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Prezzo del carbonio: il supporto del pubblico è fondamentale

L’introduzione di un prezzo del carbonio che superi i cicli elettorali deve essere percepita come equa, trasparente, efficace e semplice da comunicare, come indica la Guida presentata alla COP24.

Il prezzo del carbonio o carbon tax è un importante strumento per affrontare i cambiamenti climatici, ma presuppone la consapevolezza e il coinvolgimento delle parti interessate e dei cittadini-elettori sulle necessarie politiche che, per quanto ben progettate, rischierebbero di essere vulnerabili ad attacchi, di subire concessioni a piccoli e grandi interessi o addirittura di essere accantonate.

Le proteste dei Gilet Gialli (Gilets Jaunes) in Francia sono iniziate a seguito dell’introduzione di una maggiorazione fiscale sul diesel per autotrazione. Seppur il fenomeno è correlato a questioni di carattere sociale, lascia intuire le difficoltà di una decarbonizzazione dell’economia se non c’è una maggiore informazione sui rischi connessi ai cambiamenti climatici, specie se le misure previste non vengono equamente distribuite.

Nella prefazione dell’Accordo di Parigi c’è l’impegno delle Parti della Convenzione ONU sui Cambiamenti Climatici (UNFCCC) a “tener conto degli imperativi di una transizione giusta…”. 

Alla COP24, conclusasi a Katowice il mese scorso, tra i numerosi rapporti presentati prima e durante lo svolgimento della Conferenza, di cui abbiamo offerto ampia rassegna, merita segnalazione anche la “Guide to Communicating Carbon Pricing”, presentata l’8 dicembre 2018 nel corso di un evento collaterale.

La guida è stata commissionata da The Partnership for Market Readiness (PMR) un Forum per l’innovazione e l’azione collettiva, nonché Fondo, per sostenere lo sviluppo delle capacità di potenziamento delle misure di mitigazione dei cambiamenti climatici, e da Carbon Pricing Leadership Coalition (LPLC), lanciata dalla World Bank alla vigilia del Vertice sul Clima all’Assemblea delle Nazioni Unite del settembre 2014, che riunisce leader di governo, del mondo accademico e della società civile, oltre a 1.000 imprese e investitori, che hanno espresso il loro sostegno all’introduzione di un prezzo del carbonio e alla diffusione di politiche di tariffazione efficaci.

Basandosi su studi di casi, ricerche e migliori pratiche, la guida fornisce un percorso pratico e dettagliato su come sviluppare strategie di comunicazione per la determinazione del prezzo del carbonio e su come integrare le comunicazioni stesse nel processo decisionale.

Di seguito sono elencati i risultati chiave del Rapporto.

Buone comunicazioni per avere successo presuppongono delle buone politiche: la comunicazione non può essere utilizzata come vetrina per uno schema di fissazione del carbonio mal progettato- Una politica sui prezzi del carbonio è più probabile che riceva il sostegno se è equa, coerente, semplice ed efficace.
– L’enfasi posta nei messaggi sui benefici del prezzo del carbonio, quali la riduzione dell’inquinamento atmosferico e l’aumento della sicurezza energetica, anziché concentrarsi essenzialmente sul contrasto ai cambiamenti climatici può coinvolgere un pubblico molto ampio.
– L’uso trasparente che si fa degli introiti del prezzo del carbonio è spesso la chiave per progettare una comunicazione di successo, dal momento che il pubblico accetta la carbon tax se si riesce a comunicare in modo chiaro che i ricavi sono utilizzati per sostenere l’economia verde o per risolvere importanti questioni di ordine sociale.
– Il linguaggio semplice e accessibile ha una presa maggiore sul pubblico rispetto a termini tecnici ed economici. Una mancanza di fiducia nei sistemi finanziari e la messa a fuoco del prezzo del carbonio come basato sul sistema di mercato potrebbe ridurne il supporto.
– La fiducia è fondamentale e i governi dovrebbero trovare testimonial affidabili che siano in grado di parlare ad un pubblico eterogeneo.

La Guida è accompagnata da due note informative:
– una per  Governi e Policymaker;
-un’altra per le Imprese.

Se i Governi decidono di introdurre una tassa sul carbonio devono prima dire come e dove viene utilizzato il ricavato – ha affermato a proposito della rivolta dei Gilet gialli Robin Webster di Climate Outreach, ONG britannica specializzata in comunicazione sui cambiamenti climatici, a cui è stata commissionata, insieme ad altri istituti di ricerca e comunicazione la realizzazione della Guida – È fondamentale che l’imposta sia percepita come giusta. Se viene introdotto un prelievo sull’emissione della CO2 senza un piano, una narrazione e un lavoro preliminare, non è sorprendente che si inneschi la rabbia”.

Climate Outreach aveva realizzato all’inizio del 2018 per conto dell’Unità di Supporto Tecnico del Primo Gruppo di Lavoro dell’IPCC (AWG 1) un manuale di comunicazione “Principles for effective communication and public engagement on climate change”, basato sui risultati scientifici, che avesse comunque un taglio pratico da destinare agli scienziati del Panel affinché migliorino la capacità di rappresentare al grande pubblico i risultati degli studi condotti sugli effetti dei cambiamenti climatici. La guida, che contiene suggerimenti utili anche per tutti coloro che vogliono migliorare la propria comunicazione sulla tematica, è stata tradotta molto opportunamente in italiano e messa a disposizione da Climalteranti.

 

 

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