Infrastrutture e mobilità Sostenibilità

Presto il via al pacchetto UE di misure per la mobilità sostenibile

acchetto UE di misure per mobilità sostenibile

Gli Stati membri dell’UE dovranno garantire entro il 2020 la presenza sul proprio territorio di un numero minimo di stazioni di rifornimento per i mezzi di trasporto elettrici, a idrogeno, a metano, a gpl, con comuni standard di progettazione e di utilizzo.

La Commissione Trasporti del Parlamento europeo ha approvato il 26 novembre 2013 con 30 voti favorevoli e 7 contrari la proposta di Direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sulla Realizzazione di infrastrutture per i combustibili alternativi, adottata in gennaio dalla Commissione UE.
Secondo la Commissione UE, l’uso di combustibili puliti è ostacolato da tre fattori principali: l’elevato costo dei veicoli, un basso livello di accettazione da parte dei consumatori e la mancanza di stazioni di ricarica e rifornimento. Si tratta di un circolo vizioso: non vengono costruite stazioni di rifornimento perché non ci sono abbastanza veicoli; i veicoli non sono venduti a prezzi competitivi perché la domanda è insufficiente; i consumatori non acquistano i veicoli perché sono costosi e non ci sono stazioni di rifornimento.

Pertanto, la Commissione propone un pacchetto di obiettivi vincolanti per gli Stati membri con un livello minimo di infrastrutture per combustibili puliti quali energia elettrica, idrogeno e gas naturale, nonché standard comuni a livello UE per le attrezzature necessarie.
La proposta si inserisce nella Strategia Europa 2020 per un uso efficiente delle risorse che mira anche a ridurre l’importazione di petrolio e nella Strategia Trasporti che prevede la riduzione del 60% delle emissioni del settore al 2050.

“Sono molto soddisfatto del voto positivo della Commissione Trasporti del Parlamento – ha dichiarato il Vice-presidente della Commissione UE e responsabile dei Trasporti, Siim Kallas – Si rafforza in tal modo la nostra proposta, soprattutto per quanto riguarda la copertura minima di infrastruttura, le informazioni per i consumatori e gli aspetti innovativi. Sono fiducioso che tali ambiziose misure saranno adottate presto a vantaggio dei cittadini e dell’industria dell’UE“.

I “combustibili alternativi” che dovranno sostituire le fonti di petrolio fossile nella fornitura di energia per il trasporto e che possono contribuire alla sua decarbonizzazione, comprendono:

– elettricità;

– idrogeno;

– biocarburanti;

– combustibili sintetici;

– gas naturale, compreso il biometano, in forma gassosa (gas naturale compresso – GNC) e liquefatta (gas naturale liquefatto – GPL).

Per quanto attiene la fornitura di elettricità per il trasporto, gli Stati membri dovranno realizzare al 31 dicembre 2020 un numero minimo di punti di ricarica per veicoli elettrici, quanto meno pari al numero indicato in una tabella allegata (qui di seguito).

Inoltre, almeno il 10% dei punti di ricarica lenti deve essere accessibile a tutti ed entro il 31 dicembre 2015 devono essere conformi a determinate specifiche tecniche.

Per i punti di ricarica veloce a corrente alternata, ai fini dell’interoperabilità, i deputati appoggiano la proposta della Commissione UE di connettori del tipo 2, quali descritti nella norma EN62196-2:2012, anche se, previsto dalle legislazioni nazionali, possono essere dotate di finestre di sicurezza supplementari; mentre quelli a corrente continua rapida per veicoli elettrici saranno muniti, sempre ai fini dell’interoperabilità, di connettori del tipo “Combo 2”, quali descritti nella pertinente norma EN da adottarsi entro il 2014, anche se per un periodo transitorio che terminerà il 1° gennaio 2019, potranno essere dotati di connettori “CHAdeMO”.

Per quanto attiene all’idrogeno, i Paesi in cui esistono già punti di rifornimento, dovrebbero essere disponibili un numero sufficiente a intervalli non superiori a 300 km.
Rispetto alla proposta originaria i deputati hanno aggiunto il requisito della costruzione di un numero di punti di rifornimento per l’idrogeno negli Stati membri in cui non esistono ancora, con scadenza 31 dicembre 2030.

Lungo le strade della rete centrale TEN-T, per i veicoli pesanti, i punti di rifornimento per LNG dovranno essere stabiliti a intervalli non superiori a 400 km; mentre quelli per il metano dovranno essere disponibili ad intervalli non superiori ai 100 km, in modo da consentire la circolazione in tutta l’Unione europea dei veicoli alimentati con tale carburante.

Per informare i consumatori è necessario che presso le stazioni di rifornimento, nei manuali dei veicoli e sui veicoli figurino informazioni chiare e semplici sulla compatibilità tra i combustibili e i veicoli presenti sul mercato.

Mediante atti delegati sarà possibile rivedere la gamma dei combustibili alternativi, la copertura dell’infrastruttura e l’adozione di specifiche tecniche per i combustibili e le rispettive infrastrutture.

La definizione delle modalità di informazione dei consumatori sui combustibili e la loro compatibilità con i veicoli avverrà mediante atti di esecuzione.

Il settore privato dovrebbe svolgere un ruolo fondamentale nello sviluppo di tali infrastrutture, tuttavia i parlamentari europei sottolineano che gli Stati membri dovrebbero fornire incentivi fiscali e utilizzare gli appalti pubblici per provvedervi, attingendo ai finanziamenti dei Programmi europei come Horizon 2020, il Fondo di Sviluppo Regionale, il Fondo di coesione e i Fondi del Meccanismo per collegare l’Europa.

Nel fissare gli obiettivi, gli Stati membri devono prestare particolare attenzione a fornire sufficienti punti di ricarica e di rifornimento nelle aree urbane, al fine di ridurre la congestione urbana, anche tramite servizi di trasporto pubblici elettrificati.

Dopo una trattativa con il Consiglio UE, probabilmente già il 5 dicembre 2013 nell’ambito del Consiglio Trasporti, la Direttiva dovrebbe essere pubblicata entro la data delle prossime elezioni europee (22-25 maggio 2014).

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