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Immobiliare: cresce il mercato e premia l’efficientamento energetico

L’Osservatorio Immobiliare Italiano, il report di Fiaip, Enea e I-Com sull’andamento del mercato immobiliare nel 2021, con le previsioni per il secondo semestre 2022”, rileva che è aumentato il numero di immobili compravenduti nelle classi energetiche più performanti e le nuove costruzioni in classe A1 hanno rappresentato il 30% degli acquisti.

La casa si conferma bene rifugio per eccellenza per gli Italiani. 750.000 compravendite nel 2021: +34%, raggiunte le transazioni di 15 anni fa. Milano capitale dell’Immobiliare (+8,8%), a ruota Bologna (+6,8%), scarseggiano le abitazioni da vendere e da affittare. Cresce la voglia di acquistare nei Borghi, +30% di richieste, ma 3/4 non si concretizzano in acquisti per l’assenza di servizi e infrastrutture digitali. Aumenta il numero di immobili compravenduti nelle classi energetiche più performanti e le nuove costruzioni in classe A1 hanno rappresentato il 30% degli acquisti.

Sono alcuni dei dati che emergono dall’Osservatorio Immobiliare Nazionale, il report della Federazione Italiana Agenti Immobiliari Italiani (Fiaip), in collaborazione con ENEA (Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) ed I-Com (Istituto Italiano per la Competitività) e presentato il 5 maggio 2022 nel corso di una Conferenza stampa.

Il mercato immobiliare si conferma dinamico anche nei primi mesi del 2022 ma inizia a scarseggiare l’offerta di case da vendere e da affittare – ha sottolineato il Presidente del Centro Studi Fiaip, Francesco La Commare –  Nonostante le legittime preoccupazioni dettate prioritariamente dalle conseguenze economiche del conflitto militare e dall’aumento del costo della vita, prevediamo un anno positivo per il settore, considerati una serie di fattori, tra i quali i tassi di interesse per i mutui che rimangono, seppur in lieve rialzo, ancora molto contenuti e la crescita, registrata anche nel 2021, dei risparmi delle famiglie italiane che unitamente all’incerta, e spesso scarsa, redditività degli investimenti finanziari e alla stessa inflazione, stimolano il cittadino verso l’investimento immobiliare”.

Anche le compravendite diverse dal residenziale fanno registrare tutte un segno positivo rispetto al 2020 con il commerciale (negozi) a +4,5%, direzionale (uffici) +2,3% e produttivo (capannoni) +1,9%, ma per i prezzi si riscontra per il commerciale una riduzione media del -3,2%, direzionale -4,5% e produttivo -5,6%.

Un dato positivamente significativo che emerge dal Report è senza dubbio quello sull’efficientamento energetico. Lo studio rileva come la percentuale di immobili appartenenti alla classe energetica G risulti ancora la più diffusa nel corso del 2021, anno nel quale è comunque emersa un’accelerazione della qualità energetica degli immobili ristrutturati e usati. Questo anche grazie al beneficio degli incentivi fiscali e nello specifico al Superbonus 110%, che ha trovato la sua concreta applicazione proprio nel 2021, dopo un anno nel quale i cittadini, a causa della pandemia, hanno dato priorità più alla ricerca di abitazioni dotate di maggiori spazi interni ed esterni che non all’efficienza energetica e alla sicurezza sismica.

A fronte della prevalenza di transazioni di edifici collocati nelle classi energetiche più basse, si evidenzia come nelle zone di estrema periferia gli immobili compravenduti appartengano per quasi l’80% alle classi energetiche meno performanti (E, F e G), mentre nelle zone di pregio la percentuale di immobili nelle prime classi energetiche (A e B) è al 36%.

“Nonostante i passi in avanti compiuti negli ultimi anni, grazie a misure come il Superbonus 110% e agli altri incentivi, per il raggiungimento degli obiettivi di risparmio energetico al 2030 e per la completa decarbonizzazione del settore edilizio nel 2050, così come previsto dalla Strategia Nazione di
Riqualificazione Energetica del Parco Immobiliare Nazionale, risulterà fondamentale la messa in campo di ulteriori misure strutturali, accompagnate anche da una maggiore capacità del sistema creditizio di offrire strumenti finanziari per la riqualificazione energetica degli immobili –
ha osservato Ilaria BertiniDirettrice del Dipartimento Unità per l’Efficienza Energetica (DUEE) – ENEA La pandemia ha profondamente segnato le nostre società dal punto di vista economico, sociale e delle abitudini individuali, offrendoci comunque l’opportunità di apprezzare i vantaggi delle abitazioni con elevate prestazioni energetiche. L’efficientamento degli immobili del settore civile, responsabile di circa il 45% dei consumi finali di energia e del 17,5% delle emissioni dirette di CO2, può fornire un contributo importante non solo per ridurre i costi in bolletta, ma anche per contrastare la nostra dipendenza dai combustibili fossili e realizzare la transizione energetica”.

Allo stesso modo il rapporto evidenzia l’esistenza di un potenziale di efficientamento molto elevato per gli edifici da ristrutturare, tuttora in larga parte energeticamente inefficienti (90% delle transazioni immobiliari nelle ultime tre classi energetiche).

Dall’indagine Fiaip – ENEA – I-Com emerge che, tra le caratteristiche connesse alla qualità energetica dell’immobile, gli acquirenti sono più sensibili alla presenza di impianti di climatizzazione ad alta efficienza (23,3%), a un buon isolamento termico delle strutture (21%) e degli infissi (20,9%) e a impianti di generazione a fonti rinnovabili (17,6%) e dunque la presenza di queste peculiarità potrebbe essere maggiormente evidenziata negli annunci immobiliari.

“Il mercato immobiliare non sembra ancora aver pienamente assorbito la scossa di due potenziali driver molto importanti rispetto al tema dell’efficienza energetica: la pandemia di Covid-19 e il Superbonus 110% per le ristrutturazioni ediliziesebbene siano riscontrabili degli impatti non trascurabili – ha dichiarato Franco D’Amore, Vicepresidente I-Com – Poco meno di un quarto degli agenti immobiliari intervistati ha rilevato infatti un aumento dell’attenzione al tema dell’efficienza energetica in chi compra un immobile, in conseguenza della pandemia. Più promettenti i dati della misura fiscale per promuovere la ristrutturazione di immobili scarsamente efficienti: poco meno del 50% del campione degli agenti immobiliari ha riscontrato infatti un impatto di questa misura sul mercato immobiliare. Nonostante questi dati incoraggianti, la quota di immobili ristrutturati e compravenduti che ricadono nelle prime classi energetiche rimane inchiodata a una percentuale che supera di poco il 30%. Un percentuale troppo bassa e che indica ancora come spesso nelle ristrutturazioni edilizie si sprechi una importante finestra di opportunità per riqualificare anche dal punto di vista energetico un immobile. Nella prossima edizione dello studio, sarà interessante valutare l’impatto sul tema dell’efficienza energetica degli edifici dei fortissimi aumenti dei costi dell’energia che si sono registrati nel corso del 2022 e causati dalla ripresa della domanda energetica mondiale post-Covid e ulteriormente inaspriti, in Europa, dalla guerra in corso in Ucraina”.

Il mercato delle locazioni, rispetto al 2020, si conclude con il segno positivo in tutti gli ambiti con il residenziale a +12,3%, commerciale +6%, direzionale +5% e produttivo +2% mentre l’andamento medio dei canoni di locazione è positivo per il residenziale +4,9% mentre negativo per il commerciale -2,2%, direzionale -2,6% e produttivo -2,8%, a supporto del fatto che l’aumento del numero di locazioni ad uso diverso dall’abitativo sono giustificate da un consistente abbassamento dei canoni di locazione oltre che dagli effetti della crisi che ha colpito numerose attività a seguito delle perduranti restrizioni pandemiche.

Per quanto riguarda i principali centri urbani, le città più performanti, in relazione sia alle compravendite che alle locazioni sono Milano, Bologna e Firenze. In particolare, per le compravendite Milano +8,8%, Bologna +6,8%, Firenze +3,2% e a seguire Genova +2,7%, Torino +2,3%, Venezia +2,5% e Roma +1,1%. Per le locazioni si confermano in prima linea Milano +7,9%, Bologna +3,8%, Firenze +2,8%, Roma +2,65%, Genova +1,1% e Napoli +0,5%.

“L’attrattività di Milano e Bologna – ha concluso Gian Battista Baccarini, Presidente Nazionale Fiaip  insegna quanto sia necessaria una strategia Nazionale sulle città che, tenendo conto delle migliori esperienze non solo Italiane, dia vita ad un riconosciuto modello di città sostenibile, innovativa e digitalizzata attraverso una visione integrata delle politiche urbanistiche che contempli non solo il settore Casa ma anche quello dei trasporti, della tutela dell’ambiente, della sicurezza e preveda la necessaria semplificazione e digitalizzazione delle procedure pubbliche orientate a favorire la circolazione regolare degli immobili, al fine di rendere le città ancora più vivibili e attrattive a beneficio del mercato e a tutela del cittadino”.

Cresce anche la voglia di acquistare nei Borghi, prioritariamente dettata dalla crescente volontà di lavorare in luoghi meno affollati, più tranquilli e con una qualità della vita superiore anche dal punto di vista ambientale. Si registra, infatti, un + 30% di richieste di cui solo il 1/4 si concretizzano in acquisti nonostante l’assenza di servizi e di infrastrutture digitali, in particolare della fibra ottica oramai divenuta indispensabile per assicurare una veloce navigazione online.

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