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Mobilità individuale: agire ora per garantirne la sostenibilità futura

Il Rapporto triennale del MIT Energy Initiative esplora come le decisioni individuali di viaggio saranno modellate dalle complesse interazioni tra tecnologie, mercati, modelli di business, politiche governative e preferenze dei consumatori, e le potenziali conseguenze all’orizzonte 2050 dei cambiamenti correlati alla mobilità individuale.

MIT Energy Initiative (MITEI), centro di ricerca, formazione e promulgazione di soluzioni energetiche low carbon, ha presentato il 19 novembre 2019 alla più vasta comunità del MIT (Massachusetts Institute of Technology) il Rapporto Insights into Future Mobility” lo studio triennale sulla mobilità del futuro, che indaga sull’evoluzione della mobilità individuale con un orizzonte al 2050, il cui obiettivo di aiutare tutte le parti coinvolte ad anticipare e affrontare le sfide che ci attendono.

Con l’aumento della popolazione e dei redditi, si prevede che la domanda globale di mobilità individuale cresca, determinando delle sfide incombenti per quel che riguarda l’inquinamento atmosferico, i cambiamenti climatici, la sicurezza stradale, la congestione e l’esclusione sociale. Ciò è particolarmente vero nelle economie emergenti che attualmente hanno livelli relativamente bassi di veicoli di proprietà. Più di mezzo miliardo di nuove auto potrebbero aggiungersi alla flotta globale entro la metà del secolo. Si prevede che i viaggi con i veicoli leggeri aumenteranno di circa il 50% nello stesso lasso di tempo, sollevando questioni importanti quali l’uso delle risorse, gli impatti climatici e quelli sulla salute e sulla sicurezza.

Il Rapporto sottolinea l’importanza dell’azione a breve termine sulla mobilità individuale per garantirne la sostenibilità a lungo termine, scoprendo che è necessaria una continua innovazione tecnologica che deve essere accompagnata da politiche intersettoriali e da cambiamenti nel comportamento dei consumatori se si vuole raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi per la riduzione delle emissioni di gas serra.

Comprendere il futuro della mobilità individuale richiede un’analisi integrata di tecnologie, infrastrutture, scelte dei consumatori e politiche di governo – ha dichiarato il Direttore del MITEI Robert C. Armstrong, Professore di Ingegneria chimica presso il MIT – Il team di studio ha esaminato come queste diverse dimensioni si svilupperanno e interagiranno, e il Rapporto offre possibili percorsi per raggiungere un sistema di trasporto individuale più sostenibile“.

Lo Studio è stato organizzato sull’analisi di 5 principali aree, ognuna delle quali si è concentrata su un aspetto particolare o su una serie di effetti sul futuro panorama della mobilità individuale.
1.Il potenziale impatto delle politiche climatiche sulla composizione della flotta globale, sul consumo di carburante, sui prezzi del carburante e sulla produzione economica.
2. Le prospettive di acquisti e di viaggi, con particolare attenzione ai due maggiori mercati mondiali di veicoli leggeri: gli Stati Uniti e la Cina.
3. Caratteristiche dei propulsori e carburanti alternativi per i veicoli, che potrebbero influire sulla loro futura quota di mercato.
4. Considerazioni sulle infrastrutture per la ricarica e il rifornimento, poiché incidono in particolare sulla futura domanda di veicoli, inclusi i plug-in, gli elettrici e quelli a celle combustibili alimentate da idrogeno.
5. Il futuro della mobilità individuale nelle aree urbane, con particolare attenzione al ruolo potenzialmente perturbatore dei veicoli autonomi e dei servizi di trasporto passeggeri.

I ricercatori hanno scoperto che esiste una notevole opportunità per ridurre le emissioni derivanti dalla mobilità individuale, migliorando l’efficienza delle opzioni propulsive e diffondendo i veicoli alimentati da carburanti alternativi nei prossimi decenni. Questi cambiamenti devono essere accompagnati dalla decarbonizzazione della produzione di carburanti ed elettricità, al fine di raggiungere gli obiettivi globali di mitigazione delle emissioni, ottenere aria più pulita e altri benefici per l’ambiente e la salute umana.

La nostra analisi mostra che la riduzione dell’intensità di carbonio della flotta di veicoli leggeri contribuisce agli obiettivi di mitigazione dei cambiamenti climatici, come parte di una ben più ampia soluzione – ha sottolineato Sergey Paltsev, viceDirettore del Programma congiunto del MIT per la scienza e la politica del cambiamento globale e ricercatore senior presso il MITEI – Se vogliamo raggiungere gli obiettivi internazionali per limitare l’aumento della temperatura e contrastare gli altri impatti legati ai cambiamenti climatici, avremo bisogno di politiche climatiche globali che promuovano l’adozione di veicoli a carburanti alternativi nel settore dei trasporti e contemporaneamente decarbonizzino la produzione di elettricità“.

Diversi fattori influenzano la decisione di un individuo a convertirsi ad un veicolo alimentato da soluzioni alternative, come il caso di un veicolo elettrico a batteria. I ricercatori hanno individuato quelli più importanti e correlati che incidono sull’adozione di veicoli alternativi, quali costi, autonomia di guida e praticità di ricarica. La loro conclusione è che all’aumentare del numero dei veicoli elettrici prodotti, diminuiranno i costi della batteria e il prezzo di acquisto, favorendo le vendite. Il miglioramento delle batterie incrementerà la gamma di veicoli disponibili, rafforzando nei consumatori l’attrattività di quelli a carburante alternativo. Un maggiore dispiegamento di veicoli elettrici creerà un mercato più ampio per l’infrastruttura di ricarica disponibile al pubblico, fondamentale per supportare la praticità della ricarica.

Abbiamo rilevato una probabile sostanziale diffusione dei veicoli elettrici a batteria – ha affermato William H. Green, Professore di ingegneria chimica al MIT e a Capo della ricerca – Tuttavia le dimensioni e la velocità di questa transizione verso l’elettrificazione dipenderanno dall’evoluzione dei costi della batteria, dalla disponibilità dell’infrastruttura di ricarica e dal supporto delle politiche“.

Questa distribuzione su larga scala di veicoli elettrici a batteria dovrebbe consentire la parità con il costo di acquisto di veicoli con motore a combustione interna in circa 10 anni negli Stati Uniti. Inoltre, questa transizione determinerà nuove opportunità, tra cui lo sviluppo economico di soluzioni per metodologie di riciclaggio delle batterie su scala industriale.

I ricercatori hanno anche esaminato il ruolo comportamentale dei consumatori nei confronti dell’acquisto e dell’uso di auto sia nelle economie affermate che in quelle emergenti. Negli Stati Uniti, i ricercatori hanno analizzato le tendenze della popolazione e i fattori socio-economici per stimare la domanda futura di veicoli e di spostamenti individuali con veicoli. Mentre molti sostengono che un minore interesse per il possesso di auto e per il suo utilizzo tra i millennial potrebbe comportare una riduzione della flotta di veicoli personali nei prossimi decenni, il gruppo di ricerca ha scoperto che le differenze generazionali avrebbero un peso marginale rispetto agli aspetti socio-economici, concludendo che non vi è alcuna differenza significativa nel possesso o nell’uso di auto tra i millennial e le generazioni precedenti. Pertanto, lo stock di veicoli leggeri e il numero di miglia percorse aumenterà di circa il 30% entro il 2050 negli Stati Uniti.

Inoltre, l’analisi indica che il “car pride ovvero lo status symbol correlato al possesso e all’uso di un’auto ha un effetto tanto forte quanto quello del reddito. Un’analisi al riguardo condotta nei vari Paesi ha evidenziato che tale attrattiva è più accentuata nei mercati emergenti di auto, piuttosto che in quelli già affermati, con l’eccezione degli Stati Uniti dove il “car pride” è molto sentito.

L’attaccamento a valori simbolici ed emotivi correlati al possesso e all’uso di auto, in particolare tra gli individui delle economie emergenti, potrebbe rappresentare un ostacolo significativo all’adozione diffusa di alternative più sostenibili rispetto a veicoli alimentati da carburanti a base di petrolio – ha sottolineato Joanna Moody, Responsabile del programma di ricerca del Mobility Systems Center del MIT e Coordinatrice del Rapporto – Ci sarà bisogno di sforzi proattivi attraverso politiche pubbliche per stabilire nuove norme sociali al fine di abbattere queste barriere“.

Per quanto riguarda la Cina, il più grande mercato per le vendite di nuovi veicoli, i ricercatori hanno analizzato in che modo le città implementino le politiche di trasporto e per stimare come tali politiche a livello locale potrebbero influire sulle dimensioni future del parco auto cinese. Ad oggi, 6 principali città cinesi e una provincia hanno attuato politiche di restrizione del possesso di auto in risposta a gravi forme di congestione del traffico e di inquinamento atmosferico. Si è scoperto che se le sei megalopoli prese in esame continuassero con queste restrizioni, la flotta di veicoli leggeri del Paese potrebbe essere inferiore entro il 2030 del 4 % (12 milioni di veicoli) rispetto al numero che si raggiungerebbe se tali restrizioni venissero abbandonate.

Infine, il team ha esplorato le modalità di interazione dei servizi di mobilità autonoma (AV) a basso costo con i mezzi di trasporto pubblico esistenti nelle città più densamente popolate, scoprendo che l’introduzione di questo servizio di mobilità a basso costo e senza limitazioni può determinare un aumento della congestione, dei tempi di percorrenza e dei chilometri percorsi con le auto di proprietà, nonché di una riduzione del trasporto pubblico. Tuttavia, questi impatti negativi possono essere mitigati se vengono introdotti servizi di mobilità a basso costo insieme a politiche come quelle del “primo/ultimo chilometro” (l’utilizzo di AV per trasportare i passeggeri da e verso le stazioni di trasporto pubblico) o a quelle di riduzione della proprietà dei veicoli privati. Questi risultati afferiscono anche alle città con livelli molti diversi di servizio pubblico di trasporto.

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