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Competenze: 2023 Anno Europeo

Rafforzare la competitività europea, concentrare meglio gli investimenti, cooperare con le imprese, venire incontro alle aspirazioni delle persone e attrarre talenti nel nostro continente: sono gli obiettivi dell’Anno europeo delle competenze che impegnerà l’UE e gli Stati europei nel 2023 in iniziative, eventi e campagne di sensibilizzazione.

Annunciato dal Discorso della Presidente Ursula von der Leyen sullo Stato dell’Unione 2022 del 14 settembre 2022 e in base alla proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio adottata il 12 ottobre 2022 dalla Commissione UE, il 2023 è l’Anno europeo delle competenze.

La carenza di risorse umane costituisce un’altra sfida per le imprese europee – ha affermato von der Leyen – Il numero di disoccupati non è mai stato così basso. È una buona notizia! Contemporaneamente, però, il numero di posti di lavoro vacanti ha raggiunto livelli record. Che si tratti di autotrasportatori, camerieri o personale aeroportuale, o ancora di personale sanitario, ingegneri o tecnici informatici: l’Europa ha bisogno di tutti, dal personale non qualificato ai laureati! Per questo dobbiamo investire molto di più nella formazione e nello sviluppo delle competenze. E vogliamo farlo lavorando fianco a fianco con le imprese. Nessuno meglio di loro sa di quali professionisti hanno bisogno, adesso e in futuro. Dobbiamo conciliare meglio queste esigenze con gli obiettivi e le aspirazioni di chi cerca un lavoro. Vogliamo inoltre portare sul nostro continente le competenze necessarie per aiutare le imprese e rafforzare la crescita dell’Europa. Un primo passo importante consiste nel migliorare e accelerare il riconoscimento delle loro qualifiche in Europa. L’Europa deve riuscire ad attirare chi ha delle capacità e vuole mettersi in gioco.
Per questo propongo che il 2023 diventi l’Anno europeo delle competenze
”.

La disponibilità di un ricco bagaglio di competenze rappresenta un elemento decisivo per cogliere le opportunità offerte dalla transizione verde e digitale. Tuttavia, attualmente oltre tre quarti delle imprese dell’UE incontrano difficoltà a trovare lavoratori qualificati e i dati Eurostat più recenti indicano che solo il 37% degli adulti ha l’abitudine di seguire corsi di formazione. Inoltre, 4 cittadini europei su 10 (1 lavoratore su 3) non dispongono delle competenze digitali di base. Già nel 2021, in ben 28 attività lavorative (dall’edilizia all’assistenza sanitaria, dall’ingegneria all’informatica) si registravano carenze in termine di competenze.

L’apprendimento lungo tutto l’arco della vita è un aspetto decisivo per la crescita delle competenze individuali e per l’economia in generale. Per questo motivo, gli Stati UE hanno approvato gli obiettivi sociali dell’UE per il 2030, in base ai quali almeno il 60% degli adulti dovrebbe partecipare ogni anno ad attività di formazione, contribuendo in tal modo a raggiungere entro il 2030 l’obiettivo di un tasso di occupazione di almeno il 78%. In base alla Bussola per il Digitale 2030, entro tale anno nell’UE almeno l’80% degli adulti dovrebbe possedere per lo meno le competenze digitali di base e dovrebbero essere impiegati 20 milioni di specialisti delle TIC, mentre un numero maggiore di donne dovrebbe essere incoraggiato a svolgere tali attività professionali.

Con l’Anno europeo delle competenze, in collaborazione con il Parlamento europeo, gli Stati membri, le parti sociali, i servizi per l’impiego pubblici e privati, le camere di commercio e dell’industria, gli erogatori di istruzione e formazione, i lavoratori e le imprese tutti insieme, la Commissione propone di dare un nuovo slancio all’apprendimento permanente attraverso:
– la promozione di investimenti maggiori, più efficaci e inclusivi nella formazione e nel miglioramento delle competenze per sfruttare appieno il potenziale della forza lavoro europea e sostenere le persone nel passaggio da un lavoro all’altro;
la garanzia che le competenze siano pertinenti alle esigenze del mercato del lavoro, collaborando anche con le parti sociali e le imprese;
– l’abbinamento delle aspirazioni e competenze delle persone alle opportunità sul mercato del lavoro, in particolare per la transizione verde e digitale e la ripresa economica, sarà posta attenzione ad introdurre più persone nel mercato del lavoro, in particolare donne e giovani, specialmente quelli che non studiano, non lavorano o non seguono corsi di formazione;
coinvolgimento delle persone provenienti da paesi terzi con le competenze necessarie all’UE, anche rafforzando le opportunità di apprendimento e la mobilità e facilitando il riconoscimento delle qualifiche.

Per raggiungere questi obiettivi, la Commissione promuoverà le opportunità di miglioramento delle competenze e di riqualificazione, ad esempio mettendo in evidenza le pertinenti iniziative dell’UE, comprese le possibilità di finanziamento, per sostenerne l’adozione, l’attuazione e la realizzazione. Saranno inoltre organizzati eventi e campagne di sensibilizzazione in tutta l’UE per sostenere l’apprendimento reciproco dei partner nell’aggiornamento e nella riqualificazione.

L’Anno proposto mira anche a contribuire a sviluppare ulteriormente gli strumenti di intelligence sulle competenze e a promuoverne maggiore trasparenza e un più facile riconoscimento delle qualifiche, comprese le qualifiche rilasciate al di fuori dell’UE.

Per garantire il coordinamento delle attività pertinenti a livello nazionale, la Commissione invita gli Stati membri a nominare un Coordinatore nazionale per l’Anno europeo delle competenze.

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