Malattie e cure Salute

Allarme depressione: 1 italiano su 5 prende psicofarmaci

allarme depressione

di Nicoletta Canapa

L’Agenzia per il Farmaco e l’Istituto di Fisiologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) di Pisa hanno lanciato l’allarme depressione, il “male oscuro” per riprendere il titolo del celebre romanzo di Giuseppe Berto, che affligge il 20% dell’intera popolazione italiana.

La depressione è una vera e propria rinuncia alla vita” ha dichiarato Vittorino Andreoli, famoso psichiatra e scrittore a sua volta.

Negli ultimi cinque anni si sarebbe addirittura registrato un incremento, dato che ormai un italiano su cinque soffrirebbe di malattie di origine psicologica, per le quali ricorre a sostanze psicotrope, non sempre assunte in maniera corretta e responsabile.

I primi sintomi di un paziente presumibilmente affetto da depressione sono: profondo senso di tristezzasfiduciamancanza di energie fisiche e mentali, ma anche pensieri paranoici che talvolta possono maturare fino a pensieri suicidi. Uno dei problemi latenti legato alla depressione, consisterebbe non solo nel corretto e professionale trattamento della malattia, ma anche nella giusta e tempestiva diagnosi della stessa.

Con una media superiore di quasi quattro volte rispetto agli altri Paesi europei, l’Italia detiene il triste record di incidenza di questo disturbo psichico, alla base del quale ci sono, tra gli altri, la perdita del lavoro, un lutto o una malattia grave, ma anche altri eventi, apparentemente meno importanti, possono sfociare in apatia, mancanza di interessi e tendenza all’isolamento.

In Europa, come riporta il Journal of Psychiatry, negli ultimi cinque anni il consumo di antidepressivi sarebbe aumentato del 20%. E sarebbero davvero in molti a ricorrere ai blister, pur non essendo adeguatamente seguiti da personale medico specializzato, anche per malattie diverse dalla depressione. Così, si ricorre sempre più spesso agli psicofarmaci anche per disturbi conseguenti stress da lavoro e da studio. per problemi come stress da lavoro e da studio. E talvolta lo si fa anche in maniera del tutto arbitraria, approntando autonomamente terapie farmacologiche che richiederebbero competenza e attenzione. In modo particolare, gli psicofarmaci, sia durante la loro assunzione che nella fase di sospensione, vanno graduati e comunque mai interrotti bruscamente, pena una ricaduta ed un generale peggioramento delle condizioni psico-fisiche del paziente.

Secondo una recente indagine , nelle farmacie verrebbero vendute 6.841 confezioni di psicofarmaci al mese, media che scende drasticamente nel mese di agosto, in concomitanza delle ferie e con gli uffici chiusi nella gran parte delle città. Milano, metropoli per eccellenza, sarebbe la città più colpita dal boom degli psicofarmaci: “Si è indotti a pensare che qualsiasi problema possa essere affrontato con gli psicofarmaci – ha dichiarato Mara Tognetti, docente di Politiche per la Salute all’Università Milano Bicocca – Il problema è che per qualsiasi questione ci si dimentica che è opportuno confrontarsi: innanzitutto con i familiari, e poi con gli esperti.

Particolarmente affetti da questo problema sono soprattutto i giovani, con una maggiore incidenza tra quelli di sesso femminile: nell’indagine Espad (European school project on alcohol and other drugs) del CNR di Pisa, infatti, il consumo di psicofarmaci senza prescrizione, è considerato uno dei fattori associati positivamente a quello di sostanze stupefacenti.

E se l’Italia detiene questo record a livello europeo, le cose non vanno meglio a livello mondiale: stando ai dati del 2015 diffusi dall’OMS, sarebbe il 4,4% della popolazione mondiale (per un totale di 322 milioni di persone) a soffrire di depressione; una cifra superiore alla popolazione degli Stati Uniti. In tutto il mondo, in altre parole, sarebbero oltre 300 milioni gli psicofarmaci assunti costantemente.

Bisogna però tenere a mente che la depressione, se tempestivamente diagnostica e professionalmente trattata, può essere curata, magari con la psicoterapia; il paziente affetto, seguendo una corretta terapia, ha alte probabilità di tornare a vivere una vita piena di entusiasmo e di dinamicità, senza contare che recenti studi hanno dimostrato di come un costante esercizio fisico fortifichi il processo di guarigione e di interazione sociale.

La lotta alla depressione – per citare ancora Andreoli – è una gloriosa lotta di liberazione di sé stessi e delle proprie potenzialità, un meraviglioso seppur doloroso viaggio nella propria interiorità alla scoperta del proprio valore e della propria forza”.

In copertina: Vincent van Gogh – Particolare di Alle soglie dell’eternità (1890) – Kröller-Müller Museum, Otterlo (Paesi Bassi).

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