Inquinamenti e bonifiche Salute

Salute: i bambini sono più vulnerabili all’inquinamento atmosferico

L’Agenzia Europea dell’Ambiente sottolinea la necessità di intensificare le misure di riduzione dell’inquinamentoa livello europeo, nazionale e locale per proteggere la salute dei bambini che non sono in grado di farlo da soli, perché il livello degli inquinanti atmosferici permane, nonostante i miglioramenti, ben al di sopra delle Linee guida dell’OMS, specialmente in Europa centro-orientale e in Italia.

L’inquinamento atmosferico provoca in Europa oltre 1.200 morti premature all’anno nelle persone di età inferiore ai 18 anni e aumenta significativamente il rischio di contrarre malattie nel corso della vita. Nonostante i miglioramenti negli ultimi anni, il livello dei principali inquinanti atmosferici in molti Paesi europei rimane ostinatamente al di sopra delle Linee guida sanitarie dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), specialmente nell’Europa centro-orientale e in Italia.

Secondo l’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA) che ha pubblicato il 24 aprile 2023 il briefing “Air pollution and children’s health”, sebbene il numero di decessi prematuri in questa fascia di età sia basso rispetto alla stima che ogni anno la stessa AEA effettua sul totale della popolazione, i decessi nella prima infanzia rappresentano una perdita di potenziale futuro e comportano un onere significativo di malattie croniche, sia nell’infanzia che più avanti nella vita

La funzionalità e lo sviluppo polmonare dei bambini sono influenzati dall’inquinamento atmosferico, in particolare da ozono (O3) e biossido di azoto (NO2) a breve termine, e da particelle fini (PM2.5) a lungo termine. L’esposizione materna all’inquinamento atmosferico durante la gravidanza è legata al basso peso alla nascita e al rischio di parto prematuro. Dopo la nascita, l’inquinamento atmosferico aumenta il rischio di diversi problemi di salute, tra cui asma, ridotta funzionalità polmonare, infezioni respiratorie e allergie. Può anche aggravare condizioni croniche come l’asma, che affligge il 9% dei bambini e degli adolescenti in Europa, oltre ad aumentare il rischio di alcune malattie croniche più avanti nell’età adulta.

Fino a quando l’inquinamento atmosferico non sarà ridotto a livelli di sicurezza in generale, il miglioramento della qualità dell’aria intorno a luoghi come scuole e asili e durante attività come spostamenti scolastici e sport, può aiutare a ridurre l’esposizione dei bambini.

I livelli di inquinamento atmosferico in tutta Europa sono ancora pericolosi e le politiche europee sulla qualità dell’aria dovrebbero mirare a proteggere tutti i cittadini, ma soprattutto i nostri bambini che sono i più vulnerabili agli impatti sulla salute dell’inquinamento atmosferico – ha affermato il Direttore esecutivo dell’AEA, Hans Bruyninckx È urgente continuare a intensificare le misure a livello europeo, nazionale e locale per proteggerli perché non possono farlo da soli. Il modo più sicuro per salvaguardarli è rendere più pulita l’aria che tutti respiriamo”.

Nel 2021, oltre il 90% della popolazione urbana dell’UE era esposta a livelli nocivi di biossido di azoto, ozono e particolato fine (PM2.5).

Secondo i dati preliminari del 2022, l’Europa centro-orientale e l’Italia hanno registrato le più alte concentrazioni di PM2.5 dovute principalmente all’utilizzo di combustibili solidi come il carbone per il riscaldamento domestico e al loro utilizzo nell’industria.

Un altro briefing Europe’s air quality status 2023“, contestualmente pubblicato dall’AEA ” presenta lo stato delle concentrazioni di inquinanti atmosferici nel 2021 e nel 2022 per gli inquinanti regolamentati, in relazione sia agli standard di qualità dell’aria dell’UE che ai livelli delle Linee guida dell’OMS del 2021, che sono più severi di quelli dell’UE.

Nell’ambito del Piano di Azione per l’inquinamento zero, la Commissione UE ha fissato l’obiettivo per il 2030 di ridurre il numero di morti premature causate dal particolato fine (PM2.5), un inquinante atmosferico chiave, di almeno il 55% rispetto ai livelli del 2005. A tal fine, ha pubblicato nel 2022 la proposta di revisione delle Direttive sulla qualità dell’aria ambiente, con l’obiettivo, tra l’altro, di allineare maggiormente gli standard di qualità dell’aria alle raccomandazioni dell’OMS.

Nonostante le riduzioni delle emissioni, nel 2021 la maggior parte della popolazione urbana dell’UE è stata esposta a livelli di importanti inquinanti atmosferici dannosi per la salute. In particolare, il 97% della popolazione urbana è stata esposta a concentrazioni di particolato fine (PM2.5) superiori alla linea guida annuale dell’OMS del 2021 di 5 µg/m3.

Le città europee con migliori performance in termini di qualità dell’aria, secondo il Data viewer dell’AEA  sono: Faro (Portogallo), Umeå e Uppsala (Svezia). Le città europee con la peggiore qualità dell’aria sono: Slavonski Brod (Croazia), Novy Sacz e Piotrków Trybunalski  (Polonia). Tra le città italiane la peggiore è Cremona, con una qualità dell’aria molto scarsa, seguita da Padova (367ma su 375) e Vicenza (362ma).

In copertina: Foto di Adela Hazuchova, NATURE@work/EEA

Articoli simili

Lascia un commento

* Utilizzando questo modulo accetti la memorizzazione e la gestione dei tuoi dati da questo sito web.