La Bussola per la Competitività, adottata dalla Commissione UE e basata sulla Relazione di Mario Draghi presentata lo scorso settembre, traccia le linee guida per il lavoro dei prossimi anni sulla base dei princìpi di innovazione, aumento della sicurezza economica e cessazione delle dipendenze energetiche, supportati da attivatori trasversali quali semplificazione, riduzione degli ostacoli al mercato unico, finanziamenti, competenze e coordinamento delle politiche a livello UE.
La Commissione UE ha presentato il 29 gennaio 2025 la Bussola per la Competitività, la prima grande iniziativa del nuovo mandato, che fornisce le Linee guida di un percorso che dovrebbe permettere all’Europa di essere il luogo in cui le tecnologie, i servizi e i prodotti puliti futuri sono progettati, fabbricati e commercializzati e, al contempo, essere il primo Continente ad impatto climatico zero.
Il Documento era stato annunciato lo scorso novembre dalla Presidente che aveva comunicato pure che la Bussola della Competitività si sarebbe basata sulla Relazione “The future of European competitiveness” (per la versione in italiano consultare Il dossier curato dall’Ufficio Rapporti con l’Unione Europea della Camera dei Deputati), commissionata all’ex-Presidente del Consiglio dei Ministri italiano Mario Draghi e presentata in una Conferenza stampa congiunta il 9 settembre 2024.
Negli ultimi vent’anni l’Europa non è riuscita a tenere il passo con le altre grandi economie a causa del persistente divario nella crescita della produttività. Purché agisca con urgenza per affrontare gli annosi ostacoli e le debolezze strutturali che la frenano, l’UE dispone di quel che serve per invertire la tendenza: una forza lavoro talentuosa ed istruita, capitali, risparmi, mercato unico, infrastrutture sociali uniche nel loro genere.
“L’Europa ha tutto quel che serve per vincere la corsa al vertice – ha dichiarato Ursula von der Leyen – Ma allo stesso tempo deve superare le sue debolezze per riconquistare competitività. La bussola per la competitività concretizza le eccellenti raccomandazioni della relazione Draghi in una tabella di marcia. Ora abbiamo un piano. Abbiamo la volontà politica. Ci servono rapidità e unità. Il mondo non ci aspetterà. Tutti gli Stati membri sono d’accordo: è il momento di passare all’azione“.
Tre principali aree di intervento: innovazione, decarbonizzazione e sicurezza
La relazione Draghi ha indicato 3 esigenze trasformative per stimolare la competitività; la bussola definisce l’impostazione da seguire per ciascuna e presenta una selezione di misure faro per rispondervi, nelle linee che seguono.
– Colmare il divario di innovazione. L’UE deve riavviare il motore dell’innovazione. L’intenzione è instaurare un habitat per le nuove start-up innovative, promuovere la leadership industriale nei settori ad alta crescita basati su tecnologie deep tech e promuovere la diffusione delle tecnologie consolidate tra le imprese e le PMI. A tal fine la Commissione proporrà l’iniziativa sulle gigafactory di IA (AI Gigafactories) e la strategia per l’IA applicata (Apply AI) per guidare lo sviluppo e l’adozione dell’Intelligenza artificiale in settori chiave dell’industria. Pertanto, presenterà Piani d’azione su materiali avanzati, tecnologie quantistiche, biotecnologie, robotica e tecnologie spaziali. Una specifica Strategia dell’UE su start-up e scale-up affronterà gli ostacoli che impediscono alle nuove imprese di emergere ed espandersi. La proposta di un 28o regime giuridico, un nuovo regime giuridico unico e armonizzato che operi parallelamente ai regimi nazionali esistenti nei 27 Stati membri dell’UE, per garantire alle imprese che volessero adottarlo un set di regole applicabile in tutti gli Stati membri, evitando così le differenze di regolamentazione nazionali che spesso rendono complicato e oneroso operare oltre i confini nazionali.
– Tabella di marcia comune per la decarbonizzazione e la competitività. La Bussola della Competitività ravvisa nei prezzi elevati e volatili dell’energia un problema fondamentale e stabilisce le aree di intervento che favoriranno l’accesso a un’energia pulita e a prezzi accessibili. L’imminente Patto per l’industria pulita esporrà un approccio alla decarbonizzazione basato sulla competitività, che faccia dell’UE un luogo attraente per la produzione, anche per i settori ad alta intensità energetica, e promuova le tecnologie pulite e nuovi modelli di business circolari. Il piano d’azione per l’energia a prezzi accessibili contribuirà a ridurre i prezzi e i costi dell’energia, mentre l’atto legislativo sull’accelerazione della decarbonizzazione industriale estenderà le autorizzazioni accelerate ai settori in transizione. La Bussola prevede, inoltre, Piani d’azione specifici per i settori ad alta intensità energetica, come la siderurgia, la metallurgia e l’industria chimica, che costituiscono la colonna portante del sistema manifatturiero europeo, ma sono anche i più vulnerabili in questa fase della transizione.
– Ridurre le dipendenze eccessive e aumentare la sicurezza. La capacità dell’UE di diversificare e ridurre le dipendenze ruoterà attorno a partenariati efficaci. L’UE gode già della rete più ampia e in più rapida crescita di accordi commerciali al mondo, che copre 76 Paesi in rappresentanza di quasi la metà degli scambi commerciali dell’Unione. Per continuare a diversificare e rafforzare le catene di approvvigionamento europee, la bussola evoca una nuova gamma di Partenariati per il commercio e gli investimenti puliti che contribuiscano a garantirle l’approvvigionamento di materie prime, energia pulita, combustibili sostenibili per i trasporti e tecnologie pulite da tutto il mondo. Nel mercato interno la revisione delle Norme sugli Appalti pubblici consentirà d’introdurvi una preferenza europea nei settori e nelle tecnologie critici.

Cinque attivatori trasversali per la competitività
I tre pilastri sono integrati da 5 attivatori trasversali, essenziali per sostenere la competitività in tutti i settori.
1. Semplificazione. Volto a ridurre drasticamente gli oneri normativi e amministrativi, questo attivatore implica lo sforzo sistematico di semplificare, accelerare e snellire le procedure per accedere ai fondi dell’UE e ottenere decisioni amministrative dell’UE. L’imminente proposta Omnibus per ridurre di almeno il 25% gli oneri amministrativi per le imprese in generale e almeno del 35% per le PMI nei settori della rendicontazione della finanza sostenibile, della due diligence di sostenibilità e della tassonomia.
2. Ridurre gli ostacoli al mercato unico. Da 30 anni il mercato unico costituisce il motore collaudato della competitività dell’Europa. Per migliorarne il funzionamento in tutti i settori, la Strategia orizzontale per il mercato unico modernizzerà il quadro di governance, rimuovendo gli ostacoli che esistono all’interno dell’UE e impedendo che se ne erigano di nuovi. La Commissione coglierà l’occasione per sveltire i processi di definizione delle norme e migliorarne l’accessibilità, in particolare per le PMI e le start-up.
3. Finanziare la competitività. Manca nell’UE un mercato dei capitali efficiente che trasformi i risparmi in investimenti. La Commissione proporrà un’Unione europea dei risparmi e degli investimenti per creare nuovi prodotti di risparmio e di investimento, fornire incentivi per il capitale di rischio e garantire la fluidità dei flussi di investimenti in tutta l’UE. Il riorientamento del bilancio dell’UE razionalizzerà l’accesso ai fondi dell’UE in linea con le priorità dell’Unione.
4. Promuovere le competenze e posti di lavoro di qualità. Il fondamento della competitività dell’Europa è costituito dai suoi cittadini. Ai fini di una buona corrispondenza tra competenze ed esigenze del mercato del lavoro, la Commissione presenterà un’iniziativa per costituire un’Unione delle competenze incentrata sugli investimenti, sull’apprendimento permanente e in età adulta, sulla creazione di competenze adeguate alle esigenze future, sul mantenimento delle competenze, sulla mobilità equa, sull’attrazione e sull’integrazione di talenti qualificati provenienti dall’estero e sul riconoscimento di diversi tipi di formazione che consenta alle persone di lavorare in tutta l’Unione.
5. Migliore coordinamento delle politiche a livello nazionale e dell’UE. La Commissione introdurrà uno Strumento di coordinamento per la competitività, tramite il quale assicurerà la collaborazione con gli Stati membri per garantire l’attuazione a livello nazionale e dell’UE degli obiettivi strategici condivisi dell’Unione, individuare i progetti transfrontalieri di interesse europeo e portare avanti le riforme e gli investimenti collegati. Nel prossimo quadro finanziario pluriennale un Fondo per la competitività sostituirà molteplici strumenti finanziari dell’UE vigenti che perseguono obiettivi analoghi, fornendo sostegno finanziario all’attuazione di interventi nell’ambito dello strumento di coordinamento per la competitività.
“Con la Bussola della Competitività la Commissione espone la sua dottrina economica per il prossimo quinquennio – ha dichiarato Stéphane Séjourné, Vicepresidente esecutivo per la Prosperità e la strategia industriale – Si tratta di una dottrina semplice, riassumibile in un’unica parola chiave: competitività. Competitività in ogni euro che spenderemo e in ogni iniziativa che proporremo. Da quest’ambizione deriva un triplice programma di lavoro: semplificare, investire e accelerare sulle priorità economiche dell’Unione. La bussola deve indicare un cambiamento di mentalità per l’Europa e gli europei. Migliora la prevedibilità dell’Europa mantenendo nel contempo il tracciato del modello europeo: decarbonizzazione, attenzione alla dimensione sociale, rispetto dei nostri valori“.
Contestualmente, la Commissione UE ha pubblicato la Relazione annuale sul Mercato unico e la Competitività, che fornisce il contesto analitico per la Bussola della Competitività, integrata da Documenti sulle performance e sui risultati del Mercato unico, sulla SMET e sulle vulnerabilità esterna (EXVI).