2016, le previsioni di mercato per il prossimo quadriennio sono più favorevoli. – ha continuato Chiesa – Si attendono infatti nuove installazioni per 4,4 GW così suddivisi: 2,3 GW nel fotovoltaico, 1,6 GW nell’eolico, 320 MW nell’idroelettrico e 200 MW in tutte le altre fonti A questo vanno aggiunte le stime sull’andamento del mercato degli interventi di revamping/repowering. Sono numeri importanti alla stessa stregua di quelli del mercato primario e sono numeri che hanno ricadute economiche e occupazionali estremamente significative sulla filiera impiantistica, dell’EPC e degli O&M delle rinnovabili. Tuttavia, richiedono uno sforzo di coordinamento tra operatori, proprietari di impianti e ovviamente il regolatore, nazionale e locale, uno sforzo di sistema che forse il mercato delle rinnovabili in Italia è finalmente pronto a fare“.

Di seguito i principali trends delle rinnovabili, con l’esclusione dell’idroelettrico che, essendo il più anziano tra i settori delle rinnovabili, ha già subìto in passato di importanti opere di rinnovamento incentivate. in oltre l’80% degli impianti di taglia superiore a 3 MW.

Il fotovoltaico con 369 MW guida la classifica delle installazioni, raggiungendo i 19.261 MW (+24% rispetto all’anno precedente), per un valore di mercato di 637 milioni di euro, ad opera soprattutto del residenziale che ha pesato per oltre 417 milioni (66% del totale).

L’eolico, con potenza installata pari a 9.450 MW a fine 2016, ha fatto registrare nuove installazioni pari a circa 290 MW (-30MW sul 2015) e un mercato di 454,5 milioni di euro, costituito per il 75% da impianti di taglia superiore a 10 MW, mentre per numero quelli di taglia inferiore ai 200kW hanno rappresentato il 97% delle nuove installazioni.

La potenza cumulata, sommando le 4 diverse tipologie di biomassa (biogas, biomasse agroforestali, FORSU, bioliquidi) utilizzate per la produzione elettrica, ha raggiunto, al termine del 2016, i 4,2 GW, con una crescita di 40MW, contro i 450 MW del 2013 e i 764 MW del 2012. Si tratta di un mercato sostanzialmente fermo, con le uniche eccezioni positive delle biomasse agroforestali (+30MW) e del Biogas, in grande fermento, soprattutto per la produzione di biometano. Al 2016 sono stati realizzati in Italia solo 7 impianti che producono biometano di cui 6 a scopo dimostrativo a fronte di 1.500 impianti a biogas. Questa situazione dovrebbe avere un’accelerazione con la conclusione di un lungo e articolato percorso normativo.

Gli incentivi hanno avuto ancora un ruolo importante, se si eccettua il fotovoltaico. Con il DM 23 Giugno 2016 sono stati incentivati 1,2 GW di potenza totale, circa la metà dei 2,4 GW assegnati con il DM Luglio 2012 (rispetto agli oltre 4,4 GW messi a bando). Se si mettono a confronto i due provvedimenti, tenendo presente che il primo comprende 3 tornate di aste, registri e rifacimenti mentre il secondo solamente una, si può notare che in entrambi l’eolico è quello che ha riscontrato tra gli operatori un maggiore interesse (con una potenza totale richiesta sempre molto superiore al contingente messo a bando) e che si riscontrano notevoli differenze in termini di potenza incentivata rispetto a quella messa a bando.

Come sopra accennato, uno dei segmenti di mercato più vivaci nel mondo delle rinnovabili è quello dello storage, che vede la presenza in Italia di diversi operatori e tipologie di offerta. Nonostante le aspettative di riduzione dei costi è però ancora limitata la redditività economica per questa tipo di investimenti, dal punto di vista dell’impiego sia nel residenziale che negli impianti di produzione da rinnovabili. Tuttavia, nell’ottica di una progressiva elettrificazione dei consumi (ad esempio a seguito della diffusione della mobilità elettrica) e della conseguente maggiore redditività dell’autoconsumo per i prosumer, il potenziale per questo tipo di soluzioni è destinato a crescere. La scelta, peraltro già fatta da altri Paesi, di consentire anche alle rinnovabili (e a maggior ragioni a quelle dotate di sistemi di storage) di partecipare al mercato dei servizi di rete appare dunque l’unica via per garantire un’opportunità di sviluppo di queste applicazioni anche in Italia.

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