Circular economy Sostenibilità

Rem Tech 2019: un’altra tappa del road show di CONOU – Confindustria

Il recupero e la rigenerazione degli oli minerali usati

Al polo fieristico di Ferrara, nel corso del Rem Tech (18-20 settembre 2019), manifestazione leader nel settore delle bonifiche dei siti contaminati e della protezione e riqualificazione del territorio, si è conclusa un’altra tappa del road show CircOILeconomy, iniziativa di CONOU – Confindustria.
Il Consorzio Nazionale per la Gestione, Raccolta e Trattamento degli Oli Minerali Usati (CONOU) si unisce, nell’appuntamento ferrarese, a Confindustria Emilia – area centro (imprese di Bologna, Ferrara, Modena) in questa importante iniziativa: sensibilizzare gli imprenditori e le relative imprese sulla corretta gestione degli oli minerali usati (classificati, ovviamente, come “rifiuti pericolosi”), al fine di salvaguardare l’ambiente.
Un punto a favore anche per l’economia del Paese, che attraverso il riutilizzo dei materiali di risulta delle attività industriali, inquadrato nella giusta ottica dell’economia circolare, permette un risparmio di decine di milioni di euro sulla bolletta petrolifera.
Il Sistema CONOU e la sua rete di imprese dislocate su tutto il territorio nazionale costituisce, dunque, un’eccellenza nell’ambito europeo e mondiale, poiché è riuscito a recuperare il 99% degli oli usati (diretto scarto di molte lavorazioni che si svolgono all’interno delle imprese), avviandone a rigenerazione il 98%; si pensi che in UE la media stimata è, invece, rispettivamente del 41 e del 55%.
La decisione del Consorzio di partecipare a Rem Tech 2019 nasce, dunque, proprio dall’esigenza di stabilire un dialogo diretto con le imprese «che sono il principale riferimento per noi che raccogliamo e rigeneriamo oli minerali», ha precisato Riccardo Piunti (Vicepresidente del CONOU) in un’intervista rilasciata per la nostra rivista.
Il CONOU per ragioni storiche rappresentava già un esempio di economia circolare prima che questo modello si affermasse; «Siamo un’avanguardia che ha avuto il vantaggio di partire prima» ha affermato Piunti, dichiarandosi estremamente soddisfatto per i risultati ottenuti nel 2018: «E’ stato un punto di arrivo per noi, perché per la prima volta abbiamo “completamente” chiuso il ciclo dell’olio, eliminando qualsiasi forma di combustione dell’olio usato e riducendo a zero le perdite nel ciclo della raccolta».
«Gli obiettivi» ha continuato il Vicepresidente, «sono tutti focalizzati nel riuscire a mantenere i risultati che abbiamo fin ora raggiunto! Purtroppo, però, ci sono alcune variabili della qualità dell’olio usato che possono creare un certo pregiudizio su questa “circolarità” raggiunta del 100%. Ci sono cioè determinati tipi di olio che possono causare dei problemi al percorso di rigenerazione e, purtroppo, anche delle “tentazioni” sbagliate cui le imprese possono essere soggette: trattare un rifiuto liquido pericoloso costa, oggi, in Italia, fino a 750 euro a tonnellata, mentre il serbatoio di scarto e raccolta liquidi viene da noi ritirato gratuitamente. Inutile precisare che in questo modo si rischia di mischiare all’olio sostanze improprie che potrebbero impedirne il ciclo di rigenerazione».
I dati, tuttavia, parlano chiaro: in trentacinque anni il CONOU ha saputo dare un notevole contributo all’ambiente, attraverso il coordinamento di una filiera di imprese serie e valide che, utilizzando determinati parametri e regole, riescono a mantenere l’olio usato agli stessi standard dell’olio nuovo.
L’iniziativa del CONOU è incentrata su un sistema funzionale e professionale atto a ridurre l’impatto ambientale; una realtà che si dichiara pronta per entrare in contatto anche con le grandi città, da Roma a Milano al Friuli.
«L’Economia circolare» ha concluso l’Ing. Piunti, «è detta circolare non solo perché si occupa del riciclo, ma perché, secondo la mia visione, non ha un punto d’arrivo… allo stesso modo uno non può e non deve ritenersi mai soddisfatto di dove è arrivato, perché il mercato è in continua evoluzione!
Il giro e gli sforzi ricominciano ogni giorno. Il mio messaggio finale va, dunque, alle imprese: aiutateci a rimanere a questi livelli!»

Ambra Belloni

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