Diritto e normativa Efficienza energetica Energia

Via libera al Decreto di recepimento della Direttiva Efficienza

Via libera al Decreto di recepimento della Direttiva Efficienza

L’assenso è condizionato al recepimento delle richieste considerate imprescindibili e già definite accoglibili dal MiSE, ma Regioni e Comuni non demordono sulla necessità che quelle non accolte possano essere riprese in considerazione. Intanto, è sopraggiunto il termine per il recepimento nella legislazione domestica della Direttiva 2012/27/CE (5 giugno 2014).

Dopo un “tira e molla” con il Governo, Regioni e Province Autonome e i Comuni hanno espresso parere favorevole allo schema di Dlgs. che recepisce la Direttiva 2012/27/CE sull’efficienza energetica, condizionato all’effettivo accoglimento di tutte le proposte emendative indicate dal Ministero dello Sviluppo Economico come accoglibili, ribadendo, inoltre, la necessità di considerare, anche in un provvedimento di prossima adozione, le modifiche che non sono state accolte ovvero:

– la semplificazione delle procedure autorizzative volta ad agevolare l’upgrading a biometano di impianti a biogas preesistenti;

– la necessità di abrogare l’Allegato III del D.lgs 28/2011 sulla promozione dell’uso delle energie da fonti rinnovabili (che risulta di impossibile applicazione), delegando la definizione delle regole tecniche in esso contenute nella più consona collocazione dei DM attuativi del D.lgs n. 192/05 sul rendimento energetico nell’edilizia (in corso di elaborazione e approvazione).

Di seguito riportiamo le richieste emendative imprescindibili, giudicate accoglibili.

– Coinvolgimento delle Regioni a contribuire al conseguimento degli obiettivi di efficienza energetica fissati dalla Direttiva 27/2012 in coordinamento con gli Enti locali, nel rispetto dell’autonomia regionale nell’uso dei fondi strutturali della nuova programmazione, già normati dall’Accordo di Partenariato approvato il 30 Aprile 2014 (soppressione comma 16 art. 5 e art. 15 comma 5).

– Ridefinizione del Fondo nazionale per l’efficienza energetica di cui all’articolo 5 comma 12 attraverso l’introduzione della riserva per le reti di teleriscaldamento e teleraffreddamento e l’introduzione di criteri da definirsi nell’ambito di successivo provvedimento su cui si richiede che venga acquisita l’intesa della Conferenza unificata (proposta art.15 comma 4). In pratica, si chiede che le risorse (stimate tra gli 80 e i 100 milioni di euro) del Fondo nazionale per l’efficienza energetica, provenienti dalle bollette energetiche, anziché entrare nel bilancio dello Stato ritornino, in parte, ai territori.

– Messa a disposizione, ai diversi livelli amministrativi, dei dati e delle informazioni raccolte dal livello centrale, in coerenza con le disposizioni in vigore in materia di accesso ai dati pubblici e nel rispetto dei principi di efficienza nell’uso dei fondi pubblici (art.19 comma 1-bis).

– Chiarimento normativo in ordine all’applicazione della discipline dei SIEG (servizi di interesse economico generale) al teleriscaldamento e al teleraffreddamento ( art. 10 comma 16).

– Stralcio dell’articolo relativo all’equiparazione dell’audit/diagnosi energetica con l’attestato di prestazione energetica (APE), rimandando la disciplina dell’argomento al Decreto sulla nuove linee guida per la certificazione energetica degli edifici (soppressione comma 5 art. 12).

“Abbiamo concordato alcune modifiche – ha spiegato Claudio De Vincenti, viceMinistro dello Sviluppo economico al termine della riunione – ora aspettiamo i pareri delle commissioni parlamentari”.

E non sarà una passeggiata, viste le numerose richieste di modifica avanzate dalle competenti Commissioni parlamentari.

Nel frattempo, sta scadendo il termine fissato per il recepimento della Direttiva (5 giugno 2014).

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