Bandi e concorsi Beni culturali e turismo Edilizia e urbanistica Territorio e paesaggio

Il restauro delle Case Walser in Valsesia vince il Concorso “Europa Nostra”

restauro delle Case Walser in Valsesia vince il Concorso Europa Nostra

È stato premiato nella categoria Conservazione il progetto che ha restituito al loro aspetto e alle funzionalità di sfruttamento del suolo ad alte quote, offrendo le migliori condizioni di vita possibile alla popolazione, le 4 case di Alagna Valsesia (VC), risalenti al periodo compreso tra la fine del XVI e la metà del XIX secolo.

Nel corso dell’”European Heritage Congress”, svoltosi a Vienna dal 2 al 6 maggio 2014, sono stati premiati i vincitori dell’edizione 2014 del Concorso “Europa Nostra” che si prefigge la salvaguardia del patrimonio culturale e naturale europeo in pericolo e che ogni anno individua i migliori progetti di recupero.

Il patrimonio culturale europeo desta l’ammirazione del mondo intero e questi progetti ne rappresentano la massima espressione – ha dichiarato Androulla Vassiliou, Commissaria UE per l’Istruzione, la Cultura, il Multilinguismo e la Gioventù – È importante celebrare il talento dei nostri meravigliosi artigiani e professionisti, nonché il lavoro stupendo e instancabile dei volontari che fanno sì che i capolavori del nostro passato possano essere oggi ammirati da milioni di persone e siano preservati per le generazioni a venire. Esprimo le mie più vive congratulazioni a tutti i vincitori e ai loro collaboratori, a coloro che sono stati insigniti del Grand prix e al vincitore del Premio del Pubblico”.

Sono risultati vincitori 27 progetti selezionati da una Giuria di esperti indipendenti tra oltre 200 di 30 Paesi, che hanno partecipato al Concorso e tra loro sono stati prescelti dal pubblico, a seguito di un sondaggio online, i 6 che hanno conquistato il “Grand Prix” nelle 4 categorie previste (ConservazioneRicercaContributi esemplariIstruzione, formazione e sensibilizzazione), mentre il “Premio del Pubblico” è stato assegnato al progetto più votato dalla rete.

I premiati hanno beneficiato del sostegno del Programma Cultura dell’UE, che tra il 2007 e il 2013 ha investito quasi 40 milioni di euro nel co-finanziamento di progetti relativi al patrimonio culturale. A fornire sostegno alla cultura e al patrimonio sono intervenuti anche altri programmi dell’UE, in particolare il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) che, nello stesso periodo, ha stanziato 6 miliardi di euro per la conservazione del patrimonio culturale, lo sviluppo dell’infrastruttura culturale e il sostegno a servizi culturali quali la formazione professionale e l’istruzione nel campo artistico e della tutela del patrimonio. Negli ultimi 15 anni sono stati erogati ulteriori 150 milioni di euro a valere sui programmi quadro per la ricerca e lo sviluppo tecnologico dell’UE, destinati a progetti di tutela del patrimonio culturale.

Il nuovo Programma Europa Creativa, che ha una dotazione di circa 1,5 miliardi di euro nell’arco dei prossimi sette anni (il 9% in più rispetto ai livelli precedenti), continuerà a sostenere il premio e i progetti di cooperazione transnazionale nel campo del patrimonio culturale che, oltre al suo valore intrinseco, contribuisce in misura significativa alla crescita e alla creazione di posti di lavoro. Il patrimonio culturale è anche una risorsa essenziale per lo sviluppo sostenibile e la coesione sociale.

Tra i vincitori del “Gran Prix”, per la categoria Conservazione c’è anche il Progetto italiano di conservazione delle Case Walser ad Alagna Valsesia (VC) con questa motivazione: “La Giuria è rimasta molta colpita dalla qualità della documentazione dettagliata di queste case di campagna rare e suggestive. I disegni dovevano essere rilevati prima dell’avvio allo smantellamento, restauro e ricostruzione. Il metodo del block-bau e del muro a secco ha facilitato l’approccio utilizzato per stabilizzare e recuperare le case. Ciò nonostante, il restauro è stato effettuato in modo eccellente, utilizzando il lavoro artigianale locale. Grazie all’introduzione di impianti per l’accoglienza del pubblico, questo sistema di architettura può essere fruito come luogo di didattica per conservare e tramandare la tradizione della costruzione spontanea”.
Si è trattato della restituzione al loro aspetto e alle loro funzionalità originari di 4 case nella frazione Oubre Rong, risalenti al periodo compreso tra la fine del XVI e la metà del XIX secolo, che costituiscono forse gli esemplari più antichi dell’architettura spontanea di questo tipo.
ll progetto di recupero delle case, condotto dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici del Piemonte, ha previsto lo smontaggio e il riassemblaggio degli elementi costruttivi, in modo da poter comprendere, documentare e restaurare la quasi totalità dei materiali secondo i metodi originali, avvalendosi degli antichi saperi locali, attraverso l’opera degli artigiani valsesiani e rinnovando la conoscenza delle tecniche costruttive Walser anche a livello nazionale.

Walser (contrazione del tedesco Walliser, cioè vallesano, abitante del Vallese) sono una popolazione di origine germanica che abita le regioni alpine attorno al massiccio del Monte Rosa. Durante il XII e XIII secolo gruppi di Walser attraversarono i valichi per stabilirsi nelle terre più alte delle Valli Sesia, Anzasca, Ossola e Formazza. Attualmente sono presenti sul territorio regionale piemontese, 12 Comunità Walser delle quali, 6 sono situate in Provincia di Vercelli (Alagna Valsesia, Carcoforo, Rimasco, Rimella, Rima San Giuseppe, Rima Valdobbia) e 6 in Provincia del Verbano-Cusio-Ossola (Baceno, Formazza, Macugnaga, Ornavasso, Premia, Valstrona).

La “casa” è l’espressione più significativa dell’architettura walser, perché con le sue caratteristiche è la risposta a precisi bisogni economico-produttivi, sociali e climatici, raccogliendo sotto lo stesso tetto uomini, animali, stalle, cucine e granai. Simbolo di questa architettura sono le tipiche costruzioni con un basamento in pietra e uno sviluppo verticale in legno con travi incrociate secondo la tecnica del blockbau ovvero della sovrapposizione orizzontale di tronchi o travi fino a formare delle pareti. L’aggancio è ottenuto agli angoli, dove vengono ricavate delle connessioni che permettono l’incasso e, allo stesso momento, un irrigidimento della struttura.

Non abbiamo il Colosseo, ma abbiamo un paesaggio unico al mondo e di questo dobbiamo andare orgogliosi – ha affermato il Presidente della Provincia di Vercelli, Carlo Riva Vercellotti – Questo riconoscimento premia non solo la capacità di programmare nel e per il lungo periodo, ma anche la caparbietà e l’entusiasmo di tutti coloro che hanno creduto e credono ancora che la valorizzazione del paesaggio e dei beni architettonici del nostro territorio sia fondamentale per promuovere e far conoscere la Valsesia e tutta la nostra provincia, rilanciando l’economia ed il turismo”.

Articoli simili

Lascia un commento

* Utilizzando questo modulo accetti la memorizzazione e la gestione dei tuoi dati da questo sito web.