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Operativo il Fondo per la crescita sostenibile: a breve i Bandi

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Per finanziamento di programmi e interventi con un impatto significativo in ambito nazionale sulla competitività dell’apparato produttivo previsto dal Fondo istituito con il “Decreto Sviluppo”, che ha sostituito il Fondo speciale rotativo per l’innovazione tecnologica, mancano ora solo i Bandi.

Con la pubblicazione del Decreto Interministeriale 8 marzo 2013 “Individuazione delle priorità, delle forme e delle intensità massime di aiuto concedibili nell’ambito del Fondo per la crescita sostenibile”: link: (G.U. n. 113 del 16 maggio 2013), sono attesi a breve i Bandi e le Direttive con cui il Ministro dello Sviluppo Economico fisserà i requisiti di accesso, le condizioni di ammissibilità dei progetti, i termini e le modalità per la presentazione delle domande per l’accesso al “Fondo per la crescita sostenibile”, istituito dall’Art. 23 del D.L. del 22 giugno 2012, il cosiddetto “Decreto Sviluppo”, convertito con modificazioni nella Legge 7 agosto 2012, n. 134 recante “Misure urgenti per la crescita del Paese”.

Il Fondo ha abrogato e sostituito 43 norme nazionali di agevolazione al fine di semplificare e accelerare l’impiego delle risorse assegnate alla gran parte dei regimi di aiuto fino ad oggi esistenti, ancorandolo al finanziamento di programmi e interventi con un impatto significativo in ambito nazionale sulla competitività dell’apparato produttivo con particolare riguardo alle seguenti finalità.

a) Promozione di progetti di ricerca, sviluppo e innovazione di rilevanza strategica per il rilancio della competitività del sistema produttivo, anche tramite il consolidamento dei centri e delle strutture di ricerca e sviluppo delle imprese. In questo ambito rientrano progetti volti a introdurre significativi avanzamenti tecnologici finalizzati alla realizzazione di nuovi prodotti, processi o servizi o al miglioramento di prodotti, processi o servizi esistenti, tramite lo sviluppo delle tecnologie abilitanti fondamentali. Laddove siano proposti congiuntamente da più soggetti, i progetti devono essere realizzati mediante il ricorso allo strumento del contratto di rete o ad altre forme contrattuali di collaborazione.

b) Rafforzamento della struttura produttiva, il riutilizzo di impianti produttivi e il rilancio di aree che versano in situazioni di crisi complessa di rilevanza nazionale tramite la sottoscrizione di accordi di programma. L’obiettivo del Fondo è in questo caso sostenere programmi a carattere strategico volti a:
– incrementare la produttività e la capacità di innovazione in settori e comparti produttivi che necessitano di un riposizionamento competitivo e di una riqualificazione dei sistemi di produzione e dei relativi prodotti;
– incrementare e potenziare la base produttiva delle aree territoriali di cui all’art. 107, paragrafo 3, lettere a) e c) del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, con particolare riferimento alle Regioni del Mezzogiorno, anche attraverso l’attrazione di investimenti esteri;
– riqualificare e riconvertire aree che versano in una situazione di crisi industriale complessa.

c) Promozione della presenza internazionale delle imprese e l’attrazione di investimenti dall’estero, anche in raccordo con le azioni che saranno attivate dall’ICE (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane). Il Fondo sostiene programmi realizzati da imprese volti a:

– elaborare adeguati modelli distributivi sui mercati internazionali;

– sviluppare piattaforme e-commerce e di franchising per le PMI;

– diffondere e tutelare il Made in Italy nei mercati esteri;

– partecipare a manifestazioni e fiere internazionali;

– partecipare a gare internazionali;

– realizzare una strategia di internazionalizzazione anche attraverso l’accrescimento e la valorizzazione del capitale umano.

La dotazione iniziale è di circa 600 milioni di euro, a cui potranno aggiungersi i finanziamenti agevolati di Cassa Depositi e Prestiti, il cui effettivo ammontare sarà determinato con un ulteriore Decreto di concerto con il Ministero dell’Economia in corso di adozione. In linea di massima gli aiuti sono concessi nella forma del finanziamento agevolato e, entro certi limiti, anche nelle forme:

– contributo in conto impianti;

– contributo in conto capitale;

– contributo diretto alla spesa;

– contributo in conto interessi;

– concessione di garanzia;

– partecipazione al capitale di rischio;

– bonus fiscale.

Con ogni probabilità il Ministero utilizzerà la procedura di tipo negoziale per individuare i progetti finanziabili, fatto salvo il ricorso alle procedure automatiche e valutative qualora sia ritenuto strettamente necessario in relazione agli obiettivi degli interventi da attuare. Una procedura specifica è prevista per i Progetti Speciali che debbono:

– avere come ambito di riferimento specifiche aree tecnologico-produttive ritenute strategiche per la competitività del Paese;

– essere diretti alla riqualificazione competitiva di tali aree;

– sostenere la creazione di nuova occupazione e/o la salvaguardia dell’occupazione esistente.

L’attuazione dei Progetti speciali è preceduta da una programmazione degli obiettivi effettuata sulla base di un’analisi preliminare delle principali criticità e delle potenzialità di sviluppo della singola area tecnologico-produttiva oggetto di intervento.

Con ogni probabilità il Ministero utilizzerà la procedura di tipo negoziale per individuare i progetti finanziabili, fatto salvo il ricorso alle procedure automatiche e valutative qualora fosse ritenuto strettamente necessario in relazione agli obiettivi degli interventi da attuare.

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