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Intelligenza Artificiale ed Economia Circolare insieme per l’Economia 4.0

Il Rapporto della Ellen MacArthur Foundation e Google presentato al WEF di Davos sottolinea che la Intelligenza Artificiale applicata all’Economia Circolare su larga scala potrebbe far risparmiare al settore alimentare e all’elettronica di consumo oltre 200 miliardi di euro all’anno.

È stato presentato il 23 gennaio 2019 al World Economic Forum (Davos, 22-25 gennaio 201) il Rapporto “Artificial Intelligence and the Circular Economy. AI as a Tool to Accelerate the Transition”, scritto dalla Ellen MacArthur Foundation, in collaborazione con Google e con il supporto analitico McKinsey & Company, che fornisce una prima esplorazione in due emergenti megatrend: l’Intelligenza Artificiale (IA) e l’Economia Circolare.

Secondo il Rapporto, il potere analitico super-umano della IA potrebbe essere sfruttato per risolvere problemi complessi più velocemente di quanto possano fare gli umani, e può quindi contribuire a stabilire flussi di risorse dell’economia circolare a un ritmo più veloce di quanto sarebbe altrimenti possibile.

In particolare, il Rapporto esamina come l’applicazione della IA possa migliorare e consentire l’innovazione dell’economia circolare in tre modi principali:
1) Progettare prodotti, componenti e materiali circolari. La IA può migliorare e accelerare lo sviluppo di nuovi prodotti, componenti e materiali adatti a un’economia circolare attraverso processi iterativi di progettazione assistita dall’apprendimento automatico che consentono la prototipazione e test rapidi.

2) Gestire modelli di business circolari. La IA può amplificare la forza competitiva dei modelli di business dell’economia circolare, sia come prodotto che come servizio e leasing. Combinando i dati storici e in tempo reale di prodotti e utenti, IA può contribuire ad aumentare la circolazione del prodotto e l’utilizzo delle risorse attraverso la previsione dei prezzi e della domanda, la manutenzione predittiva e la gestione intelligente dell’inventario.

3) Ottimizzare le infrastrutture circolari. La IA può aiutare a costruire e migliorare le infrastrutture logistiche inverse necessarie per “chiudere il cerchio” su prodotti e materiali, migliorando i processi per smistare e ordinare prodotti, rigenerare componenti e riciclare materiali.

Per illustrare la gamma di applicazioni, il Rapporto esamina due catene di valore: cibo e agricoltura e elettronica di consumo. Questi due settori, uno incentrato sui materiali biologici e l’altro sui materiali tecnici, evidenziano il potenziale dell’IA per aumentare la circolarità di una vasta gamma di attività economiche.

In particolare, la IA potrebbe essere utilizzata per adottare soluzioni progettuali per eliminare i rifiuti nel sistema alimentare, con un risparmi annuale stimato di 127 miliardi di dollari all’anno nel 2030. Ad esempio, le tecnologie emergenti di IA potrebbero essere utilizzate per determinare quando la frutta è pronta per essere raccolta, per adeguare in modo efficace l’offerta di cibo alla domanda e per valorizzare l’utilizzo commerciale dei sottoprodotti alimentari.

intelligenza artificiale per la produzione

Allo stesso modo, il settore dell’elettronica di consumo potrebbe risparmiare con utilizzo della IA fino a 90 miliardi di dollari all’anno entro il 2030, migliorando la manutenzione predittiva delle macchine e gestendo i sistemi di riciclaggio dei rifiuti elettronici in modo intelligente, attraverso la combinazione di riconoscimento delle immagini e robotica.

Il Rapporto sottolinea che le opportunità per la IA di guidare un’economia più circolare non si limitano solo a questi due settori: “Combinare le potenzialità della IA con una visione per un’economia circolare – suggerisce il Rapporto – rappresenta una significativa opportunità, ancora largamente inutilizzata, per sfruttare uno dei settori di maggior sviluppo tecnologico del nostro tempo, in grado di sostenere gli sforzi trasformare radicalmente l’economia,  in un modello che sia rigenerativo, resiliente e adatto per il lungo termine”.

Che ci sia bisogno di utilizzare le risorse in modo più intelligente è fuori discussione, ma prima di essere applicata su larga scala l’Intelligenza Artificiale avrà inevitabilmente bisogno di una regolamentazione che protegga dai rischi correlati senza spegnere i numerosi vantaggi che la tecnologia può offrire, garantendo che i dati siano condivisi e sicuro e che la IA sia sviluppata e distribuita in modi che siano inclusivi e giusti per tutti.

Soprattutto ci sarà la necessità di informare e coinvolgere tutte le parti interessate, per superare le diffidenze e preoccupazioni delle persone.

Brookings Institution, una Ong di diritto pubblico con sede a Washington (DC) la cui mission è di condurre ricerche approfondite che facciano emergere idee nuove per risolvere i problemi che affliggono la società a livello locale, nazionale e globale, ha realizzato lo scorso anno un sondaggio sulle preoccupazioni degli americani per la IA in merito alla riduzione di posti di lavoro, alle minacce per l’umanità e per la privacy personale.

Il 41% degli intervistati ha dichiarato di vedere la diffusione dell’IA in modo positivo, il 23% non positivo e il 36% è rimasto incerto.
In termini di impatto dell’IA sull’occupazione, il 12% pensava che avrebbe creato posti di lavoro, il 13% non prevedeva alcun effetto e per il 38% provocherebbe la perdita di posti di lavoro.
Quasi la metà degli intervistati ritiene che la IA minerebbe la privacy personale, mentre il 34% si aspetta che la tecnologia semplifichi la vita, e il 13% afferma che renderebbe le loro vite più difficili.
Quasi un terzo degli intervistati ha dichiarato di considerare la IA una minaccia per l’umanità, rispetto al 24% di chi non ritiene che lo sia.

Le preoccupazioni per la IA non affliggono solo i cittadini, ma anche i 1.000 esperti che hanno contribuito al Global Risks Report 2019 del WEF, che hanno incluso gli attacchi informatici come i principali rischi tecnologici per l’economia mondiale, anche utilizzando le potenzialità della IA.

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