Dal Workshop sui rifiuti marini di Roma è emersa la volontà dell’Italia di assumere un ruolo di primo piano nell’ambito della Presidenza G7 del nostro Paese per promuovere iniziative di collaborazione tra gli Stati al fine di porre fine al fenomeno delle plastiche nei mari che i più recenti studi scientifici hanno rilevato potrebbero avere rispercussioni negative sulla salute umana, oltre che certe gravi incidenze economiche sui servizi ecosistemici offerti.
Sta diventando una delle priorità politiche a livello globale l’inquinamento marino da rifiuti, in particolare delle plastiche, che colpiscono i servizi ecosistemici che hanno importanti implicazioni per il benessere umano per effetto di perdite in settori economici quali il turismo, la pesca, l’acquacoltura, la navigazione e l’energia.
Dal momento che i rifiuti marini sono trasportati su lunghe distanze, essi possono provocare danni economici significativi in aree lontane dai luoghi dove sono stati originati e diventare, così, un costo per settori e Paesi che non sono responsabili della loro generazione. Non si salvano nemmeno le grandi profondità oceaniche, dove sono stati riscontrati residui di microplastiche negli organismi che vivono negli abissi.
In un recente Studio del Centro Comune di Ricerca, sono riportate le 10 voci di rifiuti più diffusi e che, in ordine decrescente, sono: mozziconi di sigarette; involucri di plastica per alimenti; bottiglie di plastica per bevande; tappi di bottiglia di plastica; cannucce e cucchiai in plastica; shopper; bottiglie per bevande in vetro; altri tipi di sacchetti di plastica; carta e lattine per bevande.
Ben 7 di questi articoli sono realizzati in plastiche e precedenti studi hanno stimato che oltre l’80% delle cause di impatto negativo sulle specie marine è determinato dai rifiuti plastici.
Nel corso del “G7 Workshop on Marine Litter“, svoltosi il 20-21 aprile 2017 a Roma e dedicato alle problematiche delle plastiche in mare, nell’ambito delle iniziative della Presidenza italiana del G7, la Sottosegretaria all’Ambiente Sonia Velo ha annunciato che l’Italia porterà il tema dei rifiuti marini alla Conferenza ad alto livello delle Nazioni Unite di New York (5-9 giugno 2017) dedicata a sostenere l’attuazione dell’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 14 dell’Agenda 2030: “Conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile“.
“Il tema del Marine Litter ha assunto, negli ultimi anni, un ruolo centrale tra le numerosi pressioni che colpiscono gli ecosistemi marini e rappresenta, purtroppo, una grave minaccia per la biodiversità marina e costiera – ha dichiarato la Velo – In particolare sta emergendo sempre più il problema delle microplastiche e delle plastiche galleggianti che, in alcune aree oceaniche formano ammassi giganteschi che finiscono inevitabilmente nelle catene alimentari. L’obiettivo è quello di promuovere a livello internazionale la consapevolezza di questo fenomeno e di sensibilizzare il pubblico e gli stakeholders così come previsto dalla campagna ‘Clean Seas’ del Programma Ambiente delle Nazioni Unite a cui ieri l’Italia ha aderito“.
Il giorno 20 aprile, infatti, al termine del suo intervento al Workshpo preparatorio del G7 Ambiente di Bologna (10-12 giugno 2017″, il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Gian Luca Galletti ha consegnato al rappresentante del Mediterranean Action Plan (MAP), il piano adottato come programma regionale per il mare sotto l’egida del Progranna ONU per l’Ambiente, Gaetano Leone, la lettera indirizzata al Direttore Esecutivo dell’UNEP con cui si conferma l’adesione del nostro Paese alla campagna “Clean Seas“, lanciata a Bali (Indonesia) durante il 4° World Ocean Summit, (22-24 febbraio 2017), il cui obiettivo è eliminare entro il 2022 le principali fonti di inquinamento marino, dalle microplastiche del mondo cosmetico fino all’eccessivo uso di oggetti di plastica usa e getta come buste o bottiglie.
“È un tema che ritengo cruciale per la buona riuscita del nostro G7 – ha sottolineato Galletti – La tutela degli ecosistemi marini, per un paese circondato dal mare e dalla lunghissima tradizione marinara, è di vitale importanza. In questo ambito la problematica del Marine Litter ha assunto un’importanza sempre più strategica, essendo ormai globalmente riconosciuto come una delle principali minacce non solo per gli ecosistemi ,ma anche per la crescita sostenibile dei nostri Paesi. L’Italia è da sempre fortemente impegnata su questo tema: fin dal 2006 sono state adottate misure a livello legislativo volte a ridurre la produzione ed il consumo di buste di plastica e dal 2012 le buste di plastica monouso sono state messe al bando, facendo registrare una drastica riduzione del loro consumo. Durante la COP di Marrakesh abbiamo aderito con entusiasmo alla Coalizione Internazionale per ridurre l’inquinamento marittimo da borse di plastica, lanciata dalla Francia. Crediamo fortemente in questa iniziativa e siamo lieti che sia stata affidata all’UNEP. Per questo motivo abbiamo deciso di convocare il 10 giugno a Bologna un incontro con la Coalizione Internazionale con l’obiettivo di eliminare plastiche da mari e spiagge“.