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Forum PolieCo ha lanciato da Ischia la ricetta per “disinquinare il mercato”

forum Polieco Ischia

“Disinquinare il mercato. Il sistema del riciclo dei rifiuti plastici a vent’anni dalla nascita del PolieCo”.

Il tema della IX edizione del Forum Internazionale PolieCo sull’Economia dei rifiuti, che si è svolto ad Ischia il 22 e 23 settembre all’Albergo della Regina Isabella, ha acceso i riflettori sul mercato dei beni e dei prodotti riciclati in polietilene.

Anche quest’anno il Forum è stata una valida occasione per analizzare le criticità del settore del riciclo, puntando l’attenzione sulle conseguenze delle cattive prassi ambientali e la gestione illecita dei rifiuti – ha affermato il Presidente del consorzio PolieCo Enrico Bobbio – ma è stata anche un’opportunità per riflettere sulle soluzioni da mettere in campo. PolieCo in considerazione della sua ormai ventennale esperienza sul campo, punta su una migliore selezione dei materiali, incidendo sulla qualità dei processi e dei risultati anche in termini di minore scarto”.

La IX edizione del Forum internazionale sull’economia dei rifiuti, promossa da PolieCo, il Consorzio nazionale per il riciclaggio dei rifiuti dei beni a base di polietilene, ha affrontato il tema del mercato sotto diversi profili: dal contributo dei parlamentari italiani ed europei a quello dei magistrati e delle forze dell’ordine, fino al mondo della ricerca e dell’impresa.

Fin dalle prime battute del Forum è emerso che la lunga scia degli incendi degli impianti di selezione e trattamento dei rifiuti in Sicilia, Lazio, Campania, Lombardia, Emilia Romagna, 250 roghi in tre anni, 80 da maggio ad oggi, sostituisce sempre di più il traffico illecito.

Ogni incendio, infatti, è collegato ad altre realtà del settore che hanno subito o un’ispezione o un sequestro o un altro evento di combustione dei rifiuti.

Quel che viene sottolineato è la mancanza dei controlli rispetto al rilascio delle autorizzazioni per gli impianti che spesso non hanno i requisiti necessari per gestire cumuli di rifiuti.

Ingenti quantità che in verità vengono solo inglobate nella logica di ricevere un mero profitto economico senza che questo sia però supportato da una adeguata e legale capacità di smaltimento. La situazione è peggiorata con il divieto di importazione di alcune tipologie di rifiuti plastici, emanato recentemente dalla Cina: venendo meno infatti, la valvola di sfogo verso Paesi terzi, si creano montagne di rifiuti che guarda caso prendono fuoco.

È legittimo, dunque, il sospetto che ci sia una connessione fra i vari roghi e una gestione deviata de rifiuti.

A far danno – secondo Catello Maresca, Sostituto procuratore presso la Dda di Napoli – non sono solo i reati commessi dagli ecomafiosi ma anche l’assenza della tutela ambientale fra le priorità nell’agenda politica del nostro Paese”.

Una normativa più efficiente, controlli più adeguati, processi tecnologici avanzati ed un’agenda politica maggiormente attenta alla priorità della tutela ambientale sono alcune delle esigenze emerse dalla discussione.

Per il magistrato Gianfranco Amendola, già procuratore capo di Civitavecchia, autore di migliaia di inchieste sulla tutela dell’ambiente, “la nuova legge sugli ecoreati paradossalmente ha finito per fornire solo una procedura per evitare ai responsabili degli ecoreati il processo penale“.

La seconda giornata del Forum è stata dedicata alle imprese che hanno presentato le innovazioni industriali nel mondo del riciclo e al mondo scientifico che ha fatto il punto sull’inquinamento delle plastiche in mare.

Il Forum che ha messo insieme il mondo dell’impresa del riciclo, del Legislatore nazionale ed europeo, della magistratura e degli Organi di controllo, ma anche l’Università e gli Enti di Ricerca, è stata occasione per approfondire le dinamiche della gestione illecita dei rifiuti, che oltre ad “inquinare” il mercato, viziato dalla concorrenza sleale, compromette la tutela della salute e dell’ambiente, ostacolando i processi di green e circular economy.

L’evento, che ha ottenuto il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, del Ministero della Salute e del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, rientra fra le iniziative formative che il Consorzio da anni mette in campo per la promozione dell’impresa etica.

Grazie al notevole spazio dato a comunicazione e informazione ambientale, l’Ordine dei Giornalisti della Campania ha riconosciuto la prima giornata del Forum, quale evento formativo valevole per l’ottenimento dei crediti formativi obbligatori per la categoria.

Al Forum ha preso parte anche il giornalista Alessandro Cecchi Paone, volto noto di Rai, Mediaset e Sky, che ha sottolineato l’importanza di un’informazione “costruttiva” per mobilitare coscienze.

Il mondo dell’informazione – ha detto Paone – è ormai sempre più attratto dagli estremi e cioè da quei momenti di crisi e caos nelle grandi città o crisi che si scatenano tra le popolazioni che rifiutano qualsiasi tipo di nuova soluzione. Bisogna invece ricominciare dal mondo dei media per far capire che il riciclo dei rifiuti è un tema fondamentale per garantire la salute dei cittadini. L’informazione non si può ridurre a mera pubblicità che non chiarisce e non aiuta l’obiettivo fondamentale di risanare l’economia a partire dalla maggiore consapevolezza. Dobbiamo smetterla tutti di essere catastrofisti perché la gente è terrorizzata, fobica e paralizzata. Per mobilitare coscienze dobbiamo proporre soluzioni di futuro, con spazio al ‘fare’”.

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