Biodiversità e conservazione Diritto e normativa Società

Leggi ambientali: ci sono, ma non vengono adeguatamente applicate

Il primo Rapporto sullo Stato globale delle leggi ambientali dell’UNEP sottolinea positivamente che nel corso degli ultimi decenni le normative ambientali si sono moltiplicate di 38 volte, tuttavia la loro debole o mancata attuazione costituisce oggi una delle maggiori sfide per mitigare i cambiamenti climatici, ridurre l’inquinamento e prevenire la diffusione di specie aliene e la distruzione degli habitat.

L’UNEP ha rilasciato a Nairobi (Kenya), dove era in corso lo svolgimento (22-25 gennaio 2019) del summit tecnico per mettere a punto la sesta edizione del Rapporto “Global Environmental Outlook -GEO 6” dal titolo “Healthy Planet, Healthy People”, la prima valutazione globale sullo Stato del Diritto ambientale.

Secondo il Rapporto “Environmental Rule of Law: First Global Report”, nonostante dal 1972 il numero delle leggi ambientali adottate sia aumentato di ben 38 volte, la loro debole o mancata attuazione costituisce oggi una delle maggiori sfide per mitigare i cambiamenti climatici, ridurre l’inquinamento e prevenire la diffusione di specie aliene e la distruzione degli habitat.

Questo rapporto risolve il mistero del perché persistano problemi come inquinamento, declino della biodiversità e cambiamenti climatici nonostante la proliferazione delle leggi ambientali negli ultimi decenni – ha detto David Boyd, relatore speciale delle Nazioni Unite per i Diritti umani e l’Ambiente – Se le normative ambientali non vengono continuamente riaffermate, anche le regole apparentemente rigorose sono destinate a fallire e il diritto umano fondamentale a vivere in un ambiente sano non sarà mai realizzato“.

Il Rapporto  mette in evidenza i numerosi e positivi sviluppi della legislazione ambientale dal 1972, tra cui l’inserimento nelle Costituzioni di 88 Paesi del diritto ad un ambiente sano, e 65 hanno inserito anche la protezione ambientale; si sono costituiti Tribunali ambientali in oltre 50 Paesi e più di 60 hanno disposizioni legislative per il diritto dei cittadini ad avere informazioni ambientali.

Abbiamo gli strumenti sotto forma di leggi, regolamenti e agenzie per governare il nostro ambiente in modo sostenibile – ha sottolineato ha dichiarato Joyce Msuya, Direttore esecutivo facente funzione dell’UNEP, dopo le dimissioni di Achim Steiner – La volontà politica ora è fondamentale per garantire che le nostre leggi funzionino adeguatamente per salvaguardare il Pianeta. Questa prima valutazione globale sullo stato del diritto ambientale evidenzia il lavoro svolto da coloro che stanno dalla parte giusta della storia, e, conseguentemente, quante nazioni siano più forti e sicure di conseguenza“.

Nel Rapporto vengono anche individuati molteplici fattori che contribuiscono a un’applicazione inadeguata delle normative ambientali, tra cui uno scarso coordinamento tra agenzie governative, debole capacità istituzionale, mancanza di accesso alle informazioni, corruzione e impegno civico soffocato.

Un’attenzione particolare viene dedicata ad una tendenza particolarmente preoccupante: la crescente resistenza alle leggi ambientali, che si evidenzia nel crescente numero di minacce, vessazioni, arresti arbitrari e addirittura uccisioni di cui sono fatti oggetto i difensori dell’ambiente: tra il 2002 e il 2013, 908 persone – tra cui guardie forestali, ispettori governativi e attivisti locali – sono state uccise in 35 paesi e solo nel 2017 sono stati uccisi 197 difensori dell’ambiente.

Il rapporto evidenzia 4 opportunità per rafforzare lo stato del diritto ambientale.

  1. Integrazione con gli SDG: è chiaro che molti degli obiettivi di sviluppo sostenibile, anche quelli che non menzionano esplicitamente l’ambiente, saranno raggiunti solo se vi saranno progressi sostanziali nelle norme sulla stato di diritto ambientale. Ciò significa che, mentre Paesi e partner perseguono l’Agenda 2030 per lSviluppo sostenibile, hanno bisogno di integrare la considerazione dello stato del diritto ambientale nella loro programmazione.
  1. Coinvolgimento di diversi attori: l’ esperienza ha dimostrato che la volontà politica è determinante affinché le leggi ambientali siano implementate e applicate. Le diverse organizzazioni e i singoli individui devono capire che per poter realizzare i propri specifici obiettivi ci deve essere uno stato del diritto ambientale efficace.
  1. Valutazione continua sullo stato delle normative ambientali: per rafforzare l’implementazione della legislazione ambientale, che si evolve con le innovazioni, le conoscenze e la consapevolezza, c’è bisogno di una sua valutazione globale svolta con regolarità. Tale valutazione è fondamentale per comprendere le tendenze, identificando innovazioni e condividendo l’apprendimento su quali approcci siano più efficaci.
  1. Approcci sperimentali: il personale delle autorità governative è assai cauto nel concedere un’autorizzazione ambientale, specialmente se si tratta di un primo permesso di tal genere, di firmare l’accatastamento di una proprietà fondiaria di comunità, o  altre misure previste dalla legge. Spesso è più facile convincere sia i decisori politici che il personale  che un certo approccio può funzionare se è già testato e provato.

L’effettivo impegno di una società civile informata, si sottolinea nel Rapporto, si traduce in un migliore processo decisionale da parte dei Governi, in una maggiore responsabilità da parte delle imprese e una legislazione ambientale più efficace. Il rilascio di relazioni periodiche sulla qualità dell’ambiente nazionale, inclusa la qualità dell’aria e la qualità dell’acqua, aiuta a raggiungere questi obiettivi.

Sfortunatamente, secondo l’Environmental Democracy Index, indice basato su tre diritti fondamentali (accesso libero alle informazioni sulle risorse e sui problemi ambientali; partecipazione significativa al processo decisionale; applicazione delle leggi in difesa dell’ambiente o il risarcimento danni), solo 20 dei 70 Paesi esaminati, pari al 28%, sono classificati come “buoni” o “molto buoni” nella produzione di un rapporto “Stato dell’Ambiente” regolare, completo e aggiornato. In India, Tailandia e Uganda, i dati sull’inquinamento derivante da impianti industriali possono essere ottenuti solo attraverso un contatto personale.

Ciò che abbiamo visto negli ultimi decenni è una crescita di leggi e istituzioni, ma molti di questi progressi sono in stallo – ha affermato Carl Bruch, ricercatore presso l’Environmental Law Institute di Washington (DC) e coautore del Rapporto – Ci sono le leggi che devi seguire e le leggi che puoi seguire se vuoi. In molti Paesi, le leggi ambientali rientrano in quest’ultima categoria“.

 

Articoli simili

Lascia un commento

* Utilizzando questo modulo accetti la memorizzazione e la gestione dei tuoi dati da questo sito web.