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OMS-Europa: alti livelli di zucchero negli alimenti per bambini

Due studi dell’OMS-Europa mostrano che un’alta percentuale di alimenti per bambini è erroneamente commercializzata come adatta a bambini di età inferiore ai 6 mesi e che molti di questi alimenti contengono livelli di zucchero inappropriati.

La Guida per porre fine alla promozione inappropriata di alimenti per neonati e bambini piccoli per porre fine alla promozione inappropriata di alimenti per neonati e bambini piccoli, pubblicata nel 2016 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) che si prefiggeva di proteggere l’allattamento al seno, prevenire l’obesità e le malattie croniche, promuovere una dieta sana e garantire ai familiari informazioni chiare e accurate sull’alimentazione dei neonati e dei bambini piccoli. Tra le misure indicate si chiedeva di rafforzare le regole sul marketing degli alimenti per l’infanzia e i sostituti del latte materno, sancite dal “Codice Internazionale per la Commercializzazione dei sostituti del latte materno” del 1981, affermando esplicitamente che i prodotti alimentari complementari in commercio (CAFC) non dovrebbero essere pubblicizzati per i bambini di età inferiore ai 6 mesi.

In questo scenario si collocano ora le 2 pubblicazioni di OMS-Europa:
– il DocumentoAlimenti commerciali per neonati e bambini piccoli nella Regione europea dell’Oms” che si prefigge di aiutare gli Stati membri a comprendere quali alimenti commerciali per lattanti e bambini sono attualmente sul mercato e sostenere l’attuazione della Guida per porre fine alla promozione inappropriata di alimenti per lattanti e bambini a livello europeo;
– il Documento di discussione “Porre fine alla promozione inappropriata di alimenti complementari disponibili in commercio per neonati e bambini di età compresa tra 6 e 36 mesi in Europa” dove si delineano i primi passi nello sviluppo di un modello di profilo nutrizionale (NPM) per alimenti complementari disponibili in commercio e commercializzati come idonei per neonati e bambini piccoli (6–36 mesi).

Una buona alimentazione nell’infanzia e nella prima infanzia – ha affermato Zsuzsanna Jakab, Direttore regionale OMS-Europe – rimane la chiave per garantire la crescita e lo sviluppo ottimali dei bambini e per migliorare i risultati sanitari più avanti nella vita – inclusa la prevenzione del sovrappeso, dell’obesità e delle malattie non trasmissibili legate alla dieta (NCD) – rendendo così lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite Obiettivo 3 per garantire una vita sana e promuovere il benessere di tutti a tutte le età molto più realizzabile“.

Nel primo si descrive la metodologia sviluppata per identificare gli alimenti per l’infanzia presenti sul mercato e raccogliere i dati sulla loro composizione, caratteristiche nutrizionali, confezione, etichettatura e promozione. Nello specifico, gli obiettivi dello studio sono stati:
– raccogliere dati sui prodotti alimentari commercializzati per la prima infanzia (0-36 mesi);
– confrontare la composizione di tali prodotti (incluso il contenuto nutrizionale) con la Guida OMS del 2016 e con le linee guida nazionali sull’alimentazione dei lattanti e dei bambini piccoli;
– confrontare i metodi utilizzati per promuovere i prodotti (etichettatura, indicazioni, prezzi e promozioni) con quanto raccomandato dalla Guida stessa.

Lo studio è stato condotto tra novembre 2017 e gennaio 2018 in 4 Paesi di OMS-Europa (Austria, Ungheria, Israele e Bulgaria). Sono stati raccolti i dati di 7.955 prodotti alimentari o bevande commercializzati come adatti per lattanti e bambini piccoli in 516 punti vendita delle città di Vienna, Budapest, Haifa e Sofia.

In tutte e 4 le città una sostanziale proporzione di prodotti (28-60%) è commercializzata come adatta a bambini di età inferiore ai 6 mesi, in violazione del Codice internazionale e della Guida OMS 2016, che prevedono che i cibi complementari non siano pubblicizzati come adatti a bimbi di meno di 6 mesi.

L’Oms chiede anche a produttori e distributori di aderire a tali raccomandazioni, indipendentemente dal fatto che siano state tradotte in leggi nazionali.

Gli alimenti per lattanti e bambini piccoli dovrebbero conformarsi alle varie raccomandazioni nutrizionali e compositive stabilite – ha dichiarato João Breda, Capo dell’Ufficio per la prevenzione e il controllo delle malattie non trasmissibili di OMS-Europa – Tuttavia, vi sono dubbi sul fatto che molti prodotti potrebbero essere ancora troppo ricchi di zuccheri“.

Rispetto alla qualità nutrizionale, c’è la preoccupazione che i prodotti destinati alla prima infanzia non abbiano contenuti adeguati di grassi saturi, zuccheri o sale.

Energia
Dall’indagine è emerso che alcuni dei prodotti analizzati hanno meno energia per 100g rispetto al latte materno (molte zuppe, alcuni yogurt e pasti a base di pesce o di carne, e almeno la metà delle puree di frutta e verdura). Sul versante opposto alcuni prodotti della categoria biscotti/wafers/crisps hanno una densità energetica molto elevata, aumentando il rischio di un eccessivo apporto energetico.

Zuccheri
In tutti e quattro i Paesi sono stati osservati elevati livelli di zuccheri totali. In circa la metà dei prodotti analizzati in Austria, Bulgaria e Ungheria, più del 30% dell’energia proviene da zuccheri. Sebbene i valori osservati negli alimenti analizzati in Israele siano più bassi, quasi 1 prodotto su 5 (18%) contiene più del 30% dei livelli di energia da zuccheri.

Sodio
Ai bambini non dovrebbero essere dati alimenti contenenti sale aggiunto. Da 2 anni di età, l’OMS raccomanda che l’assunzione massima di sodio di 2g al giorno (equivalente a 5g di sale per giorno). Una percentuale considerevole delle categorie di carne e di pesce, minestre, zuppe, biscotti/biscotti/wafers/crispe analizzati contiene 50 mg di sodio o più per 100 kcal in almeno 1 Paese.

Tra le altre caratteristiche indagate, la maggioranza dei prodotti riportava la composizione e le proprietà nutritive ma anche slogan sulla salute, in contrasto con quanto previsto dal Codex. Tra le aree di promozione inappropriata dei prodotti, dal 16% al 53% riportavano immagini destinate ad attirare l’attenzione dei bambini (per esempio i fumetti). Queste pratiche sono dannose per l’alimentazione dei lattanti e dei bambini piccoli “perché possono interferire con l’allattamento e con la fiducia dei genitori nell’alimentazione complementare fatta con gli alimenti della famiglia, cucinati in casa, e incoraggiare la dipendenza da alimenti e bevande commerciali”.

Nel secondo documento di delinea una bozza da discutere con i Paesi della regione di nutrient profile model (NPM) per neonati e bambini piccoli di età compresa tra 6-36 mesi, che è stata sviluppata seguendo le indicazioni raccomandate dall’OMS, sulla base di informazioni di dati provenienti da diverse fonti, tra cui una revisione della letteratura. La bozza di NPM è volta a guidare i cambiamenti nella composizione dei prodotti, nell’etichettatura e nelle pratiche di promozione dei prodotti alimentari rivolti a neonati e bambini della Regione Europea. 

Tra le raccomandazioni chiave incluse:
– produrre più cibi vegetali e salati rispetto ai cibi a base di frutta e dolci;
– non utilizzare zuccheri aggiunti o agenti dolcificanti;
– ridurre il contenuto di zuccheri totali e liberi negli alimenti;
– dolci, snack dolci, bevande alla frutta, succhi di frutta e latte di mucca zuccherato / alternativo al latte non devono essere commercializzati come idonei per lattanti e bambini fino a 36 mesi;
– tutti i prodotti alimentari complementari disponibili in commercio (CACF) devono includere una dichiarazione sull’importanza di continuare l’allattamento al seno fino a due anni o più;
– nessun CAFC deve essere commercializzato come idoneo per i bambini di età inferiore a 6 mesi e i prodotti devono indicare l’età di adeguata introduzione.

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