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Patrimonio culturale: per l’innovazione, i posti di lavoro e la coesione sociale

Patrimonio culturale: per l’innovazione, i posti di lavoro e la coesione sociale

La Commissione UE ha presentato il Piano di azione da attuare nel 2019 e 2020 per promuovere e tutelare il patrimonio culturale europeo, anche dopo le attività svolte nell’ambito del 2018 Anno Europeo della cultura.

A conclusione della Conferenza #EuropeforCulture (Vienna, 6-7 dicembre 2018) di chiusura dell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale 2018 la Commissione UE ha presentato il Piano d’azione per il patrimonio culturale, una piattaforma inserita nell’ambito della nuova Agenda europea per la Cultura, adottata lo scorso maggio, che ha come obiettivo quello di orientare i singoli Stati membri alla salvaguardia e alla promozione del patrimonio culturale, integrando i risultati dell’Anno europeo nei futuri programmi dell’UE e nella politica di coesione.

Oltre 6,2 milioni di persone hanno partecipato a più di 11.700 eventi organizzati in 37 Paesi. Al fine di garantire un impatto duraturo dell’Anno europeo dopo il 2018, la Commissione ha presentato oggi circa 60 azioni da attuare nel 2019 e 2020, relative alla promozione e alla tutela del patrimonio culturale più a lungo termine.

 Sono fiero del fatto che l’Anno europeo del patrimonio culturale sia riuscito a raggiungere milioni di persone in tutta Europa e oltre – ha dichiarato Tibor Navracsics, Commissario UE per l’Istruzione, la Cultura, i Giovani e lo Sport – Dobbiamo ora garantire la continuità di questa eredità, perché il patrimonio culturale non riguarda solo il passato, bensì è fondamentale nella costruzione di un’Europa coesa e resiliente per il futuro. Il quadro d’azione europeo sul patrimonio culturale propone una serie di iniziative volte a garantire la valorizzazione del patrimonio culturale nel promuovere la crescita economica, la costruzione di comunità forti e il potenziamento delle relazioni con i nostri partner in tutto il mondo”.

Il Quadro europeo di azione per i beni culturali si incardina sui 4 principi e 5 settori principali di azioni continue per il patrimonio culturale europeo, a cui l’UE contribuisce.

I principi sono:
– un approccio olistico considerando il patrimonio culturale come una risorsa per il futuro, mettendo le persone al centro;
mainstreaming e approccio integrato tra le diverse politiche dell’UE;

– elaborazione di politiche basate sull’evidenza, anche attraverso statistiche culturali;

cooperazione multilaterale, incoraggiando il dialogo e lo scambio tra un’ampia gamma di attori nella progettazione e attuazione di politiche e programmi sul patrimonio.

Tra le 5 azioni previste, che si svilupperanno nel corso dei prossimi due anni, figurano:

  1. Il patrimonio culturale per un’Europa inclusiva: partecipazione e accesso per tutti

Nel 2019 la Commissione europea avvierà il progetto #WeareEuropeForCulture, che finanzierà mostre pop-up in luoghi pubblici, mettendo in evidenza storie personali e oggetti collegati al patrimonio culturale. L’obiettivo è quello di raggiungere le persone che, nella vita di tutti i giorni, sono meno in contatto con il patrimonio culturale.

  1. Il patrimonio culturale per un’Europa sostenibile: soluzioni intelligenti per un futuro coeso e sostenibile

La nuova iniziativa dell’UE “Capitale europea del turismo intelligente” premia il turismo intelligente e innovativo nelle città europee. Per il 2019 il titolo è andato a Helsinki e Lione. Il premio è volto a fornire una piattaforma grazie alla quale le città europee possano collaborare e condividere esempi di successo.

  1. Il patrimonio culturale per un’Europa resiliente: salvaguardare il patrimonio in pericolo

Nel quadro del progetto iRESIST+, a partire dal 2019 il Centro Comune di Ricerca (JRC) della Commissione UE svilupperà un nuovo approccio per l’adeguamento degli edifici storici esistenti allo scopo di contribuire a migliorarne la capacità di resistenza ai terremoti e l’efficienza energetica.

  1. Il patrimonio culturale per un’Europa innovativa: mobilitare la conoscenza e la ricerca

L’UE continuerà a sostenere lo sviluppo di abilità e competenze specializzate per migliorare la gestione e il trasferimento delle conoscenze nel settore del patrimonio culturale, anche attraverso il programma Erasmus+. L’obiettivo è quello di individuare le competenze che rischiano di essere perdute, raccogliere dati statistici, definire profili professionali e sviluppare quadri per sensibilizzare e attirare i giovani verso occupazioni legate al patrimonio.

  1. Il patrimonio culturale per partenariati globali più forti: consolidare la cooperazione internazionale

Nell’ambito del programma Orizzonte 2020, l’UE sta creando una rete internazionale per l’innovazione e la diplomazia in materia di patrimonio culturale. L’esperienza dell’UE aiuterà i paesi terzi nella tutela del patrimonio culturale attraverso attività di formazione e nel promuovere la creazione di soluzioni specifiche e innovative in varie regioni (Paesi del vicinato dell’UE, America latina, Africa e Asia).

App Cultural gems

In occasione della Conferenza, la Commissione presenta tra l’altro la nuova applicazione mobile Cultural Gems è una piattaforma che si rivolge alle comunità locali nelle città e nei centri urbani per mettere in risalto i luoghi culturali meno noti, stimolando i turisti e gli abitanti del luogo a scoprire mete creative e culturali al di fuori dei circuiti abituali. L’applicazione, derivante dall’Osservatorio della cultura e della creatività urbana varato dalla Commissione nel 2017, offre una mappa interattiva di facile utilizzo che si concentra sulla cultura e sulla creatività, integrando aspetti di ludicizzazione per coinvolgere gli utenti. L’Osservatorio si avvale di dati quantitativi e qualitativi per valutare e mettere a confronto le prestazioni di 168 città in 30 Paesi europei. L’Osservatorio e l’applicazione mobile sono stati entrambi sviluppati dal JRC per sostenere i responsabili politici locali nel favorire l’innovazione, la creazione di posti di lavoro e la coesione sociale a partire dalla cultura.

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