Cambiamenti climatici Clima

UNFCCC: a Bangkok l’ultima opportunità per le linee guida dell’Accordo di Parigi

Screen Shot del video Keep Calm e Offset

Dopo la deludente conclusione della sessione negoziale di Bonn (maggio 2018), si è appena aperta una sessione straordinaria UNFCCC al fine di trovare l’accordo su un testo negoziale chiaro e coeso che i Ministri dei Paesi firmatari dell’Accordo di Parigi possano adottare e approvare in pochi mesi in vista della COP24 di Katowice. Polemiche sul CDM dopo il video-spot UNFCCC che ha dovuto ritirarlo.

Si è aperta a Bangkok una sessione straordinaria dei Colloqui sul Clima (4-9 settembre 2018), prima della COP24 che si svolgerà in Polonia (Katowice, 3-14 dicembre 2018) e che dovrà definire i testi delle decisioni che verranno formalmente adottate, appunto, all’annuale Conferenza della Convenzione ONU sui Cambiamenti Climatici (UNFCCC).

Alla Conferenza di Parigi del 2015, si era deciso che entro dicembre 2018 si sarebbero definite le linee guida dell’Accordo di Parigi (Paris Agreement) con cui i Governi avevano sottoscritto l’impegno giuridicamente vincolante di limitare il riscaldamento globale alla fine del secolo ben al di sotto dei +2 °C e di fare ogni sforzo per contenerlo a +1,5 °C.

Tuttavia, i progressi per giungere ad un testo condiviso all’appuntamento previsto sono stati scarsi e nell’ultima sessione negoziale di Bonn (30 aprile – 10 maggio 2018) ha messo a nudo numerosi punti di controversia. In particolare, l’aspetto dirimente tra le posizioni dei Paesi poveri e quelli ricchi è la garanzia di rispettare l’impegno assunto dai Paesi ricchi di finanziare con almeno 100 miliardi di dollari l’anno i progetti di riduzione delle emissioni e di adattamento.

Ogni anno, gli impatti dei cambiamenti climatici sono sempre più significativi – ha dichiarato Patricia Espinosa, Segretaria esecutiva UNFCCC nel corso della Conferenza stampa di presentazione, alla vigilia dell’evento – Ciò significa che ogni anno, i più poveri e vulnerabili, che non hanno contribuito in alcun modo al problema, ne soffrono di più. Completare gli aspetti operativi dell’Accordo di Parigi e sbloccare le azioni pratiche sul clima, mettendo in atto gli orientamenti di attuazione rappresenta un’opportunità decisiva per il processo multilaterale e la società in generale per affrontare un problema globale, senza lasciare nessuno indietro“.

Nel Comunicato stampa la UNFCCC sottolinea , inoltre, che i colloqui di Bangkok sono “l’ultima opportunità prima della COP24 per accelerare sui negoziati”, in accordo con i Presidenti dei Gruppi di Lavoro della sessione negoziale che in agosto avevano ammonito su un “esito insoddisfacente a Katowice”, a meno che i negoziatori non riescano a mettersi d’accordo su un testo negoziale chiaro e coeso che i Ministri dei Paesi firmatari dell’Accordo di Parigi possano adottare e approvare in pochi mesi.

A differenza di altre sessioni negoziali sul clima, a Bangkok non sono previsti i consueti eventi collaterali, in modo che i negoziatori non abbiano occasioni di “distrazione” e rimangano concentrati sul tema in oggetto.

A complicare la situazione già di per sé difficile, c’è stata la polemica sul Clean Development Mechanism (CDM), uno dei meccanismi flessibili previsti dal Protocollo di Kyoto che permette alle imprese dei Paesi industrializzati con vincoli di emissione di realizzare progetti che mirano alla riduzione delle emissioni di gas serra nei Paesi in via di sviluppo che non hanno vincoli di emissione. Le emissioni evitate dalla realizzazione dei progetti generano crediti di emissioni (Certified Emission Reductions) che potranno essere utilizzati per l’osservanza degli impegni di riduzione assegnati.

A Bangkok i negoziatori dovranno valutare se sostituire o riutilizzare il CDM come parte dell’Accordo di Parigi, sulla cui decisione finale la Conferenza delle Parti di Katowice dovrà prendere una decisione.

In una dichiarazione rilasciata il 31 agosto 2018ì, Patricia Espinosa ha pubblicizzato lo schema come una storia di successo: “Il lavoro svolto nell’ambito del CDM dimostra che le azioni volte a mitigare i cambiamenti climatici portano molti benefici collaterali in termini di salute umana, posti di lavoro verdi, riduzione della povertà e altri aspetti dello sviluppo. Mentre analizziamo le opportunità di un nuovo meccanismo di sviluppo sostenibile ai sensi dell’articolo 6 dell’Accordo di Parigi, dovremmo tenere a mente questi successi“.

Il suo intervento è stato inteso come un endorsement a favore del meccanismo dopo che un video promozionale in merito pubblicato il 29 agosto sui social media dalla UNFCCC dal titolo “Keep Calm and Offset” era stato ritirato dopo le proteste di utenti che lamentavano come lo spot prendesse in giro le scelte di vita green e minimizzasse l’urgenza della sfida climatica.

Il video mostrava un uomo che cerca di rinunciare alla sua auto, ai voli in areo, a mangiare le bistecche e perfino di respirare per tagliare la sua impronta di carbonio, suggerendo che era possibile continuare a vivere come si è sempre fatto, utilizzando i crediti alle emissioni.

Particolarmente dura la pressa di posizione di Carbon Market Watch, la Ong che ha sede a Bruxelles che è in procinto di lanciare una Campagna per porre fine all’utilizzo del CDM.
L’UNFCCC sta promuovendo crediti spazzatura – ha dichiarato Femke De Jong, EU policy director dell’organizzazione – Per me il video invia il messaggio che non bisogna essere preoccupa dell’urgenza dei cambiamenti climatici”.
Dopo l’intervento dell’Espinosa, Gilles Dufrasne ha sottolineato che “La celebrazione dei ‘risultati’ del CDM non fa che segnalare la continua una spinta inderogabile dell’UNFCCC a promuovere uno schema che ha causato danni alle comunità locali, non ha affrontato le violazioni dei diritti umani e ha aumentato le emissioni globali di gas serra“.
Il CDM è un sistema defunto – ha proseguito il Policy researcher di Carbon Market Watch – Chiediamo ai negoziatori di eliminarlo e di imparare dai suoi errori nella progettazione del nuovo meccanismo di sviluppo sostenibile“.

A supporto della sua posizione, l’Ong cita lo StudioHow additional is the Clean Development Mechanism?”, condotto da Öko-Institut di Friburgo per conto della Direzione generale Ambiente della Commissione UE (EU-DG ENV), in cui si rileva che la maggior parte di questi progetti sarebbe andata avanti senza il CDM, per cui le riduzioni delle emissioni di carbonio non sarebbero state aggiuntive.

 

In copertina: Screenshot del video Keep Calm and Offset, ritirato da UNFCC dopo le proteste di utenti che lamentavano come lo spot prendesse in giro le scelte di vita green e minimizzasse l’urgenza della sfida climatica.

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