Circular economy

Regolamento Imballaggi: Coalizione “A Buon Rendere” a favore

La Coalizione “A Buon Rendere” prende posizione a favore della proposta della Commissione UE di nuovo Regolamento PPWR sugli imballaggi che prevede l’introduzione di un sistema cauzionale nel 2029 per le bottiglie in plastica e contenitori in metallo per liquidi alimentari fino a 3 litri, su cui viceversa si sono dichiarati contrari gli operatori italiani degli imballaggi e del riciclo, e non solo.

La proposta della Commissione UE di nuovo Regolamento su Imballaggi e Rifiuti di Imballaggi (PPWR) ha suscitato fin dalle sue anticipazioni reazioni contrastanti da parte dei vari portatori di interesse, specialmente in Italia-

Nell’articolo precedente abbiamo avuto modo di segnalare l’opinione di chi ritiene che nella proposta ci sia “sbilanciamento verso un modello basato sul deposito cauzionale per la gestione degli imballaggi, che rischia di penalizzare il sistema nazionale italiano di gestione dei rifiuti d’imballaggio, che opera da 25 anni, che ha raggiunto risultati di rilievo, anticipando per tutte le filiere i target europei di riciclo, in modo efficace, con costi mediamente più bassi e favorendo lo sviluppo sia di un’industria del riciclo, sia di un’industria che produce imballaggi avanzati e di qualità”.

Di contro, la previsione di un Sistema cauzionale contenuta nell’articolo 44 della proposta, che ne prevede l’introduzione obbligatoria entro il 2029 per bottiglie in plastica e contenitori in metallo per liquidi alimentari fino a 3 litri (con la esclusione di contenitori per latte e derivati, vino ed alcolici) è giudicata positivamente dalla Coalizione promossa dall’Associazione Comuni Virtuosi, a chi hanno aderito varie associazioni ambientaliste e non, come A Sud OnlusAltroconsumoGreenpeaceItalia NostraKyoto Club, LAVLegambiente, Lipu-Bird Life Italia, MarevivoOxfamPro NaturaRetakeSlow Food ItaliaTouring Club Italiano, WWF Zero Waste Italy.

La Coalizione aveva lanciato la Campagna A buon rendere” volta a sensibilizzare i cittadini, la politica, l’industria delle bevande e della distribuzione organizzata sui benefici di un Sistema di Deposito Cauzionale (DRS) ovvero di una piccola somma (“deposito”) aggiunta sul prezzo di vendita delle bevande che sarebbe stata restituita nella sua totalità quando l’imballaggio vuoto venisse restituito ad un punto di raccolta e che rappresenterebbe, infatti, l’incentivo che ne garantisce il buon fine.

In nessun altro paese europeo si sono avute reazioni così accese – ha osservato Enzo Favoino, Coordinatore Scientifico della Campagna “A Buon Rendere a proposito delle polemiche suscitate in Italia dalla proposta di Regolamento – tanto che nella Conferenza Stampa di presentazione, il vice Presidente della Commissione Europea con delega al green Deal, Frans Timmermans, ha ritenuto di rivolgersi direttamente all’Italia, e nella nostra lingua, per specificare quanto le critiche sollevate dagli ambienti governativi ed industriali italiani fossero infondate. Ma la più solida smentita delle argomentazioni nazionali viene dalle reazioni ufficiali venute da altri Paesi livello UE”.

Nella nota stampa della Coalizione, si afferma che “per contestualizzare le critiche mosse in Italia, va fatto presente che a livello europeo la proposta di Regolamento ha suscitato un generale apprezzamento anche da parte di alcune delle associazioni della catena del valore del packaging. Ad esempio le principali associazioni del settore delle Bevande come UNESDA (Soft Drinks), NMWE (Acque minerali) e AJIN (succhi di frutta ),mentre hanno espresso le loro riserve limitatamente ad alcune previsioni sui target di riuso, hanno sottolineato l’appoggio complessivo all’iniziativa e in particolare alle previsioni relative al DRS, di cui sono attive promotrici verso la Commissione Europea da un paio di anni”.

Un posizionamento simile – prosegue la nota – è arrivato da IK (Industrievereinigung) l’Associazione che riunisce i produttori tedeschi di imballaggi in materiale plastico. Altre organizzazioni di settore come FEAD (cui aderisce l’italiana Assoambiente) ed EuRic, una delle associazioni che unisce i riciclatori europei, hanno espresso apprezzamento per l’impostazione complessiva della proposta di Regolamento e per gran parte delle sue previsioni. Plastics Europe, che rappresenta i produttori di plastica, si spinge a dichiarare che la messa a punto di linee guida per lo sviluppo dell’ecodesign funzionale al riciclo e di una regolamentazione basata sulla scienza, completamente neutrale rispetto ai materiali e alla tecnologia, sia il modo migliore per consentire al mercato di creare i nuovi modelli di business richiesti e le tecnologie di riciclo, raccolta e selezione”.

Entrando nel merito dell’articolo 44 della proposta di Regolamento, la Coalizione “A Buon Rendere” non condivide affatto l’obiezione principale sollevata in ambito nazionale, ossia che il Regolamento sia “incentrato sul solo riuso” e che pertanto venga richiesto al nostro paese di “compiere un salto nel buio nel sostituire dall’oggi al domani un sistema consolidato da 25 anni con un altro sistema che non sappiamo quali benefici apporterà” come dichiarato in varie occasioni da rappresentanti del sistema industriale e dei consorzi che sovrintendono al sistema della Responsabilità Estesa del Produttore (EPR) nel settore dei rifiuti da imballaggio.

Seppur non condividendo la notazione negativa assegnata al concetto di “riuso” – precisa la Coalizione – che andrebbe inserito e sviluppato gradualmente nelle strategie di circolarità, la maggiore evidenza a smentita di tale obiezione è che la introduzione obbligatoria del DRS (al 2029, quindi tra 6 anni, non “dall’oggi al domani”) è prevista per contenitori in plastica e metalli, materiali con ogni evidenza vocati al riciclo, non al riuso; e questo, congiuntamente ad altre previsioni strettamente collegate al riciclo, quali la definizione di obiettivi minimi di contenuto di riciclato, e l’obbligo di “design per il riciclo”, dimostra che il Regolamento proposto è invece soprattutto una roadmap per consolidare le filiere del riciclo, supportandone l’ulteriore crescita con strumenti operativi e sistemici.

Fonte: Coalizione “A Buon Rendere”

Si sottolinea, inoltre, che possono venire esentati dal DRS quei Paesi che dimostrino di potere conseguire il 90% di raccolta per contenitori per bevande quali bottiglie di plastica e lattine in modo non episodico nei due anni che ne precedono l’avvio.

Infine, “non considerare l’opzione di un DRS in Italia per testare altre opzioni che in altri paesi che lascerebbe l’Italia in coda alle classifiche UE per effettivo avvio a riciclo di qualità, costringendo con ogni probabilità a repentini cambi di direzione nel medio termine”.

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