Media e comunicazione Società

Fake news online: le proposte di contrasto della Commissione UE

Fake news online

La disinformazione come strumento di influenza politica non è una novità – ha affermato Andrus Ansip, Vicepresidente della Commissione responsabile per il Mercato unico digitale, facendo riferimento alle recenti rivelazioni del caso Facebook/Cambridge Analytica che hanno dimostrato con estrema chiarezza come i dati personali possano essere sfruttati in contesti elettorali – Le nuove tecnologie, in particolare quelle digitali, ne hanno ampliato la risonanza attraverso la rete per minare la nostra democrazia e la nostra società. Poiché la fiducia online è facile da distruggere e difficile da ricostruire, l’industria deve collaborare con noi in questo ambito. Le piattaforme online hanno un ruolo importante nel contrastare le campagne di disinformazione organizzate da persone e paesi che intendono indebolire la nostra democrazia”.

La Commissione UE aveva avviato lo scorso inverno una Consultazione pubblica con l’obiettivo di ricevere contributi per la definizione di una Strategia europea con contrastare la diffusione di fake news e offrire alla popolazione europea strumenti efficaci per individuare informazioni affidabili e verificate e adattarsi alle sfide dell’era digitale.

Contemporaneamente aveva aperto alle candidature per la costituzione Gruppo di esperti di alto livello (HLEG) con il compito di consigliare la Commissione UE per delimitare il fenomeno delle fake news, definire i ruoli e le responsabilità delle parti interessate, cogliere la dimensione internazionale, fare il punto delle posizioni espresse e formulare raccomandazioni. T

Tale Gruppo, formato da 39 esperti, tra cui 4 italiani (Federico FubiniGianni RiottaGina Nieri e Oreste Pollicino) aveva redatto un Rapporto, pubblicato lo scorso marzo dalla Commissione UE, in cui si definisce la disinformazione come “informazione falsa, imprecisa o fuorviante concepita, presentata e diffusa a scopo di lucro o con l’intenzione di arrecare un pregiudizio pubblico”.

Al contempo la Commissione UE diffondeva i risultati della Consultazione e del Sondaggio di Eurobarometro da cui emerge che per l’83% degli intervistati le fake news costituiscono un pericolo per la democrazia. Inoltre, l’indagine ha anche evidenziato l’importanza di disporre di mezzi di comunicazione di qualità: le persone intervistate ritengono che le fonti di informazione più affidabili siano i mezzi di comunicazione tradizionali (radio 70%, TV 66%, stampa 63%), mentre ci si fida di meno delle fonti di notizie online e dei siti web che pubblicano video, con tassi di fiducia rispettivamente del 26% e del 27%.

Ora (26 aprile 2018), la Commissione UE ha pubblicato lo Studio del Centro Comune di Ricerca (JRC) “The digital transformation of news media and the rise of disinformation and fake news” in cui si rileva che i due terzi dei fruitori di notizie online preferiscono l’accesso mediante piattaforme guidate da algoritmi, come motori di ricerca e aggregatori di notizie, e siti web di social media. Nello studio si afferma, inoltre, che il potere di mercato e i flussi di entrate si sono spostati dagli editori di notizie agli operatori di piattaforme in possesso di dati che permettono loro di abbinare articoli e annunci ai profili dei lettori.

Sulla base di questi elementi e per dare risposta a questi problemi e affrontare queste tendenze, la Commissione ha adottato la Comunicazione “Tackling online disinformation: a European approach” che propone una serie di misure, fra le quali:
* un codice di buone pratiche sul tema della disinformazione che le piattaforme online dovrebbero mettere a punto e applicare con l’obiettivo di:
– garantire trasparenza circa i contenuti sponsorizzati, in particolare per quanto riguarda i messaggi pubblicitari di natura politica, restringere il numero di possibili bersagli di propaganda politica e ridurre il profitto dei vettori di disinformazione;
– fare maggiore chiarezza in merito al funzionamento degli algoritmi e consentire verifiche da parte di terzi;
– agevolare la scoperta e l’accesso da parte degli utenti di fonti di informazione diverse, che sostengano differenti punti di vista;
– applicare misure per identificare e chiudere gli account falsi e per affrontare il problema dei bot automatici;
– fare in modo che i verificatori di fatti, i ricercatori e le autorità pubbliche possano monitorare costantemente la disinformazione online;

una rete europea indipendente di verificatori di fatti scelti tra i membri dell’UE facenti parte scelti tra i membri dell’UE facenti parte scelti tra i membri dell’UE facenti parte dell’International Fact Checking Network che segue un rigido codice etico e stabilirà metodi di lavoro comuni, scambierà le migliori pratiche e opererà per conseguire la più ampia copertura possibile di correzioni fattuali in tutta l’UE;

*una piattaforma online europea sicura sulla disinformazione che supporti la rete dei verificatori di fatti e i ricercatori del mondo accademico raccogliendo e analizzando dati a livello transfrontaliero, nonché dando loro accesso a dati riguardanti l’intera Unione europea;

promozione dell’alfabetizzazione mediatica per aiutare gli europei a riconoscere la disinformazione online e ad accostarsi con occhio critico ai contenuti online; a tal fine la Commissione inviterà verificatori di fatti e organizzazioni della società civile a fornire materiale didattico a scuole e insegnanti e ad organizzare una settimana europea dell’alfabetizzazione mediatica;

sostegno agli Stati membri nel garantire processi elettorali solidi contro minacce informatiche sempre più complesse, fra cui la disinformazione online e gli attacchi informatici;

* promozione di sistemi di identificazione online volontari per migliorare la tracciabilità e l’identificazione dei fornitori di informazioni e promuovere maggiore fiducia e affidabilità delle interazioni online e dell’informazione stessa e delle sue fonti;

* sostegno all’informazione diversificata e di qualità, invitando gli Stati membri ad aumentare il loro sostegno al giornalismo di qualità, per un ambiente mediatico pluralistico, vario e sostenibile, e lanciando entro l’anno 2018 un invito a presentare proposte per la produzione e la diffusione di notizie di qualità sui temi dell’UE tramite mezzi di informazione basati su dati;

politica di comunicazione strategica coordinata, elaborata dai servizi della Commissione, in grado di definire attività di sensibilizzazione mirate a contrastare le notizie false sull’Europa e la disinformazione all’interno e al di fuori dell’UE.

La Commissione UE afferma che a breve convocherà un Forum di soggetti interessati per realizzare un quadro operativo per una cooperazione efficace tra le parti interessate, tra cui le piattaforme online, l’industria della pubblicità e i principali inserzionisti, e per ottenere l’impegno a coordinare e intensificare gli sforzi per contrastare la disinformazione. Per cominciare, il Forum dovrebbe realizzare un codice di buone pratiche a livello di UE sul tema della disinformazione, da pubblicarsi entro il luglio 2018, con l’obiettivo di ottenere un impatto misurabile entro l’ottobre 2018.

Entro il dicembre 2018 la Commissione presenterà una relazione sui progressi compiuti, nella quale sarà esaminata la necessità di ulteriori attività per garantire il monitoraggio continuo e la valutazione delle azioni delineate di contrasto alle fake news.

Invitiamo tutti i soggetti coinvolti, in particolare le piattaforme e le reti sociali che hanno una chiara responsabilità, ad agire sulla base di un piano d’azione per un approccio europeo comune, che consenta ai cittadini di reagire e di essere protetti in modo efficace dalla disinformazione – ha sottolineato Mariya Gabriel, Commissaria responsabile per l’Economia e la società digitali –Seguiremo da vicino i progressi compiuti ed eventualmente proporremo ulteriori azioni entro dicembre, comprendenti misure di natura legislativa qualora i risultati dovessero rivelarsi insoddisfacenti”.

Articoli simili

Lascia un commento

* Utilizzando questo modulo accetti la memorizzazione e la gestione dei tuoi dati da questo sito web.