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Polveri domestiche: precursori dell’obesità infantile?

polveri domestiche

Le sostanze chimiche presenti nelle polveri domestiche, alterando il sistema endocrino e promuovendo lo sviluppo delle cellule adipose, contribuirebbero allo sviluppo dell’obesità infantile.

Nel corso dell’annuale Meeting della Società di Endocrinologia (New Orleans, 23-26 marzo 2019) che ogni anno vede riuniti migliaia di endocrinologi di tutto il mondo per condividere gli ultimi progressi nella ricerca e nella pratica clinica in settori quali l’obesità, il diabete, le sostanze chimiche che alterano il sistema endocrino, gli ormoni della crescita, le condizioni della tiroide, la salute riproduttiva, i tumori endocrini, è stato presentato uno Studio Chemicals in household dust may promote fat cell development” che mette in relazione l’obesità infantile con le sostanze chimiche presenti nell’ambiente indoor.

Questa – ha affermato Christopher Kassotis, ricercatore presso la Nicholas School of the Environment della Duke University.(Durham, NC) – è una delle prime ricerche che studiano i collegamenti tra l’esposizione alle sostanze chimiche presenti nell’ambiente domestico e la salute metabolica dei bambini che vivono in quelle case“.

Ricerche precedenti condotte su animali avevano dimostrato che le esposizioni chimiche possono favorire l’accumulo di trigliceridi nel sangue e un aumento dell’obesità, mentre altri studi hanno trovato un collegamento tra l’esposizione a sostanze chimiche e il sistema endocrino maschile.

Lo stesso Kassiotis, insieme ad altri colleghi, in un precedente Studio, recentemente pubblicato su Science of the Total Environment, aveva analizzato in modo sistematico un gruppo di adulti coinvolti in una coorte di malati di cancro alla tiroide, rilevando, tra l’altro, che i contaminanti indoor erano correlati alla salute metabolica (livelli di ormone tiroideo e indice di massa corporea) dei residenti adulti.

polveri domestiche sviluppano cellule adiposefonte: Science of the Total Environment

Nel successivo Studio, quello in questione, i ricercatori hanno esteso le analisi di tali effetti sulle famiglie, con la presenza di figli. Hanno raccolto 194 campioni di polvere nelle abitazioni di famiglie residenti nella zona centrale del North Carolina, estraendo in laboratorio le varie sostanze presenti e testandone la capacità di promuovere lo sviluppo delle cellule adipose in un modello di cellule comuni.

Hanno scoperto che anche concentrazioni molto basse di sostanze chimiche presenti nella polvere erano in grado di promuovere la proliferazione delle cellule adipose. Secondo l’EPA (Agenzia Federale statunitense per la Protezione dell’Ambiente) i bambini, respirando o inghiottendo, assumono tra 60 e 100 milligrammi di polveri domestiche al giorno.

Abbiamo scoperto che i due terzi delle sostanze presenti nelle polveri prelevate sono state in grado di  promuovere lo sviluppo delle cellule adipose – ha aggiunto Kassotis – e la metà era in grado di far proliferare le cellule precursori di quelle adipose anche a livelli espositivi di 100 microgrammi, ovvero circa 1.000 volte più bassi di quelli che i bambini assumono quotidianamente“.

I ricercatori hanno poi analizzato più di 100 sostanze chimiche diverse, presenti nelle polveri, ed esaminato la relazione tra le loro concentrazioni e l’ampiezza dello sviluppo delle cellule adipose, scoprendo che circa 70 sostanze avevano una relazione positiva significativa con lo sviluppo di cellule adipose e circa 40 erano collegate con lo sviluppo di cellule adipose precursori.

Inoltre, hanno constatato che le concentrazioni di tali sostanze chimiche erano significativamente più elevate nelle polveri delle case di bambini in sovrappeso od obesi, suggerendo che tali sostanze potrebbero incidere sul loro peso, superiore rispetto all’età.

Secondo i ricercatori, alcune di queste sostanze si trovano in comuni prodotti per la casa come detersivi, detergenti, vernici e cosmetici.

L’ambiente indoor contiene un ampio ventaglio di sostanze chimiche – ha concluso Kassotis – La ricerca che stiamo conducendo tramite analisi non target ha rilevato che sono circa 35.000 le sostanze chimiche presenti nella polvere di casa. Spero che questo studio aumenti la consapevolezza che esistono varie opzioni per ridurle e che i consumatori facciano delle scelte oculate quando devono fare in futuro degli acquisti”.

Lo Studio dell’Università di Durham conferma quanto precedentemente osservato da un altro Studio effettuato nella città di Los Angeles, relativamente ai composti organici persistenti (COV) ovvero che l’aria indoor potrebbe essere altrettanto inquinata quanto quella esterna.

 

 

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