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Settore dei trasporti è diventato nell’UE il più grande emettitore di gas serra

Settore dei trasporti è diventato in UE il più grande emettitore di gas serra

Nonostante l’annuale Rapporto dell’Agenzia Europea dell’Ambiente evidenzi che continua il trend negativo in Europa delle emissioni, vi sono settori come quello dei trasporti che le ha viste aumentare, pur conteggiati come a zero emissioni i carburanti di prima generazioni o non inclusi i trasporti aerei e marittimi internazionali. Attesa per l’adozione il 20 luglio della Strategia per la decarbonizzazione dei settori non coperti dall’ETS, dei quali quello dei trasporti è il maggior emettitore.

I Ministri dei Paesi membri riuniti nel Consiglio Ambiente (20-21 giugno 2016) “hanno accolto con favore la presentazione da parte della Commissione UE di una “Proposta di decisione del Consiglio relativa alla ratifica, a nome dell’Unione europea, dell’Accordo di Parigi”, ribadendo “l’impegno ad attuare, in via prioritaria, il quadro normativo al 2030 stabilito nelle conclusioni del Consiglio UE dell’ottobre 2014 con l’obiettivo climatico vincolante i riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra a livello nazionale di almeno il 40% rispetto ai livelli del 1990”.
Eppure, vari Rapporti scientifici diffusi in questi ultimi mesi hanno osservato che tale target non è nella giusta traiettoria di cogliere l’obiettivo previsto con l’Accordo di Parigi.
Contemporaneamente, l’Agenzia Europea dell’Ambiente ha diffuso il 21 giugno l’annuale Rapporto sulle emissioni di gas ad effetto serra dell’UE (Annual European Union greenhouse gas inventory 1990–2014 and inventory report 2016) che deve essere trasmesso alle Nazioni Unite secondo quanto previsto dalla Convenzione Quadro sui Cambiamenti Climatici e nell’ambito del Protocollo di Kyoto.

Dal Report emerge che in termini assoluti, le emissioni di gas serra sono diminuite nell’UE di 1.383 milioni di tonnellate di CO2 equivalenti a partire dal 1990, attestandosi nel 2014 a 4.282 milioni.
È positivo che l’Europa sia stata in grado di ridurre le emissioni di gas serra in modo sostanzioso dal 1990 – ha dichiarato Hans Bruyninckx, Direttore generale dell’Agenzia – Si tratta di un passo importante verso il raggiungimento dei nostri obiettivi climatici al 2030 e al 2050. Per accelerare la transizione verso una società a basse emissioni di carbonio, abbiamo bisogno di aumentare ulteriormente i nostri investimenti in tecnologia e innovazione al fine di ridurre la nostra dipendenza dai combustibili fossili”.
La riduzione delle emissioni di gas serra in 24 anni è stata indotta da vari fattori, tra cui la crescente quota di utilizzo delle fonti rinnovabili, l’uso di carburanti a minor tenore di carbonio e al miglioramento dell’efficienza energetica, come pure dai cambiamenti strutturali dell’economia e dalla recessione economica. Anche il calo della domanda di energia per il riscaldamento domestico vi ha contribuito, avendo avuto l’Europa gli inverni più caldi a partire dal 1990.

Tuttavia c’è da osservare che il calo non è stato omogeneo nei vari settori. In particolare, se il calo maggiore è avvenuto nel settore energetico, di contro il settore dei trasporti ha visto un aumento complessivo dello 0,6%, attestandosi al 2014 a 1.153 Mt, e quelli su strada sono aumentate di 124 Mt, nonostante i biocarburanti utilizzati nei trasporti siano conteggiati a zero emissioni di carbonio, quando si sa che quelli di prima generazione hanno impatti climatici superiori ai carburanti tradizionali.

Inoltre, le emissioni di CO2 prodotte dai trasporti aereo e marittimi internazionale, che non sono inclusi nell’inventario totale di gas serra dell’UE, sono rispettivamente aumentati dell’1,6% e  diminuiti dello 0,2%, per un aumento complessivo di ben 93 Mt tra il il 1990 e il 2014. Se si dovessero conteggiare anche le emissioni dei trasporti internazionali la quota dei trasporti dell’UE sarebbe del 30,8%, di cui i trasporti aerei e marittimi internazionali rappresenterebbero il 7,3%.
Questi risultati sono significativi e convalidano la volontà della Commissione UE di adottare il 20 luglio 2016 una Strategia per la decarbonizzazione dei trasporti, secondo le decisioni assunte nel Consiglio del 23-24 ottobre 2014 di tagliare tra il 2005 e il 2030 del 30% le emissioni dei settori non coperti dal sistema di scambio delle quote (ETS), tra i quali quello dei trasporti è il maggiore emettitore.

 Tra gli altri significativi aspetti che emergono dal Rapporto dell’AEA, segnaliano:
– la riduzione complessiva del 24,4% delle emissioni di gas a effetto serra (il 23% se si tenesse conto anche dei trasporti aerei internazionali), è stata accompagnata da un aumento del 47% del prodotto interno lordo (PIL);
– le emissioni di idrofluorocarburi (HFC), un gruppo di gas serra utilizzato nella produzione di dispositivi di raffreddamento, quali sistemi di condizionamento e frigoriferi, sono pure aumentate di 99 Mt;
– le emissioni di gas a effetto serra nell’UE sono state tagliate di 185 Mt tra il 2013 e il 2014 (4,1%) e l’Italia le ha ridotte del 4,6%.Tags: 

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