Green economy

Green Economy: 11 proposte per ottimizzare costi/benefici

Si sono chiusi gli Stati Generali della Green Economy (Ecomondo, 7-8 novembre 2023), con una grande successo di pubblico in presenza e in interazioni social, nel corso dei quali è stato, tra l’altro, un Pacchetto di 11 proposte per aumentare i vantaggi e far diminuire i costi dell’economia di domani “una green economy decarbonizzata, circolare e rigenerativa” qual era il focus della XII edizione.

Si sono conclusi a Fiera di Rimini, dove è in corso la XXVI edizione di Ecomondo (7-10 novembre 2023), gli Stati Generali della Green Economy, l’appuntamento annuale di riferimento per la green economy italiana, promosso dalle 68 organizzazioni di imprese riunite nel Consiglio Nazionale della Green Economy, e realizzato in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e della Transizione Energetica (MASE) e la  Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile (FoSS), e con il patrocinio della Commissione UE,.

Grande è stato il successo di pubblico in presenza e interazioni social: due giorni con oltre 1500 partecipanti e 100 relatori, più di un migliaio di contatti con l’hashtag #statigreen2023, con domande e commenti che hanno generato una copertura di oltre 500 mila utenti.

“In un quadro in cui permangono significative difficoltà e ritardi per la green economy italiana, l’ampia partecipazione al dibattito degli Stati Generali della Green Economy evidenzia il potenziale di crescita dell’economia verde, che continua a mostrare segnali promettenti sia nel campo della decarbonizzazione dell’economia sia per la circolarità – ha dichiarato Edo Ronchi, Presidente della FoSS al termine della due giorni – Alla vigilia della Coop 28 che registrerà ritardi rispetto agli accordi di Parigi, proiettando l’aumento della temperatura globale verso 2,4 gradi anziché a 1,5, rileviamo dati importanti sia in Cina nell’ambito degli investimenti per la decarbonizzazione sia negli Stati Uniti con l’Inflation Reduction Act che modifica sia la traiettoria statunitense sia quella globale, a conferma delle politiche avanzate per il clima e la competitività dell’economia europea”.

L’edizione 2023 è stata l’occasione per l’istituzione dell’Osservatorio sulla transizione ecologica dell’economia e delle imprese italiane, che sosterrà le potenzialità di sviluppo e di innovazione tecnologiche più significative, già in fase di industrializzazione o di produzione, sulla transizione ecologica dell’economia e delle imprese italiane.

Oltre al Rapporto annuale, gli Stati Generali della Green Economy 2023 hanno presentato un Pacchetto di 11 proposte per aumentare i vantaggi e far diminuire i costi dell’economia di domani “una green economy decarbonizzata, circolare e rigenerativa” qual era il focus di questa XII edizione.

Eccole di seguito sintetizzate, rinviando per approfondimenti al Documento integrale.

1. Semplificare, rendere brevi e certi i tempi per le autorizzazioni. La durata e la complessità delle procedure amministrative rappresentano fattori rilevanti di costo e ostacolo allo sviluppo degli investimenti per la realizzazione e l’esercizio degli impianti per la transizione ecologica.

2. Approvare anche in Italia una legge per il clima. In un cambiamento di vasta portata come la transizione climatica ed ecologica, serve un quadro legislativo – certo, stabile, pluriennale.

3. Approvare una legge per la tutela del suolo con misure di adattamento. L’aumento della frequenza e dell’intensità degli eventi meteorologici estremi (alluvioni e siccità) causato dalla crisi climatica, genera ingenti, e crescenti, danni con enormi costi economici e sociali.

4. Attuare una riforma della fiscalità in direzione ecologica. I prelievi e gli incentivi fiscali hanno un impatto rilevante sui costi delle misure e degli investimenti per la transizione ecologica.

5. Accelerare la produzione di energia da fonti rinnovabili e l’elettrificazione nei trasporti, negli usi civili e nell’industria. È urgente arrivare almeno a 10 GW di nuovi impianti per rinnovabili elettriche.

6. Introdurre un sistema efficace di incentivazione per l’efficienza energetica degli edifici. Negli edifici (residenziali, del commercio e dei servizi) si consuma la quota maggiore di energia, circa il 45%.

7. Rafforzare la circolarità di produzioni e consumi. L’utilizzo più efficiente dei materiali, pilastro fondamentale di un’economia più circolare, non genera solo benefici ambientali, ma un rilevante vantaggio economico e competitivo per l’Italia.

8. Rafforzare le imprese nazionali con un Piano Nazionale di sviluppo delle filiere produttive per la transizione ecologica.

9. Aumentare la quantità e migliorare la qualità del lavoro e aggiornare le competenze.

10. Migliorare l’accesso ai finanziamenti e l’attrazione degli investimenti.

11. Potenziare la ricerca e l’innovazione. L’Italia investe troppo poco in ricerca e sviluppo, l’1,6% del Pil, molto meno delle grandi economie europee.

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